MARTINSICURO – Il dragaggio al porto viene rinviato a data da destinarsi e si riaccende la protesta dei pescatori, ormai giunta all’esasperazione. “Sono mesi che l’amministrazione ci prende in giro, ci avevano assicurato che i lavori sarebbero stati fatti, e invece ora ci dicono che non è più possibile”.

Non c’è pace per l’approdo truentino, da anni vessato da una serie di problemi irrisolti, che si sono acuiti in questa stagione con il mancato dragaggio dei fondali. O, meglio, una prima operazione è stata effettuata a giugno (costata 74mila euro), ma a nord dell’approdo per prelevare la sabbia necessaria al ripascimento delle spiagge. Nessun intervento invece a sud, nonostante le richieste dei pescatori di liberare i fondali per facilitare il transito delle barche.

L’amministrazione aveva inizialmente assicurato che si sarebbe effettuato un secondo intervento, con la spesa suddivisa in parte tra Comune (6mila euro) e marineria (5mila). “Abbiamo inizialmente presentato in Comune una raccolta firme – spiegano i pescatori – poi acconsentito a collaborare pagando parte dei lavori. Erano già pronti i fondi raccolti tra noi pescatori e i diportisti. Abbiamo fatto numerosissimi incontri in Comune e sembrava che l’iter procedesse. Invece ora ci hanno annunciato che il dragaggio non sarà effettuato”.

Alla base dello stop ci sarebbe la mancanza di alcune autorizzazioni regionali per via di norme che vietano i lavori nei mesi di luglio e agosto, e dunque tutto dovrà essere rimandato al termine della stagione estiva. Per ora dunque niente da fare, tanto che le somme raccolte tra la marineria sono già state restituite. “Perché non ce l’hanno detto subito? – incalzano – Perché, se in estate non è possibile effettuare operazioni di questo tipo, non si sono organizzati per tempo? Perché prenderci in giro in questo modo?”

Tutto fermo dunque, e la marineria per questa stagione dovrà convivere ancora con fondali insabbiati e barche che vengono messe in mare con grande difficoltà. Nel tardo pomeriggio si è tenuto un incontro in Comune, con l’amministrazione Camaioni che ha giustificato lo stop asserendo che si sta valutando un intervento di dragaggio con sorbona da realizzare in autunno, che darebbe risultati migliori rispetto ai precedenti metodi finora utilizzati. Una motivazione che ha poco rasserenato gli animi dei pescatori, dopo mesi di promesse e rinvii. La marineria ha chiesto, visti i precedenti, una maggiore chiarezza da parte dell’amministrazione per gli interventi da realizzare in futuro. 

Ma l’approdo, al di là del dragaggio, presenta anche altri problemi ancora irrisolti. Innanzitutto quello della sicurezza, con l’area accessibile a tutti e dunque oggetto di visite poco raccomandabili.

Basta farsi un giro nella zona per constatate lo stato dei luoghi. Una siringa spunta tra la sabbia nel vialetto che porta dal centro per la pesca alla spiaggia: il punto di passaggio più frequentato da pescatori e non. Metterci inavvertitamente i piedi sopra (in estate spesso nudi o in ciabatte) è un attimo.

Poi tutt’intorno rifiuti vari sparsi e, a sud, a pochi passi dalle giostre dove giocano i bambini, i resti di bivacchi notturni. Gli spazi tra alcune barche in disuso utilizzati non solo come giacigli di fortuna, ma anche come bagni pubblici: a provarlo tutt’intorno escrementi e un forte odore di urina.

“Che fine hanno fatto gli interventi di messa in sicurezza dell’approdo?” si chiedono i pescatori. Da tempo infatti, nella zona sono in progetto interventi di recinzione dell’area, con l’accesso consentito ai soli addetti ai lavori. Viste le frequentazioni notturne a cui è soggetto il posto, la marineria in più occasioni ha anche chiesto un potenziamento dell’illuminazione e l’installazione di telecamere di videosorveglianza. Al momento però ancora nulla è stato realizzato.