SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Insufficienti le misure fin qui adottate”. I residenti di Via Mentana lo hanno gridato a gran voce all’amministrazione comunale, nel corso dell’incontro con la giunta di mercoledì sera.
Sono riemersi i toni accalorati dei cittadini esasperati da schiamazzi, provocazioni e atti di vandalismo. “Dobbiamo provare a riappropriarci degli spazi pubblici – ha proposto il sindaco Gaspari agli intervenuti– mobilitatevi per organizzare feste e iniziative pubbliche a cui sicuramente il sostegno del Comune non mancherà”. L’assessore Urbinati ha pure ipotizzato l’organizzazione in quelle vie di mercatini settimanali.
Per quel che riguarda invece il quartiere San Filippo Neri, al centro del dibattito è tornata Via Marsala. Una strada da ridisegnare sul versante della circolazione, tuttavia qualsiasi tipo di intervento che preveda l’istituzione di sensi unici annessa alla realizzazione di una pista ciclabile trova la ferma opposizione dei commercianti del posto. A loro avviso il percorso non va toccato: il doppio senso è sacro, semmai si potrebbero adottare degli accorgimenti per la messa in sicurezza, come dossi, controlli della Polizia Municipale e riduzione dell’ampiezza dei marciapiedi per rientrare nelle larghezze di carreggiata previste dal codice della strada. La decisione definitiva verrà presa a settembre.
Entrambi i quartieri hanno infine lamentato lo scarso senso civico di alcuni cittadini che lasciano ciclicamente rifiuti in strada senza rispettare giorni e orari di conferimento. “Partiranno controlli mirati di Polizia Municipale e Guardie Ecologiche Volontarie nei punti dove si registrano maggiori violazioni”, ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Paolo Canducci.
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Anche questa volta l’amministrazione non propone soluzioni al problema ma solo dichiarazioni che lasciano gli interlocutori abbastanza interdetti. Addirittura si arriva all’eccesso di dare soldi per finanziare eventi quando già spontaneamente ogni sera l’evento si crea da solo. Ennesima dimostrazione che non c’è la volontà reale di dirigersi verso soluzioni definitive.
Caro “alessando84” questa volta ti sbagli e di molto. Non è vero che “non c’è la volontà reale di dirigersi verso soluzioni definitive”. La soluzione definitiva è quella che i residenti lascino per sempre le loro case anche e anche svendendole. Il modello che si vuole al centro è un modello solo funzionale ai negozi e uffici e senza residenti in modo che la sera e di notte si possa fare quello che si fa in Via Mentana ma aumentandone la frequenza nei bai e quant’altro tipo di esercizio. Il sindaco non ha fatto altro con la sua dichiarazione molto… Leggi il resto »
Felice così fai il gioco di quelli che non vogliono risolvere il problema. E’ difficile capire che già se solo via Mentana non fosse più un vicolo e si riaprisse lo sbocco su via Roma, i problemi diminuirebbero sensibilmente, per non parlare poi della soluzione di mettere la movida in un luogo urbanisticamente più adatto.
Le soluzioni ci sono, e sono pure state protocollate al comune, quello che manca è la volontà politica di risolvere il problema.
Spero che il Sindaco ti legga e spieghi che il modello che ho cercato di evidenziare nel mio commento non sia tale. Purtroppo chi paga sono i residenti e vengono anche presi in giro. Per quanto riguarda di aprire Via Mentana su Via Roma all’epoca sono stati gli stessi residenti che hanno voluto che diventasse un vicolo cieco e parlo di anni fa. Pensavano di non avere fastidi con il traffico che sempre all’epoca era alquanto ordinario. Mi sembra il caso di dire che chi troppo vuole nulla stringe. Per quanto riguarda poi di mettere la movida in luogo più… Leggi il resto »
Per quello che ci ha dato da vedere la politica locale, non credo ci siano “grandi disegni” di rivoluzionare il centro cittadino, semmai per motivi sociali, il centro assume sempre più la funzione di aggregazione in particolare con la proliferazione di tanti nuovi locali l’affluenza aumenta anche dai paesi limitrofi. Il problema è la regolamentazione di questo fenomeno, da quello che mi risulta i locali che sono su piazza Matteotti non creano problemi come quelli in via Mentana o vicino all’Ex-Cinema Calabresi. Sicuramente la tipologia degli avventori è un fattore determinante ma non scordiamoci anche l’aspetto urbanistico di questa storia:… Leggi il resto »
Un concetto elementare è quello di consentire in città alcuni tipi di intrattenimento fino ad orari compatibili col riposo notturno, e di destinare una zona apposita alla movida più chiassosa: quale zona non ha abitazioni nelle immediate vicinanze?
Il triangolo della movida, tra il faro, il pattinaggio, il galoppatoio e il molo sud, può essere una zona ideale, abbastanza ristretta e ben presidiabile.
E’ inutile mettere restrizioni e controlli palliativi per moderare il fenomeno quando questo ha dimensioni di massa e merita una corretta sistemazione e regolamentazione.