Politica e Samb. La Sambenedettese di Mosconi ha vinto a Senigallia e questa è la prima buona notizia. Un successo però che non può tappare gli occhi di fronte a problematiche che, nel tempo, inciderebbero anche… sul campo di gioco.
CHIAREZZA INNANZITUTTO
Mi sembra quindi doveroso fare chiarezza sulla situazione della società rossoblu che vedo intrecciata in modo molto pericoloso con le scottanti vicende politiche di questi giorni. Stasera il consiglio comunale dovrà assegnare ufficialmente la gestione dello stadio alla nuova Samb Calcio di Gianni Moneti.
CONTI FATTI SENZA L’OSTE?
Su questo tema la giunta gaspariana rischia di saltare ma, anche se non dovesse succedere, si corre il serio rischio di aver fatto i conti senza l’oste. È una mia sensazione (anzi è qualcosa di più) ma credo che l’oste Moneti non stia aspettando a braccia aperte la gestione dello stadio. Anzi lo stadio fine a se stesso potrebbe rivelarsi un macigno che l’imprenditore laziale rimanderebbe al mittente senza un adeguato contorno economico.
CONTRIBUTI COMUNALI, E NON, ALLA SAMB
I 150 mila euro che, secondo il sindaco, erano disponibili venti giorni fa, sono già entrati nelle casse rossoblu? A detta di qualcuno sembrerebbe di no. Gianni Moneti farà giocare la Samb al Riviera delle Palme senza un dichiarato e formale impegno del Comune a coprire l’onerosa gestione dello stadio per sicurezza e altro?
La conduzione di una società dilettantista è già molto onerosa per conto suo. In modo particolare se si vogliono, si devono, allestire squadre per vincere. Come lo è la squadra attuale. La manutenzione e costi annessi per far giocare la Samb al ‘Riviera delle palme’ deve essere a spese del Comune fino a quando la gestione economica societaria avrà la possibilità di essere autonoma per via di rientri (vendita di calciatori e contributi televisivi) che diventano possibili in serie B e solo in parte in serie C.
MONETI DA SOLO NON BASTA
Il terzo aspetto è costituito dalla necessità (secondo me impellente) che la società rossoblu si arricchisca almeno di un paio di soci che, insieme all’ex presidente del Perugia, rischino e investano (con calcolo) sul futuro della nostra gloriosa squadra di calcio. Per un semplice motivo: Gianni Moneti è, secondo me, una persona seria e non ha alcuna intenzione di… ripetere le gesta dei suoi predecessori.
Non rientra (credo) nel suo dna sfruttare certi “privilegi” che il mondo dilettantistico concede e che possono garantire qualche anno di sopravvivenza ma con un futuro segnato. Nei professionisti si deve arrivare con la fidejussione in tasca (dal prossimo anno sarà di 800 mila euro), altrimenti è inutile fare sforzi. Se poi i presunti sforzi si tramutano in debiti… irrisolvibili, il ritorno al passato è cosa certa.
Far finta di niente, è come riavvicinarsi al “suicidio” per il quale non mi sembra però che Moneti sia… portato. E tantomeno il popolo sambenedettese, dopo che la corda si è spezzata per la terza volta. Servono soluzioni radicali e coraggiose.
BASI SOCIETARIE SOLIDE
Una società professionistica di calcio, degna di tale nome, va costruita adesso perché solo partendo da basi solide e con una buona organizzazione si può avviare un cammino duraturo nel calcio che conta. Moneti lo sa benissimo e, secondo me, se non si creeranno certe condizioni, difficilmente si getterà nel vuoto senza paracadute.
Soci del territorio (impresa però quasi impossibile) sarebbero l’ideale ma anche esterni se con lo spirito dell’attuale presidente, come hanno fatto notare molto bene due nostri lettori (“Nuovo rossoblu” e “Cuore rossoblu”) con un loro commento.
SINERGIE COMMERCIALI
Con l’indispensabile allargamento societario serve anche una sinergia economica pubblico-privato (tramite bandi meno complicati ma ben studiati) che permetta ai dirigenti rossoblu e alla città di crescere insieme. Tenendo presente che il nostro territorio ha bisogno come il pane di un risveglio progettuale generale ma rivolto al turismo principalmente, ora ridotto, come la Samb, ai minimi termini. Le due cose vanno collegate. Senza questi presupposti i sogni di grandezza calcistici possono tranquillamente essere accantonati.
