SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In attesa della resa dei conti che non è possibile prima del prossimo 8 agosto, mi sembra giusto fare il punto della situazione, tramite una cronistoria di quanto è successo. Inizio con una domanda: alzi la mano chi ha mai pensato, prima del 16 luglio, che nessuno avrebbe presentato la fidejussione necessaria per iscriversi al prossimo campionato di Seconda Divisione?

Nessuno la alzerà. Perché tutti eravamo certi che  l’ingresso nella trattativa del potente patron romano, rappresentato prima da Bucci poi da Milone poi da Innocenti (incredibile personaggio dell’ultim’ora)  avrebbe portato innanzitutto alla sicurissima iscrizione al campionato. Ma, non basta, nella testa di tutti noi si era instaurato il ‘tarlo’, adesso possiamo chiamarlo così, che in due o tre anni saremmo tornati in serie B.

Chi non rientra in queste categorie di sportivi rossoblu è pregato di farlo sapere

Il primo nome a finire sulle cronache fu Luca Carangelo, poi Pasquale Di Cosola, Manolo Bucci (da solo), Piero Santarelli. In questo baillame provò ad inserirsi Filippo Colonna ma dopo un colloquio con il sindaco e Pignotti, ritenne che non c’era il tempo giusto per fare le necessarie verifiche, per cui si defilò in buon ordine senza fare proclami, per cui il suo nome è rimasto sempre ai margini tranne una fugace apparizione sulle pagine di Riviera Oggi. Riapparirà dopo per i motivi indicati dal loro comunicato stampa odierno.

Nel mezzo un grosso nome del calcio che conta che noi non abbiamo mai nominato perché non ci piace avallare situazioni che non rientrano nel rispetto delle regole. Però ci andava bene, come ho detto prima.

Con l’avvento della pregiata famiglia Milone, l’entusiasmo salì alle stelle per due motivi: Paolo Milone e famiglia non solo non avevano scheletri nell’armadio ma addirittura rappresentavano (rappresentano) un marchio di fiducia difficile da trovare in questi tempi.

Quindi tutto a posto Samb a Milone sotto l’egida tecnico-scientifica del loro grande amico. La fidejussione era, a quei tempi, una pura formalità.

In effetti si facevano i conti senza gli osti (Pignotti e Bartolomei)  ma il loro silenzio ufficiale (oggi dopo una notizia della Gazzetta dello Sport, l’Inter cede a Tohir il 75%, il buon Moratti ha immediatamente convocato una conferenza stampa per smentire), lasciava credere che non avrebbero fatto alcuna resistenza per una lunga serie di motivi. Anche dopo essere andati a Roma per incontrarsi con Milone & L.

Il tempo passava mentre tutti ritenevano scontato il finale quando arriva la prima caduta di Paolo Milone e famiglia “Ci ritiriamo perché la Samb si porta dietro tante tensioni e problemi sconosciuti che non siamo in grado di reggere”, parole del sindaco perché anche qui nessun comunicato stampa o una conferenza, meglio ancora. In quel momento il sindaco chiede aiuto al gruppo Colonna che si mette a disposizione, anzi un suo uomo di fiducia va a Roma ma non viene ricevuto. Due giorni dopo il ripensamento, addirittura con Paolo Milone a passeggio per San Benedetto con Giovanni Gaspari. È fatta abbiamo pensato, almeno io.

Appena qualche ora dopo la seconda caduta per via di documenti scomparsi, pare riguardanti il settore giovanile. “E no, San Benedetto è una gabbia di matti” Non sono parole dei Milone ma il loro pensiero credo di sì.

La scadenza del 16 luglio è prossima, manca un giorno, per cui a Roma viene convocato il Ds Fabiani, con altre persone  e un nuovo imprenditore (Innocenti) reputato in grado di presentare la fidejussione. Nello stesso tempo si allerta ancora Colonna che si dichiara disponibile ad una partecipazione societaria nella settimana seguente.  Il resto è storia recentissima, annuncio al sindaco Gaspari lunedì sera che la fidejussione non era un problema anzi che ce ne erano addirittura due ma che quella del gruppo romano avrebbe… avuto la meglio. Il giorno dopo alle 13 scadeva il tempo per la presentazione della fidejussione. Riviera Oggi dà la notizia alla città che salta di gioia.

Colpo di scena il mattino del 16 luglio alle 11 circa: tutto smentito, il gruppo romano non presenterà la fidejussione e tanto fu.

Da quel momento non mi sento in grado di raccontare più niente sia perché ne sono rimasto molto addolorato sia perché ho deciso che da questo momento il mio giornale si affida soltanto ai comunicati o conferenze stampa ufficiali delle parti i n causa. Per noi in questa vicenda, da adesso in poi, solo quelli fanno fede.

A conferma che giocare sulla pelle della Samb con voci e illazioni è inutile e dannoso.

Ora, dopo due mesi e mezzo, siamo già fuori dal calcio professionistico e tutti appesi ad una speranza che, anche a me, hanno riferito sostanziosa ma per crederci servono i fatti,  basta con le chiacchiere. Ho in questo momento molta fiducia anche se un volta fatti gli organici della Lega Pro potrebbe sorgere il problema di una squadra in più.  Mi conforta che nel nostro calcio è già successo molte volte.