GROTTAMMARE – Due artisti molto diversi tra di loro, una giovane e l’altro un maestro riconosciuto dell’arte italiana. Una che guarda al passato con nostalgia e si destreggia con il raku, l’antica arte delle ceramica cinese e l’altro che fa istallazioni luminose, utilizzando materiali.

Material Light” è il titolo della mostra e più che sottolineare le analogie tra i due, calcherà le dissonanze.

Dal 16 al 22 luglio il Mic, il Museo di Illustrazione Comica di Grottammare (e poi fino al 16 agosto alla Galleria Opus), ospiterà le opere di Tania Peli e di Marco Lodola.

“L’amicalità che il clima culturale di Grottammare favorisce- commenta il sindaco Enrico Piergallini- con una serie di rapporti improvvisi e casuali, ha permesso di avere Peli e Lodola. Material Light è un ossimoro e la mostra va letta proprio in tal maniera. Nelle differenze degli artisti, nel loro contrasto”.

All’incontro di presentazione hanno partecipato i due artisti, e se Tania Peli di sovente si vede in zona, visto il suo legame con Enzo Iaccheti che ha acquistato una casa sulle colline limitrofe, l’avere Lodola a Grottammare è stato davvero un onore, dato che non va mai a presenziare le sue mostre.

Ne abbiamo approfittato per chiedergli che fine abbia fatto l’opera di San Benedetto del Tronto, “Vale e Tino”.
“Nonostante sia stata posizionata vicino alla caserma dei Vigili Urbani- scherza l’artista- la vita della mia opera è davvero travagliata”. Gli rispondiamo che in fondo anche l’amore è travagliato e che la sua opere in fondo ne rappresenta in pieno il senso, provocando la risata dei Lodola.

Neanche io ne ho notizie– ci svela l’artista- so che lo sta facendo ristrutturare il Comune”.

Si è entrati nel cuore della mostra e sia la Peli che Lodola hanno spiegato che solo quando leggono i testi critici spiegano a se stessi il significato della propria opera, perché in fondo l’artista non svela molto si sé.

“Per me è una forma di terapia”, commenta l’elettro scultore (definizione coniata da Giarmando Dimarti).

“I titoli a Tania li faccio io!”, entra così nel discorso Enzo Iacchetti, presente alla conferenza. .

Ma Peli ha poi rivelato che ne scarta molti di quei titoli, e superando la sua timidezza, ha sfoggiato un bel sorriso che  ha contribuito a rendere così il clima molto leggero e gioviale.

Non potevamo che ricordare a Iacchetti che  l’anno scorso aveva dichiarato che avrebbe fatto ancora il direttore del “Cabaret Amoremio!” solo avesse vinto Piergallini.

“Enrico mi ha dato un anno sabbatico- scherza lo showman- Guardando il programma mi sono stupito di un cartellone simile, nonostante i pochi soldi. Complimenti a chi lo ha organizzato”.