IDEA: SQUADRA TERRITORIO
Avrei anche un’idea bellissima (almeno per me) che per il momento appare irrealizzabile ma che diventerà naturale fra qualche anno: creare una squadra del territorio che abbia come nucleo centrale lo stadio ‘Riviera delle Palme’ e gli stadi di Grottammare, Cupra Marittima, Monteprandone, Acquaviva, Ripatransone e Porto d’Ascoli riservati al calcio giovanile.
Questi i motivi: le squadre delle località suddette giocano solitamente davanti a 100 spettatori paganti (tanti erano quelli presenti a Grottammare-Castelfidardo) nonostante militino in serie calcistiche che rappresentano il massimo delle loro aspirazioni e con esiti che, a turno, portano a discese velocissime di categoria e quindi a fallimenti sportivi e non. Gli esempi di Truentina, Centobuchi, Acquaviva sono più che illuminanti. Adesso sono Grottammare e Pagliare a trovarsi all’apice dei loro desiderata ma il prossimo futuro come sarà?
Una grande squadra del territorio in un raggio di appena 30 chilometri quadrati, con sei campi di buon livello a contorno e un teatro come il “Riviera”, diventerebbe, tra l’altro, un grande motivo di appetito per gente come Moneti e tanti altri. I casi di Palermo, Livorno, Parma, Genoa, Fiorentina con presidenti ‘di fuori’, veramente motivati (grazie, a sinergie commerciali trasparenti) a far bene, insegnano.
‘RIVIERAPROSAMB’
La meta di una squadra territorio avrebbe una sola difficoltà iniziale: trovare il nome della nuova realtà calcistica che non può prescindere dalla parola Samb ma può non restare il diminutivo di Sambenedettese e diventare per esempio RivieraproSamb. Chi vivrà vedrà ma sono certo che, se la mia proposta di 4 anni fa, di non ripartire dall’Eccellenza ma fare una sola squadra con il Centobuchi (allora in serie D) che suggerii di chiamare CentoSamb, fosse andata in porto, molto probabilmente ora la Samb sarebbe tra i professionisti, il Centobuchi non sarebbe fallito e si sarebbero create le basi per la squadra del territorio che sarà, fra qualche anno, l’unica soluzione per chi non vuole marcire nel dilettantismo. Non solo qui. Tra l’altro noi abbiamo la fortuna che tutti o quasi gli abitanti dei comuni sopra citati tifano Samb da oltre 50 anni.
INCONTRO TPS-MONETI?
Se l’associazione Tps che presiedo è d’accordo (propongo un’assemblea per deciderlo o comunicazione via mail) mi piacerebbe organizzare una cena-incontro con il presidente Moneti per discutere le soluzioni da me avanzate ma anche per avanzarne altre. La quota per la cena (25-30 euro) verrebbe ritirata dal versamento effettuato dai partecipanti.
SETTORE GIOVANILE A ‘NOISAMB’
Con un annuncio ufficiale l’associazione di tifosi ‘NoiSamb’ ha comunicato l’avvenuto accordo con la società rossoblu per la concessione triennale, più eventuale rinnovo, del settore a suoi rappresentanti.
Un passo per il quale sarà importante seguirne gli sviluppi per due motivi importanti: la continuità degli esborsi economici potrebbe risultare sempre più onerosa in considerazione che fra i dilettanti le uscite per tali impegni superano nettamente le entrate.
Con la volontà però tutto è possibile. L’altro motivo è legato all’impossibilità di una gestione separata quando la Samb tornerà nel professionismo. Perché non è difficile comprenderlo. Difficoltà però che potrebbe essere superata con l’entrata in società di componenti di NoiSamb, come auspicato nel loro stesso comunicato.
