La biografia “Vincenzo Del Zompo. Con il mare dentro”, scritta da Pier Paolo Flammini, è disponibile nelle librerie Nuovi Orizzonti, La Bibliofila, e in alcune edicole cittadine, al costo di 5 euro.
Per informazioni 328.9519554
Si ringraziano per il contributo Pizzeria Azzurra, L’Angolo del Dolce e Romcaffè
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Come viveva un bambino nella San Benedetto degli anni ’20? E un giovane nel decennio successivo?
La “ruota”, la scuola, l’apprendimento marinaro, la spiaggia. Tutto interrotto dall’evento fatale della Seconda Guerra Mondiale.
Vincenzo Del Zompo, “la Gièlle“, memoria storica della marineria sambenedettese e della città di San Benedetto, racconta al giornalista di Riviera Oggi Pier Paolo Flammini, in una biografia ricca di foto d’epoca, la sua storia che però, come ogni marinaio sambenedettese, è anche la vicenda di una città e di un secolo intero.
La guerra interrompe la tranquilla vita del borgo e le prime esperienze marinare con Nicola Marchegiani. Vincenzo, allora, si imbarca sulla torpediniera Tifone, da Trieste raggiunge l’Africa dove le vicende tragiche ed epiche lo portano al naufragio con l’affondamento dell’imbarcazione. Si salva, viene catturato come prigioniero di guerra, torna in Italia e a San Benedetto, poi di nuovo in Albania (da brividi il ricordo con l’incontro casuale col fratello Federico all’isola di Saseno).
Del Zompo sarà poi uno dei protagonisti della rinascita sambenedettese del dopoguerra, su diverse imbarcazioni e soprattutto con la mitica “Trionfale“, insieme ai soci Francesco Palestini e Vincenzo Ricci. Diventa davvero una epopea quando ci si sposta in Libia e quando si giunge per primi, a pochi giorni di distanza dall’imbarcazione di Antonio Marchegiani, in Marocco, aprendo di fatto la stagione del “mio Marocco”.
Si arriverà poi, con la presa del potere di Gheddafi, alla fine dell’attività di pesca e all’inizio di una nuova avventura, quella di imprenditore balneare, nel 1969, nel segno di una mutazione non solo personale ma anche sociologica dell’economia locale e italiana.
Tante avventure, tanti compagni, un resoconto puntuale dell’evoluzione della città di San Benedetto in un libro che non può mancare nella libreria storica dei veri appassionati di questa città, e non solo.
Una “epopea” personale all’interno di quella più grande della marineria sambenedettese e della vita cittadina arricchita da decine di fotografie d’epoca, da riferimenti storici, citazioni.
Quasi un romanzo. Ma è semplicemente la vita di un sambenedettese vero.
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fa piacere che c’è chi in questa città rappresenta la memoria storica della marineria sambenedettese ed anche della della città di San Benedetto. Penso che si dovrebbero documentare i suoi racconti e farne tesoro. La staria la fanno quasi sempre le classi ricche. Con lui si possono avere delle ricostruzioni certo dialettiche ma veritiere.
Grande vincenzo… Pier Paolo non hai menzionato Vincenzo come BAGNINO dell’ERA MODERNA .. il ” Bagnino amico ” con cui dialogare e chiedere consigli, per piatti prelibati da parte di tutti i clienti del suo CHALET..
e Ricordare la Presidennza e la responsabilità del ” ristorantino di associazione ” presso il Galoppatoio ?? ..quanti politici ci hanno fatto le cenette?? tantissimi.. GRANDE VINCE’ !! “la Gièlle“
Nel libro c’è anche questa parte :D