SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Provincia chiama, Gaspari e Sorge non rispondono: potrebbe essere questo il sottotitolo della conferenza stampa tenuta quest’oggi, sabato 2 novembre, dai vertici politici della Provincia in merito alla questione degli istituti scolastici superiori.

La Provincia, infatti, ha operato un riassetto delle scuole che ha creato diverse recriminazioni e nell’ultimo consiglio comunale di San Benedetto si è affrontato questo tema, in special modo il distaccamento della sede ascolana dell’Alberghiero e al suo accorpamento con l’Istituto Agrario di Ascoli. Arrivano durissime infatti le repliche di Pasqualino Piunti, consigliere comunale del centrodestra e vicepresidente della Provincia di Ascoli Piceno, assieme al presidente della Provincia Piero Celani e all’assessore alla Cultura Andrea Maria Antonini.

“Manderemo al Presidente del Consiglio Comunale di San Benedetto tutti i documenti di convocazione spediti con tutti i verbali conseguenti, dove il Comune di San Benedetto era assente, come il 17 settembre scorso. E poi, si arriva con dichiarazioni alla stampa e atti di consiglio a babbo morto” si accalora Celani.

L’assessore Piunti non ci sta e dichiara che l’approvazione all’ultimo minuto dell’ordine del giorno sulla questione scolastica, trattata in maniera superficiale e senza proposte concrete sia stata una “vergognosa strumentalizzazione di una protesta”, tant’è che solo uno dei firmatari è intervenuto attivamente sulla vicenda, e che le “lacrime di coccodrillo” degli esponenti dell’amministrazione comunale siano una presa in giro per la città dopo “una assenza delle istituzioni sintomatica della poca attenzione prestata  alla questione”. La situazione che emerge infatti è quella di un silenzio dell’amministrazione comunale in tutte le precedenti occasioni di incontro, con unica presenza registrata quella della dottoressa Marinangeli alla Conferenza  delle Autonomie Locali del 21 ottobre. Nessuna risposta invece da sindaco, assessori e neppure consiglieri comunali agli incontri precedenti, nonostante inviti scritti, come inviati a tutti gli enti del Piceno.

Per ciò che concerne il mancato accorpamento dei licei Classico e Scientifico innanzitutto è stata smentita la polemica sull’indirizzo sportivo: era stato deliberato dalla Provincia lo scorso anno che questo sarebbe spettato a San Benedetto del Tronto e non ad Ascoli, tuttavia non è stato attivato per motivi interni allo stesso liceo Scientifico, che non è riuscito ad ottenere il numero di iscritti sufficiente all’attivazione.

Andando però a sommare le lamentele giunte dai docenti del Liceo Scientifico, i quali invece avevano precedentemente accettato la proposta della Provincia, alle rimostranze dei sindacati per la diminuzione di posti di lavoro conseguente all’accorpamento, si è deciso di non andare avanti con il progetto lasciando i due istituti separati, bloccando in questo modo non solo la creazione di un Polo Liceale Umanistico-Scientifico ma anche del Polo Tecnico-Professionale che avrebbe unificato l’IPSSCT di Cupra al Fazzini di Grottammare.

Altro problema poi era rappresentato dall’annessione della sede distaccata di Ascoli Piceno dell’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e di Ristorazione (Ipssar) all’Istituto Agrario di Ascoli. La volontà infatti era quella di creare un unico polo  al quale avrebbero partecipato l’Iti di Ascoli, l’Ipsia di San Benedetto del Tronto, l’Istituto Agrario e l’Istituto Alberghiero, il tutto solo tramite il riconoscimento esclusivo della Regione. L’occasione sarebbe stata ghiotta perché grazie all’inserimento dei privati si sarebbero create sinergie nel settore agroalimentare per l’alternanza scuola-lavoro, con la possibilità di fornire direttamente alle aziende operatori qualificati, come accade già ad Ancona, Pesaro e Fermo in altri settori.

Grande rammarico e delusione dunque da parte della Provincia per la mancata occasione per il territorio di creare dei poli di eccellenza di riferimento per tutta la costa, continuando a far prevalere una logica campanilistica e limitante.