SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una mozione che faccia chiarezza sul destino del Ballarin. Il documento, che verrà presentato in occasione del Consiglio Comunale del 30 ottobre, è stato firmato da Pierluigi Tassotti, Domenico Pellei, Riego Gambini, Sergio Pezzuoli e Gianluca Pasqualini.

Oltre a proporre il coinvolgimento degli istituti scolastici e delle scuole primarie e secondarie della città – attraverso il coinvolgimento dei ragazzi chiamati a dettare le linee guida che poi verranno inserite come basi progettuali per un successivo concorso di progettazione architettonica – l’iniziativa fisserà paletti ben chiari su quelli che potrebbero essere gli interventi relativi all’area che ospita l’ex casa della Sambenedettese.

“Nonostante il Ballarin sia stato lasciato in totale abbandono dalle diverse amministrazioni succedutesi – recita la mozione – rimane comunque l’unico impianto sportivo comunale a nord della città dove diverse società e centinaia di ragazzi hanno continuato e continuano ad utilizzarlo per la pratica dello sport e di attività ludiche. Il diritto al gioco e allo sport, in un ambiente sicuro, pulito e al verde sono condizioni centrali alla realizzazione di una città a misura di bambini”.

In tal senso, si propone all’assise di impegnarsi ad aderire al programma dell’Unicef denominato “Città amiche dei bambini e degli adolescenti” e a dare vita ad un comitato di coordinamento composto dall’ufficio tecnico del Comune, dalla sezione provinciale dell’Unicef e dal comitato “Salviamo il Ballarin”, per seguire e monitorare il percorso di sistemazione dell’area, dalla progettazione partecipata alla realizzazione delle nuove strutture. “Interpellare i ragazzi per la riqualificazione di luoghi di aggregazione e svago rappresenta uno strumento specifico per un loro reale protagonismo”.

Politicamente, fa invece discutere l’appoggio alla causa da parte dell’esponente del Partito Democratico, Gianluca Pasqualini. Al termine della riunione dei capigruppo di venerdì mattina, Claudio Benigni non nascondeva la propria stizza. “Probabilmente qualcuno non approverà il mio atteggiamento, ma sono d’accordo nell’offrire alla collettività delle risposte sull’argomento”, s’è difeso Pasqualini.