SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A proposito della nostra ricostruzione dei fattacci estivi, l’ex direttore generale della Samb Giulio Spadoni ci ha inviato la nota che trasmetto subito ai nostri lettori.
Parte riportando una parte del nostro servizio: “Leggendo le dichiarazioni del direttore generale Spadoni,che abbiamo riportato su questo giornale in una lunga intervista, la trattativa col presidente laziale per trovare un acquirente per la Samb, è merito suo. La trattativa l’ha avviata sul sagrato di San Pietro a Roma, nei primi giorni di luglio, in occasione dell’udienza di Papa Bergoglio. Una trattativa poi sviluppata dallo stesso Spadoni (a casa di Lotito?) alla quale ha preso parte anche “un noto imprenditore di San Benedetto” di cui però si tace il nome. Secondo una delle gole profonde, sembra si tratti di un imprenditore di Pedaso, che a sua volta però pare abbia trattato con il commercialista di Lotito, certo Scibetta, e non con lo stesso patron della Lazio. Anche qui però si accampano meriti che sembrano molto fumosi. Infatti, secondo le nostre informazioni, sembra che i due siano arrivati con una settimana di ritardo rispetto ad una trattativa già iniziata con l’ex presidente Sergio Spina e i suoi collaboratori, mentore il consigliere regionale del Pdl del Lazio Fabio De Lillo”
Questa la sua lettera inviata a noi in esclusiva: “Vorrei ricordare che i primi approcci con Lotito li ha avuti il sottoscritto. Il 22 maggio in maniera scherzosa sul sagrato di San Pietro; all’udienza di Papa Francesco io e Cristian Pazzi abbiamo invitato calorosamente il presidente della Lazio a acquisire la Samb. Ci disse che sapeva che eravamo alla ricerca di un proprietario, ci ha fatto i complimenti per la vittoria del campionato e se ne è andato dicendo che lui aveva già Lazio e Salernitana. Poche settimane dopo, grazie a un noto imprenditore di San Benedetto, mi sono recato nell’ufficio romano di Lotito a consegnare bilanci e documenti della Samb e relazionato i suoi consulenti. Sapevo all’epoca di un incontro avvenuto tra il sindaco Gaspari e Lotito per mezzo dell’onorevole Fabio De Lillo. Tornato allo stadio ho relazionato i miei dirigenti e mi sono detto fiducioso sull’evolversi della trattativa. Poi sulla necessità di Lotito di trovare un imprenditore disposto sotto la sua egida a rilevare la Samb, sul tempo perso dietro a questa cosa e sul fatto che, offuscati dalla “prospettiva-Lotito”, tutti gli altri interessati si siano dileguati, ognuno può trarre le conclusioni che vuole”
Caro Nazzareno,
quando mi citi fallo in maniera corretta. La mia intervista tra l’altro è esclusiva al tuo giornale. Nei due passi riportati sopra noti da solo le incongruenze. Lasciamo da parte il Papa, anche perché le battute scambiate con Lotito sul sagrato non possono essere considerate una trattativa, sia per il luogo sia perché io e Pazzi non eravamo i proprietari della Sambenedettese. Premesso che non credo sia un merito tra l’altro essersi avvicinati a Lotito (stessa cosa amaramente confida anche qualche politico coinvolto). La sua presenza ingombrante e inconcludente ha fatto naufragare tante altre trattative e alla fine è finita come sappiamo. Comunque mi pare di aver detto chiaramente che nel momento in cui sono andato a Roma negli uffici di Lotito (l’ironia della casa è senza senso) e ho relazionato i suoi consulenti (ho sempre detto di non aver parlato con lui ma con i suoi consulenti, vedi anche interviste al Corriere Adriatico), sapevo di un un incontro precedente avvenuto tra Gaspari e Lotito per mezzo dell’onorevole Fabio De Lillo. Perciò credo di essere stato chiaro, non sapevo della presenza di Spina all’incontro, unica eventuale omissione. L’imprenditore che mi ha fissato l’appuntamento è sambenedettese purosangue e non di Pedaso e si chiama Adriano Maroni. Il suo coinvolgimento finisce lì in quanto per sua scelta non aveva altri interessi. Nel mese di dicembre aveva provato a trattare l’acquisizione della Sambenedettese, ma non aveva neanche iniziato la trattativa per motivi che conosco ma che, in tutta onestà, dovrebbe essere Pignotti a spiegare visto che attengono a sue responsabilità e sono gli stessi che hanno fatto naufragare sul nascere altri approcci tipo Bucci, all’inizio e prima che Lotito cercasse di ricoinvolgerlo, Damaschi e qualcun’altro.
