GROTTAMMARE –  Quali opere pubbliche rinnoveranno l’accordo “Ex Cardarelli”?  Nello scorso incontro erano state fatte delle proposte che sono: la riqualificazione e miglioramento sicurezza stradale ingresso città Grottammare nord; riqualificazione lungomare zona centro, da piazza Kursaal a Chalet Savana; Riqualificazione via Matteotti – sulla quale gli uffici comunali hanno lavorato durante l’arco di questo mese per definirne i contorni economici.

I cittadini sono chiamati a confrontarsi proprio sulla loro definizioneè il tema dell’assemblea di lunedì prossimo, 23 settembre, nella Sala Consiliare, ore 21.15.

A questo proposito il consigliere Sandro Mariani consigliere di minoranza di Grottammare Futura,  ha mandato una nota dettagliata, criticando  per cominciare il  sistema di convocazione della cosiddetta “Assemblea Partecipativa”,

“Ormai eretta a simbolo della propria azione politica da parte del raggruppamento politico di maggioranza, appare viziato da legittima suspicione . Avanziamo gravi dubbi sulla correttezza di una convocazione ferragostana, praticamente senza preavviso e, soprattutto, senza fornire la necessaria documentazione ai rappresentanti dell’opposizione per quella valutazione preventiva che costituisce l’unica vera sostanziale forma di consultazione democratica  prevista dalla Legge”

Inoltre per Grottammare Futura non è possibile che, con le sue  Commissioni, il Consiglio Comunale costituisca  l’unica legittima istituzione democratica nella quale dibattere e costruire la politica cittadia e definisce la modalità “una pericolosa variante di quella deriva plebiscitaria che, da sempre, caratterizza le politiche meno liberali e più antidemocratiche“.

Mariani affonda il colpo definendo la democrazia partecipata grottammarese  “scorretta ma anche funzionale”.
“E’ un sistema organico- spiega il consigliere-  alla politica urbanistica degli Accordi di Programma che, assieme
alla Legge Obiettivo, fa parte di quel gruppo di norme e leggi che, stravolgendo ogni corretta politica urbanistica e di difesa ambientale e territoriale, costituisce il “frutto avvelenato” di quel mito dello sviluppo basato sul consumo di territorio che sta
distruggendo l’Italia. Norme e leggi che hanno permesso la svendita ai privati del patrimonio pubblico – inteso
nel senso più generale di bene e di vincolo storico, culturale, sociale, paesaggistico e
ambientale – per il classico piatto di lenticchie“.

Questa rappresentazione teatrale della “democrazia partecipativa” – continua Mariani -poche decine di cittadini, spesso disinformati se non addirittura preorganizzati, convocati in tutta fretta a far da scenografia democratica a decisioni già prese – configuri l’esistenza di un gruppo di potere oligarchico piuttosto che di un’istituzione della democrazia rappresentativa.Ci auguriamo che la nuova Amministrazione Comunale ci smentisca”.

Per quanto riguarda il caso specifico dell’accordo di programma dell’Ex Cardarelli Grottammare Futura si pone una domanda precisa: “Non sarà il caso di ridiscutere, migliorandolo, l’Accordo di Programma stesso, anche in considerazione di eventuali sopraggiunte inadempienze formali della parte privata?.