SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Uno scambio di e-mail quello tra lo scrittore Lucilio Santoni e la giornalista Antonella Roncarolo. Ispirati dal fatto di cronaca che ha interessato la stampa nella scorsa settimana, la salma di Lucio Battisti cremata in Riviera, hanno realizzato “L’intervista (im)possibile”.

Il cantante originario di Poggio Bustone è stato al centro di una polemica proprio per via della cremazione e per il fatto che le ceneri resteranno alla vedova Grazia Letizia Veronese e non torneranno nel cimitero di Molteno, dove è stato sepolto anni fa.

Santoni e Roncarolo, evidentemente, hanno ritenuto che uno degli artisti più importanti italiani, a quindici anni dalla sua scomparsa, non potesse essere ricordato in questa maniera.  I due sambenedettesi hanno così affidato al vento, ancora una volta, il suo “canto libero”.

L’Intervista (im)possibile:

Signor Battisti, è un piacere incontrarla. Cosa ci fa nella Riviera delle Palme?
“Abbandono il corpo putrefatto e rinsecchito, orrendamente conservato in osservanza di uno sciocco culto dei morti. Finalmente ridivento cenere, pura cenere fertile di nuova vita. Rientro nel ciclo vitale. Ashes to ashes”.

Non le sembra, signor Battisti, di essere un filino macabro? Faccia un bel sorriso, è estate e lei si trova nel tempio del divertimento. Del resto le sue canzoni erano le regine delle estati!
“E’ arrivata già al nocciolo della questione, cara la mia giornalista.Avrei potuto duettare con quelle regine all’infinito. Sfruttando la tendenza della gente a sentir ripetere sempre le stesse cose.
Avrei potuto cantare le bionde trecce fino all’ultimo giorno di vita e godere di folle acclamanti e adoranti.
Avrei potuto continuare a farmi scrivere da quel cinico di Mogol le canzonette adolescenziali e orecchiabili buone per tutti i gusti. Invece non l’ho fatto”.

Quanti verbi al condizionale signor Battisti. Si capisce al volo che ultimamente lei non frequenta questo mondo.
Oggi si parla solo al presente indicativo, il passato non esiste e del futuro chi se ne importa. Ma torniamo al presente. Appunto. Cosa ne pensa della musica italiana? I ragazzi amano i divi dei talent show e anche la festa nazionale del PD (ex festa dell’Unita’ se non si e’ aggiornato) e’ stata chiusa da un rapper vincitore di Amici…
“Se i miei colleghi avessero fatto come me, forse non saremmo arrivati a questo scempio.Ad ogni modo, noi siamo stati fortunati. Avevamo un pubblico che voleva ascoltare le nostre storie. Eravamo dei cantastorie. Oggi, un cantautore di talento si fa le sue serate per venti amici e non ha nessuna possibilità di arrivare al grande pubblico. Se vuole arrivarci deve passare dalle forche caudine di Amici e programmi simili, vestirsi come un fesso e fare balletti da deficiente”.

Suvvia, signor Battisti, non vorrà mica crearsi un’immagine di cantautore impegnato. Nelle sue canzoni non c’è mai uno sguardo verso il sociale o la politica. O forse sì. Lei è stato stato spesso accostato alle idee della destra italiana.
“A un certo punto ho scelto Pasquale Panella, ho scelto la poesia. Gli autori preferiti di Panella sono Pound, Eliot e Celine. Dei grandissimi. Di destra? Un grande poeta non è né di destra né di sinistra. Stare dalla parte della poesia è già di per sé una scelta politica, nel senso più profondo e vero del termine”.

Antonella Roncarolo (nella parte della giornalista di gossip); Lucilio Santoni (nella parte di Lucio Battisti)