Politica ko. Le vicende politico-amministrative sambenedettesi di questi giorni, invece che dare alla città segni di vero progresso reale e mentale, stanno evidenziando ancor più l’inutilità e la scarsità dei responsabili eletti dal popolo. Si fa per dire perché, mi spiace dirlo, l’inconsapevolezza del voto e l’egoismo degli elettori sono due aspetti negativi e alla fonte dell’attuale regresso che notiamo un po’ ovunque.
In pratica il vero significato della parola politica è ko, qui e in quasi tutta Italia. Ma come è possibile pensare che la gente non capisce un particolare così offensivo verso le comunità? Mi spiego: con tutti i problemi che assillano in questa fase storica la nostra città:
dal turismo in fase discendente
da una manutenzione assurda dei manti stradali
da economia e lavoro ai minimi termini (anche a livello nazionale dove la conduzione amministrativa non è delle migliori, anzi ha gli stessi DIFETTI nostrani)
da pensiline scandalose che abbruttiscono la città
dalla carenza di parcheggi bianchi
da un lungomare con mezzo appeal
alla tragicomica gestione di una risorsa come la Samb,
i vari Gaspari, Sorge, Urbinati, Emili, Perazzoli, Agostini, gli altri del Pdl (che adesso non sanno nemmeno loro che pesci sono) continuano ad avere un chiodo FISSO nelle loro teste: la strada da intraprendere affinchè le prossime elezioni nazionali, regionali, comunali… condominali siano in discesa per quanto li riguarda direttamente. Un modo di pensare che diventa una vera “disgrazia” per noi cittadini comuni.
Un esempio chiaro la vicenda Samb e l’emendamento di Zocchi e Pasqualini imposto alla Giunta Gaspari e l’arrivo di una richiesta del consigliere dissidente Pezzuoli di far fuori i due assessori Canducci e Sorge e la dissidenza diventerà un’altra cosa. Non si sa cosa e perché. Il sindaco, che ragiona come sopra, ha iniziato a fare i conti: se non faccio nulla e Zocchi-Pasqualini concordano con la Emili (la stratega nel caso specifico) per me è finita. Se lo faccio recupero due dissidenti anzi quattro, sostituisco due assessori che non pesano sulla mia permanenza e sto a posto fino alla fine del mandato. Tanto gli altri, pur di restare in sella (anche qui si fa per dire) accetterebbero tutto perché, in caso contrario, tornerebbero a casa senza possibilità di ritorno. Adesso il caso Renzi che appare come una barca (non si rendono conto che non è una nave!) di salvataggio e stanno iniziando a fare i conti per salirci sopra. I politici sambenedettesi di centro destra, non avendo una barca o nave pronta e di prospettive, stanno zitti come pesci sulla banchina del porto. Poveri noi.
Insomma questi sono i pensieri dei nostri politici, molto più importanti (per loro) perché la rielezione passa sopra a tutto. Il merito e la soluzione delle cose sono, per la mentalità politica attuale, un semplicissimo optional: dopo si vedrà. Dovrebbe essere l’esatto inverso: faccio bene così mi rivotano ma neanche a pensarci, perché in Italia i voti si prendono in tutti i modi (anche illegalmente) meno che con i risultati ottenuti grazie al curriculum di chi si candida.
Il bello, anzi il brutto, è che non è possibile dar loro torto: il bene personale, fra gli elettori, continua ad essere in prima fila rispetto a quello comunitario che è invece, secondo me, più utile per tutti. Per questo mi arrabbio quando ci si lamenta per la fine che stiamo facendo poi in cabina elettorale l’egoismo continua a prevalere. La parola ‘italiani’ e ‘sambenedettesi’ per questi motivi sta diventando un dispregiativo.
Se non ci svegliamo, bella non è. Le alternative? Aiutare e dare coraggio a persone serie, intelligenti, preparate affinché avanzino la loro candidatura politica. Cosa che non avviene, in molti casi, esattamente per i motivi appena espressi in questo mio disappunto. Faccia tosta e capacità infatti mal si conciliano e, fino a quando il popolo appoggerà per egoismo e stupidità i possessori della prima caratteristica, i possessori della seconda fanno bene a subire in silenzio e quasi sempre a non votare. Le cause perse in partenza non piacciono a nessuno.
I commenti su queste pagine servono anche per questo ma aggiungere qualche intenzione di voto o di semplice approvazione e messa in atto delle mie parole, sono certo che migliorerebbero in tutto la nostra bellissima (lo è ancora) città.
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…”Il comportamento dei nostri politici sambenedettesi (la poltrona e il clientelismo prima di tutto) stanno riducendo la città ai minimi termini perché impegnati al preservare la propria posizione e a come conservarla, tutto il resto è aria fritta a discapito della cittadinanza”…
…Direttore scusa se riprendo le tue parole di introduzione, ma trovo che in esse si racchiuda anche tutto il mio pensiero…
La nostra è una città stupenda e io sto parlando e scrivendo col cuore.
Sono troppe le vicende, la non condivisione con noi cittadini delle scelte fatte da questa amministrazione, il dire: faremo, stiamo facend non porta, ahimé, da nessuna parte.
Io vorrei premettere che in questo momento non sarei capace di amministrare questa città.
Sono tutte le domeniche in piazza a parlare con i miei concittadini.
Noi ci dobbiamo svegliare e loro,intendo chi ci amministra, dovrebbero e non dico devono,perché ho rispetto e non intendo usare l’imperativo, andare TUTTI A CASA.