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“le uscite per tali impegni superano nettamente le entrate.” Il virgolettato del direttore rappresenta uno dei motivi profondi per i quali la samb fallisce spesso, a differenza delle altre squadre più o meno circostanti. Mi spiego meglio. Una società calcistica (come le altre società sportive fino ad arrivare a qualsiasi azienda in generale) ha delle entrate e delle uscite. Se le entrate sono superiori alle uscite c’è un guadagno; se le uscite sono superiori alle entrate c’è un debito e se tale situazione si protrae per diversi esercizi si va al fallimento. A SBT (e solo a SBT) hanno inculcato… Leggi il resto »
Nei dilettanti è così. Poi ci sono altri “ammortizzatori” che a me non sono mai piaciuti (Real Montecchio insegna?) e la possibilità di far restare le uscite solo nominalmente perché se, al primo debito non sostenibile, si alzassero le mani, nessuno direbbe niente e il debito verrebbe coperto. In un fallimento è difficile stabilire quali debiti si potevano pagare e quali no. Nel primo caso, se non sbaglio, si incorrerebbe nella bancarotta fraudolenta. Ora, però, l’ultima parola spetta ai tecnici e ai tribunali. comunque se leggi bene tutto capisci meglio le differenze tra dilettantismo e professionismo.
Direttore, noto una incongruenza nella valutazione del settore giovanile, che ora viene etichettato come una attività onerosa in cui le spese superano le entrate, mentre quando lo gestivano Spadoni e Cimmino era una miniera d’oro di cui i due volevano approfittare a discapito della Samb: credo che la verità sia nel mezzo, e che col settore giovanile comprensivo di scuola calcio qualcosina si guadagna, senza scuola calcio potrebbe essere una rimessa se non si valorizzano giovani validi per la prima squadra o per venderli.
Senza per questo assolvere Spadoni dalle sue gravi colpe in veste di direttore generale della Samb.
Allora: una gestione corretta del settore giovanile tra i dilettanti non porta guadagni (le spese di gestione solo per gli allenatori assorbono gran parte delle entrate) tali da sostenere la prima squadra. Anzi. Anche un fenomeno come Messi non frutterebbe più di 20 mila euro perché i giocatori vengono valutati in modo realistico dopo che hanno giocato almeno un campionato professionistico. Basta vedere il passato quando i vari Castronaro, Ripa, Sestili, Bonaiuti ecc. venivano venduti dopo essere diventati titolari in serie B o C. Giovani in prestito dai dilettanti le società professionistiche non li prendono. Comunque, anche se si realizzasse… Leggi il resto »
first dai è talmente semplice……
SE il settore giovanile viene gestito come si deve, a meno di campioni ben remunerati che esplodono, le entrate piu o meno equivalgono le uscite. anzi… con campi NON di proprietâ quasi sicuramente ci sono perdite,da ripianare.
SE INVECE il settore giovanie é gestito furbescamente,le uscite non ci sono…i campi,le trasferte,il materiale,qualche allenatore NOn vengono pagati. ci sono solo entrate…indovina che fine fanno!?!?
Non è quella la discriminante: se non paghi i fornitori e ti intaschi le entrate, qualsiasi attività è altamente redditizia. Più la Samb maggiore che il settore giovanile, visto che ha anche gli incassi delle partite e gli abbonamenti.
Invece per due mesi abbiamo sentito era il settore giovanile la vera miniera d’oro, che la sparizione dei documenti del settore giovanile ha pregiudicato l’acquisto di Milone, e altre cose abbastanza assurde. Quelle di cui parli tu non sono redditività ma appropriazioni indebite, ossia reati penali da perseguire se dimostrati.
Concordo con il Direttore sui vari punti. Su uno però, torno a trasalire. Moneti non ce la può fare da solo a riportarci (e mantenerci) nei professionisti. Ce la faranno, una volta tanto, gli onorati (im)prenditori (per citare Galié) rivieraschi a rompere gli indugi e partecipare in maniera sostanziale (e sostanziosa) alla storia della Sambenedettese Calcio? Oppure saremo sempre noi “piccoli” tifosi a versare oboli alla causa rossoblu con sottoscrizioni tanto appassionate quanto insufficienti?
penso che la cronaca degli ultimi decenni abbia già abbondantemente risposto alla domanda.
Triste ma vero.
Anch’io trasalisco per lo stesso punto. Ma la vedo in maniera diversa perché traggo insegnamento dall’ultimo (il più assurdo) fallimento. Con P&B non sono entrati altri imprenditori perché non lo hanno voluto P&B stessi. Se si vuole una società allargata, la proprietà della Samb costituisce una SPA, si mettono a disposizione di tutti le carte (bilanci, conti correnti, atto costitutivo, ecc, ecc) e si pongono sul mercato le quote societarie. P&B non lo hanno fatto perché, per dirlo alla lux, hanno preferito un piatto di lenticchie da mangiare subito e da soli, piuttosto che un sontuoso arrosto da mangiare in… Leggi il resto »
Guardi che “non ce la facciamo da soli”, Pignotti e Bartolomei non l’hanno detto nemmeno in… punto di ‘morte’. Per questo lo dico io adesso a Moneti, avendolo detto lui stesso. Altro che assist per un nuovo fallimento. È l’esatto contrario.
