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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sessanta pagine. A tanto ammonta l’esposto presentato dal Movimento Cinque Stelle di San Benedetto e supportato da attivisti e parlamentari marchigiani, relativo al progetto per la centrale di stoccaggio Gas Plus, nel quartiere Agraria.
“Abbiamo posto al sostituto procuratore Cinzia Piccioni le nostre perplessità sull’iter burocratico e sulle leggerezze a nostro parere commesse dai tecnici che hanno approvato il progetto, per il quale, oramai, manca soltanto l’approvazione della Conferenza dei Servizi” spiegano l’attivista Peppe Giorgini e il consigliere comunale Riego Gambini, “e a nostro parere ci sono aspetti penali da rilevare”.
Arpam, Autorità di Bacino del Tronto, Regione Marche e Genio Civile sono gli enti denunciati; manca il Comune di San Benedetto “anche se avevamo pensato di coinvolgere anche i tecnici comunali, tuttavia si è preferito il quieto vivere anche perché restano sempre loro i referenti per questa battaglia”.
ASPETTO IDROGEOLOGICO Secondo Giorgini e Gambini desta sospetto l’abbassamento dei vincoli relativi ai rischi di esondazione del Tronto: “L’area è stata declassata e ciò ha permesso che possa essere costruita la centrale. Tuttavia i rischi restano, perché l’alveo del Tronto è ancora ristretto e la ghiaia estratta non consente più di limitarne la velocità di scorrimento. Per l‘Autorità di Bacino in quella zona il rischio di esondazione si ha ogni 200 anni, ma l’esperienza, ultima nel 2011, dimostra che l’esondazione ha una cadenza circa trentennale”. “Vogliamo vederci bene su questo declassamento del rischio, e i giudici indagheranno” affermano.
SUBSIDENZA C’è il problema delle falde acquifere, già in questo momento “inquinate, come scrive la stessa Gas Plus, e appunto per questo non le si può gravare ulteriormente”. Ma è il discorso della subsidenza nella zona di Porto d’Ascoli a spaventare il M5S: “Dal 1992 al 2002 i dati raccolti dal satellite dimostrano come, specie nel quartiere Agraria, il livello del terreno è sceso da 5 a 10 centimetri. Gas Plus invece scrive che l’abbassamento del terreno è stato di circa 1 centimetro”.
“Su questo fenomeno incidono vari fattori – spiega Gambini – ma anche l’attività di estrazione del gas, così come avvenuto nella zona che sarà oggetto dello stoccaggio. E anche lo stoccaggio, con l’immissione ed estrazione continua di gas, rischia di ampliare quanto sta pericolosamente avvenendo”.
GEOLOGIA “La stessa Arpam scrive in alcuni documenti che ci sono dubbi sulla tenuta geologica dello stoccaggio di gas, che occuperà 500 milioni di metri quadrati. Questo significa che non si possono escludere a priori, anzi saranno quasi certe, penetrazioni del gas nel terreno” afferma Giorgini.
FLASH E JET FIRE Come spiega sempre Giorgini, due sono i rischi connessi con l’incidente rilevante: il Jet Fire e il Flash Fire. Il Jet Fire riguarda “le esplosioni che vanno verso l’alto, il Flash Fire quelle che si sviluppano al livello del terreno: ecco, Gas Plus ha presentato solo il primo tipo, che quindi copre solo l’area della centrale. E se pensiamo che le abitazioni sono a poche centinaia di metri, l’autostrada è adiacente alla centrale, nel caso di Flash Fire è ovvio che le conseguenze possono essere disastrose. Di questo, nessuna traccia. Ma tutti hanno firmato senza fare osservazioni”.
DIRETTIVA ECI Ci sarebbero poi altri punti oscuri: “Dopo l’attentato delle Torri Gemelle a livello europeo è stata diramata una Direttiva ricevuta in Italia nel 2011, e riguarda il fatto che i siti a rischio incidente rilevante devono presentare anche un rapporto relativo ai rischi di incidente provocato, come ad esempio un attentato. Nulla di tutto questo è presente nel progetto Gas Plus. E come ha potuto, il Comitato Tecnico Regionale, firmare tutto questo?”
CHI HA FIRMATO L’esposto, oltre a Gambini e Giorgini, sono Andrea Crimella, consigliere comunale M5S a Grottammare, Valerio Camela, del gruppo M5S di Ascoli, e i parlamentari marchigiani M5S Donatella Agostinelli, Serenella Fucksia, Andrea Cicconi e Patrizia Terzoni.
ALTRE MANCANZE “Come può il dirigente della Regione Marche Piccinini scrivere che la centrale si trova a 4,5 chilometri dal centro abitato? Ma è stato qui? E come possono, tutte le mappe, scambiare le posizioni della Sentina e dell’Agraria?” chiedono i M5S.
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Sono state commesse e permesse omissionoi gravissime in questa procedura.
Un’insulto a tutta san Benedetto del Tronto
Nessuno si interessa alle sorti della propria città… poi non vengano a lamentarsi quando i giochi saranno fatti ed i fumi inquinanti saranno lì belli da respirare.
P.S. Dimenticavo, una volta che la centrale sarà costruita, consiglio a tutti i sambenedettesi possessori di scantinati di installare nelle proprie rimesse o locali interrati e semi interrati dei rilevatori di gas, si, avete capito bene, rilevatori di gas…il perchè lo potrete sapere venendo alle riunioni altrimenti sono cavoli vostri.
Trattandosi di procedure amministrative mi pare che la via corretta sia quella del ricorso al T.A.R. Marche. Ad ogni buon conto se si ravvisano, come detto nell’articolo, aspetti di natura penali allora è un altro discorso. Comunque gli enti coinvolti certificano la conformità tecnica delle procedure e operazioni (per quanto riguarda l’Autorità di Bacino non si capisce se si parla di mitigazione o riperimetrazione), dopodiché l’ultima parola sull’operazione spetta sempre all’organo politico (Regione?) che da il via libera anche sotto il profilo politico. Ma nell’articolo non si capisce bene se l’iter si è concluso o meno, comunque in Regione, nel… Leggi il resto »
Niente di nuovo sotto il sole.
Ovviamente attendo risposte nel merito dalla Procura e s’intende quando saranno publicizzate.
Chi però rappresenta gli enti citati nell’esposto deve rispondere in tempo reale e se non lo fa almeno nei prossimi giorni spiegando i rilievi enunciati significa che in pratica Comune e Regione pur avendo fatto dichiarazione in sede istituzionale e pubblicamente di non accettare quest’impianto in pratica con il loro silenzio/assenso e non operanto controlli o quanto verifiche correnti su quelli che sono gli enti citati in merito all’esposto presentato sono complici.
Tutto il piano per realizzare l’impianto è stato architettato da lorsignori nella seguente guisa: tutti gli enti intermedi dell’iter di approvazione (Arpam, Autorità di bacino, Comitato tecnico regionale etc.) danno il loro parere favorevole anche con dati falsi e gli enti territoriali (comune di San Benedetto del Tronto e Regione Marche) dicono che no, che loro non daranno mai il via libera all’impianto, che il parere finale spetta comunque alla Regione Marche, la quale negherà l’intesa finale. Effettivamente accade proprio così: la Regione nega l’intesa e, davanti ai propri elettori e ai critici salva la faccia, ma la società interessata… Leggi il resto »