SAN BENEDEDETTO DEL TRONTO – “Per me questo è il challenger migliore del circuito. Lo gioco da 3 anni ed averlo vinto è un grande onore” Parole e musica del vincitore della Banca dell’Adriatico Tennis Cup Andrej Martin, durante la cerimonia di premiazione.

La dichiarazione del giocatore slovacco è suffragata dalle facce felici dei giocatori, dagli spalti sempre gremiti del centrale e dalla palpabile atmosfera da grande evento che si è respirata durante tutto lo svolgimento del torneo. La riviera, le sue bellezze, il circolo Maggioni non ci hanno messo tanto a conquistare gran parte dei partecipanti alla Banca dell’Adriatico Tennis Cup: giocatori, coach, arbitri e addetti ai lavori sono suna volta conclusi i loro doveri sportivi si sono immersi nella realtà sambenedetteese, rimanendone affascinati.

Star del torneo è stato però il pubblico, vero fuoriclasse della manifestazione. La faccia sbalordita di Greg Voicik, arbitro di sedia di fama mondiale, meglio di ogni altra cosa sintetizza il concetto: “Siamo al primo turno di qualifica e c’è la tribuna piena, sembrano le semifinali di un master 1000. Incredibile” è la sua dichiarazione davanti alla marea umana del Maggioni. Il tutto esaurito arriva già durante i primi giorni di svolgimento del torneo, non conta chi gioca, il pubblico del Maggioni vuole essere presente ed applaudire i giocatori che sulla terra rossa della struttura rivierasca danno, letteralmente, tutto.

La finale è il degno epilogo di una Tennis Cup da consegnare agli annali, già mezz’ora prima del suo svolgimento gli spalti erano pieni. Andrej Martin e Joao Sousa, emozionati al momento degli inni nazionali, giocano una match splendido, vibrante ed emozionante. Alla fine la spunta lo slovacco che stremato e felice per la vittoria alla fine, regala la miglior fotografia del torneo: “Questo è il torneo dei ragazzi della scuola tennis (ndr. per una settimana giudici di linea), dei custodi, dei soci, del pubblico. La mia vittoria è per loro e me la voglio godere qui, fino allo spegnimento dell’ultima luce”.