SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lanciato e coccolato, fino alla conquista dell’ambito scranno di presidente del Consiglio Comunale. Il feeling tra Amedeo Ciccanti e Marco Calvaresi è però durato appena due anni. Ed oggi, come in ogni rapporto scoppiato, è il momento dei veleni. “Il suo percorso è stato migliore di quello di Scilipoti, che almeno non passò per il centro”, bacchetta l’ex parlamentare dell’Udc. “Tre anni fa era vicino al centrodestra, poi si è candidato con noi, adesso si avvicina a Renzi. Non so cosa farà in futuro e non mi interessano le sue capriole: significherebbe prenderlo sul serio”.

Sono i primi effetti del CalvaRenzi, figura mitologica metà Nuovo Polo e metà Pd. Ma solo se il partito sarà guidato dal rottamatore, sia ben chiaro. Ciccanti punge e confessa di aver subito già diverse prese in giro: “Ricevo telefonate. Cos’hai combinato!, mi dicono a ripetizione, evidentemente non tutte le ciambelle riescono col buco. Questa scelta potrà anche nuocermi sul versante politico, tuttavia per quanto concerne la credibilità nuoce più a lui. Fossi stato un familiare o un amico non gli avrei mai consigliato una mossa del genere”.

Il 26 febbraio scorso, all’indomani della mancata conferma a Montecitorio, l’onorevole uscente fu ricevuto nell’ufficio del presidente dell’assise. Lunga chiacchierata e pacche sulle spalle sotto gli occhi della stampa. Eppure Calvaresi era ormai lontano: “Io rappresento il Nuovo Polo, siamo un qualcosa di differente dall’Udc”, si affrettò a precisare.

La riconoscenza è il sentimento della vigilia – puntualizza Ciccanti, citando Enrico De Nicola – fui dispiaciuto quando abbandonò il partito, attualmente no, mi sono fatto una nuova idea del personaggio. Politicamente non mi pento di averlo supportato, il progetto era buono, intendevo creare un terzo polo a San Benedetto. Umanamente probabilmente sì, non mi aspettavo un comportamento tale”.

Altro aspetto da chiarire è quello che investe la figura del Nuovo Polo: “Un brand che inventai io. Alle amministrative inglobava Udc, Fli, la civica di Calvaresi e quella dei giovani. Successivamente lui se n’è appropriato. Siamo stati zitti e abbiamo sopportato, da persone perbene”.

Storia vecchia, il futuro – come detto – è nella direzione del sindaco di Firenze: “Ho sentito alcuni renziani, non mi sembra abbiano stappato bottiglie di champagne – conclude Ciccanti – non si arricchiscono di un esempio di coerenza. Se i rottamatori sono questi, auguri”.

Sul fronte Pd, nessuna reazione. Fabio Urbinati, unico assessore della giunta Gaspari a sostenere Matteo Renzi alle primarie di coalizione, fa buon viso a cattivo gioco. E su Facebook avvisa: “Sono contento che a sostenerlo arrivino anche quelli della seconda ora, quelli che non se la sono sentita otto mesi fa. L’importante è che lo si faccia senza ambizioni personali e senza strategie di riposizionamento; tanto i cittadini osservano”.