Caro direttore su un punto io e lei siamo stati agli antipodi: per lei una società samb formata anche da un’azionariato diffuso si sarebbe potuta realizzare solo per iniziativa della piazza; per me invece l’iniziativa sarebbe dovuta partire dalla proprietà della samb. Se fossimo a 4occhi gli direi a brutto muso: l’hai capito o no che sta cosa si fa solo se lo vuole Moneti?
Lei ha un brutto vizio: dice le stesse cose che dico io ma lo fa senza leggere con attenzione i particolari. per esempio io ho detto che l’iniziativa di una società plurima doveva partire quando non c’era una proprietà seria. Adesso c’è ed è come dice lei.
tutto condivisibile (meno che riviera pro samb, o cento samb, per favore direttore non ricominci con queste idee bislacche… noi tifiamo solo la sambenedettese, ok??), soprattutto la questione stadio.
restando cosi incerta la questione, e soprattutto ONEROSA oltre misura, Moneti potrebbe facilmente decidere di portare la samb a giocare fuori, tipo grottammare o centobuchi. e noi tifosi daremmo ragione a lui in questo caso.
il sindaco e la politica tutta ne sta combinando un’altra delle loro.
C’è chi si accontenta di quello che è successo negli ultimi venticinque anni (a parte gli anni di Gaucci), chi no. Tutto qui.
Stavolta sono abbastanza d’accordo con te, difficile cambiare un nome come la Sambenedettese.
E’ invece da dimostrare che la squadra di Moneti sia veramente la Sambenedettese, da cosa si riconosce?
si riconosce dalla tifoseria sambenedettese che la segue e la tifa !
I tifosi della Samb meriterebbero un monumento……..
È iniziata la nuova stagione teatrale. Una nuova compagnia, stavolta non locale, ha elaborato il cartellone delle rappresentazioni. Confermato invece il teatro e, ahimè, il pubblico.
cosi so bravi tutti. tanto visto i precedenti basta sparare li in mezzo e prima o poi, in un modoo nell’altro la possibilità di prenderci è altissima. ma qui vogliamo prove, fatti concreti, anche dubbi e ipotesi ma che siano ben chiari ed espressi. non frasette come tu, seawolf, butti qua e là da sempre, frasette vuote che non vogliono dire nulla. se sai qualcosa parla. altrimenti non serve a nulla quello che fai. p.s. come volevasi dimostrare sulla questione stadio avevi torto marcio, ora non lo difendi piu il sindaco? la fideiussione non doveva essere presentata da chi aveva… Leggi il resto »
Castignà, non puoi nemmeno immaginare il numero di persone che ci hanno “mangiato” con la samb… Seawolf, secondo me, è uno di quelli, poi spina lo ha fatto fuori e la nostalgia dei bei tempi gli fa sputare certe frasi. Fino a prova contraria.
” La Compagnia del…..Cartello…..” …………parafrasando Il Signore degli Anelli……….
X castignarb: in realtà, purtroppo, molte delle parole vuote che ho scritto in passato, si sono riempite di verità. E sono stato insultato ora come allora. X SBT capoluogo: se mi conosci, vieni a spiegarmi quali sono le grandi mangiate che avrei fatto. Sai dove vivo e lavoro. Se non mi conosci, stai facendo del qualunquismo gratuito e sto sbagliando a risponderti.
non si sono riempite di un bel niente le tue parole.
ieri come oggi non rispondi mai ad una domanda.
ieri la domanda era “perchè il comune non ha richiesto una fideiussione per garantire i lavori alo stadio?”.
oggi la domanda è ” cosa vuoi dire con rappresentazione teatrale? cosa sai di questa società”?
sono sicuro che oggi come ieri non risponderai. molto piu facile sparare frasi sibilline.
prima o poi, in un modo o nell’altro ci prenderai. come tutti del resto.