In sintesi non ho problemi caro Nazzareno a che tu usi la mia intervista per citazioni che siano utili alla causa, però ti pregherei di farlo in maniera corretta riportando fedelmente quanto da me scritto
Giulio Spadoni
La mia risposta:
Mi ha fatto molto piacere la precisazione di Spadoni perché ritenevo, come ho anche scritto, che la nostra ricostruzione avesse qualche imprecisione in più, perché i fatti veri al 100% può conoscerli soltanto chi ha partecipato fisicamente alle varie trattative. Quindi ci siamo molto avvicinati, perlomeno secondo Spadoni. Per quel che riguarda Maroni, in un primo momento avevo messo il suo nome poi per evitare di citare persone che hanno avuto un ruolo marginale l’ho tolto. Credevo fosse di Pedaso. Sulla casa di Lotito era solo un nostro interrogativo, nessuna ironia. Su quello che saprebbe Pignotti, dalla nostra intervista all’ex presidente, che pubblicheremo nei prossimi giorni, ci sono alcuni chiarimenti.
Questa tua frase poi mi fa un po’ sorridere, visto quello che è successo e che contrasta con altre tue precedenti affermazioni nelle quali che sei stato proprio tu a pensare all’evenienza presidenza della lazio, l’hai ripetuta anche oggi. Ah, scusa, scherzavi. “Premesso che non credo sia un merito tra l’altro essersi avvicinati a Lotito”
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Ma il sig. gaspari, quando ci chiarisce il sul ruolo?
Visto e considerato che Pignotti non parlerà mai e se lo farà non ci dirà la verità, sarebbe bene che Spadoni (e chiunque sappia) ci dica quali sono i motivi che hanno portato Damaschi, Bucci e gli altri ad abbandonare le trattative.
Mi chiedo inoltre, perché questi motivi non davano fastidio ad altri (ad esempio Di Cosola) che hanno insistito fino all’ultimo per rilevare la Samb?
Pignotti ha parlato. Lunedì o martedì uscirà l’intervista che gli abbiamo fatto noi
Finalmente! Non dubito che gli abbiate girato tutte le domande che noi lettori ci siamo posti dal primo luglio in poi …
Dunque la Samb è fallita perché la presenza ingombrante di Lotito non ha permesso di vendere a Santarelli. Quindi direttore, è inutile fare altre puntate sulla vicenda, visto che Spadoni ci ha indicato la Verità.
Spadoni la tua FORSE precisazione non cambia di na virgola TUTTO QUANTO E’ SUCCESSO..
. vorrei CHIEDERTI a margine d tutto ma ritengo importante… SANTARELLI, da te tanto caldeggiato, PERCHE’ NON HA PRESO PIU’ LA SAMB….
e ultimo, un chiarimento sulle giovanil SAMB… CHI ERA IL VERO PADRONE.
Giulio Spadoni è proprio un tipo…singolare. Dopo un’intervista “in esclusiva” a Riviera Oggi il 9 agosto, in cui non dice una parola di scuse né fa cenno a sue responsabilità, tanto meno risponde alle obiezioni contenute in ben 91 commenti a quell’intervista, si ripresenta oggi con una richiesta di precisazioni a proposito di quisquilie e continuando con lo scaricabarile che contraddistingue (quando parlano) questi…signori. Fate una cosa (tanto la frittata è fatta e abbiamo capito che tipo di persone siete): se dovete parlare per non dire nulla, è meglio che TACETE E SPARITE PER SEMPRE. Ci fate una figura meno… Leggi il resto »
che arroganza , che supponenza. c’avete da fare voi che permettete a sta gente di chiacchierare mezzo stampa, quando per 2 mesi sono stati in silenzio e o ucciso vigliaccamente la nostra samb.
ma la “punizione” piu grande per queste persone sarà non poter MAI PIU’ tornare nella propria città e girare a testa alta. MAI PIU !
La colpa è sempre di Pantalone. La chiameremo “castignanorb il fustigatore”. Fossi in lui fonderei un altro giornale. Tanto, sembra facilissimo. All’inizio.
ma si puo’ sapere che vuoi ?? si puo’ sapere da che parte stai soprattutto???
incredibile
Dalla sua. Se non interpreto male i suoi commenti.
girano , girano eccome.
non a testa alta però………………
.. MA MI FACCIA IL PIACERE !..
” cit. principe Antonio de Curtis in arte Totò. “
DIRETTORE, a parte le indiscutibili responsabilita’ da dividere in parti uguali tra tutti e 5 i…….! Ripeto il concetto gia’ espresso piu’ volte, queste persone, compreso il PRIMO CITTADINO ke con la vicenda Stadio seguita ad arrampicarsi sugli specchi, a S. BENEDETTO nn li vogliamo piu’ vedere in giro xhe’ sono la vergogna di una meravigliosa STORIA CALCISTICA.
Si devono trasferire, vjsto ke il sig. Cimmino lo ha gia’ fatto, o in Trentino Alto Adige o in Sicilia, l’importante e’ nn vederli girare in RIVIERA.
Tutti e cinque? Non le sembra un sequestro di persona? Glielo dice uno che ha sofferto da pazzo e ancora soffre molto per quanto è accaduto. Essendo però un pacifista, oltre che cristiano, ritengo che la cosa più importante è quella di arrivare alla verità perché soltanto così potrà essere da monito per il futuro. È quello che stiamo provando a fare con la massima serietà e correttezza. Poi per me, che ho subito tante ingiustizie nella mia vita, il giudizio non appartiene all’uomo. Anche se spesso cadiamo nell’errore di giudicarci a vicenda.