Questa maggioranza a San Benedetto può contare sullo stesso numero di voti, chiunque sia il candidato voto più voto meno, frutto di una decennale campagna clientelare a base di assunzioni presunte o promesse alle varie municipalizzate da sommare ai voti dei fedelissimi schierati con le alte personalità porto d’ascolane nelle loro roccaforti di ferro.
Purtroppo non si vota guardando la persona ma salvaguardando il proprio posticino, orticello, permesso edilizio di capanno per attrezzi trasformato per magia in villetta vista panoramica.
Ha messo la cornice al quadro della situazione che ho fatto con il mio disappunto. Grazie. “Svegliamoci” è riferito proprio a quello che dice lei a conferma di quello che ho scritto io.
Direttore il suo disappunto sintetizza alla perfezione le motivazioni per cui ci troviamo in questa situazione. Mi sento di aggiungere che se i cittadini capissero che spesso quello che ritengono un favore da un politico, per cui spesso si sentono dei privilegiati, nella maggior parte dei casi si tratta di semplici diritti dei cittadini capirebbero anche che per ogni “privilegio” poi su altri ambiti subiranno molte più ingiustizie, e per questo si lamentano. Se invece di pensare al metodo clientelare i cittadini si battessero soltanto per i loro diritti tutto funzionerebbe meglio. Non so in quanti abbiano mai riflettuto sull’aspetto… Leggi il resto »
“nella maggior parte dei casi si tratta di semplici diritti dei cittadini“, è anche così. Il resto è un ulteriore ‘carico’ sulle mie certezze e cioè che il bene comunitario è sempre preferibile a quello personale spesso effimero e dovuto come appunto rilevi tu.
Si dice a San Benedetto: “Daie, daie, la cipolle devente aie”. Io ci spero. Ma comincio anche a crederci.
Direttore , TU Zarè ci credi perchè sai ,,,, e aspetti a configurarla.. FORZA ZARE’ facc sognà !!
La “rottamazione” ovvero l’assalto alla diligenza del possibile vincitore del congresso la dice lunga sulla “pasta del capitano” ….
Ottimo direttore..
Trovo che i mali siano stati ben descritti e siano ormai palesi a tutti coloro che si interessano in qualche misura alla politica e all’amministrazione cittadina; c’è però una grande fetta di popolazione che non se ne interessa affatto, e quando vota ragiona per inerzia, per sentito dire, per abitudine, il che significa una pioggia di voti non ben motivati e inconsapevoli che falsano la qualità del risultato. Per questo avrei inserito un quiz sulla scheda elettorale, invalidando i voti di chi non sa come si chiama il presidente della repubblica, chi ha scritto l’inno, come si chiamava la moglie… Leggi il resto »
First, nelle tue parole vedo un mio sogno
Lo vedessero anche gli altri, potrebbe quasi diventare realtà!
Un piccolo segnale positivo si è avuto con il famoso contro-opuscolo dei “barbudos”, ma mediamente prevalgono ancora le vecchie etichette di contrapposizione destra-sinistra, vedi le polemiche e le levate di scudi sulle due iniziative recenti di Casapound che tutto sommato, a mio modo di vedere portavano avanti temi reali piuttosto condivisibili e privi di matrice ideologica.
Caro First, quello che tu dici si potrà verificare qualora i cittadini prenderanno coscienza dei programmi, li analizzeranno e capiranno il significato degli impatti di quello che c’è scritto nei programmi. Vedo pochissime persone pronte a questo, purtroppo ci sono stati troppi anni di pochi contenuti politici e sterili discussioni sul nulla.
L’unico momento in cui in città c’è stata la speranza di cambiare sul serio è quando ci si è mobilitati tutti per il referendum contro la Mega-variante e sappiamo tutti com’è andata a finire….
Non credo a grandi prese di coscienza della massa, non è mai successo nella storia, piuttosto penso a un discreto (ma non clamoroso) allargamento delle teste pensanti dovuto a internet e alla rapidità e facilità della comunicazione e alla facile accessibilità a una enorme mole di dati in rete. Credo invece che dopo aver realizzato una aggregazione di persone valide su contenuti altrettanto validi, si sia solo a metà dell’opera e che debba seguire una buona comunicazione mediatica che esponga bene, brevemente e chiaramente, cosa si propone di fare in alternativa e in contrapposizione a cosa hanno già fatto o… Leggi il resto »
Muoviamovi, muovetevi.
Per ora sono all’ “armiamoci e partite”: se c’è disponibilità ad aggregarsi di persone con i connotati sopra descritti, e mi chiedono collaborazione, ci sto. Se invece le tali persone non recepiscono, e invece di aggregarsi preferiscono restare negli orticelli storici come l’anacronistica Rifondazione Comunista o i partitini neo-fascisti o a 5 stelle, o a farsi i fatti loro, non sono ancora attrezzato per instaurare la dittatura.
Proprio così
In quel caso non è stata la comunicazione a mancare ma chi si ha fatto fallire il progetto per prendersi una poltrona da assessore.
E’ indispensabile un radicale cambiamento di mentalità.
Finché gran parte degli Italiani penserà che un Euro speso dal Governo valga più di un Euro speso dal cittadino, non riusciremo ad arrestare il declino.
Bisogna azzoppare lo Stato, bisogna aggredire la spesa pubblica, bisogna azzerare le inefficienze, chiudere gli enti inutili, licenziare gli impiegati in esubero, semplificare il fisco e ridurre almeno del 10% il prelievo fiscale.
Monti e l’ipocrisia di sinistra hanno creato un disastro (IMU, Tobin Tax, Tassa sulle imbarcazioni…).
E’ necessaria una rivoluzione, non una semplice “riforma”.
Esatto