CIVITANOVA MARCHE – “Chissà , chissà domani, su cosa metteremo le mani… nascerà e non avrà paura nostro figlio e chissà come sarà lui domani, su quali strade camminerà, cosa avrà nella sue mani, si muoverà e potrà volare, nuoterà su una stella, come sei bella, e se è una femmina si chiamerà futura”. (Futura di Lucio Dalla)

Civitanova, dall’11 al 28 luglio, apre al Futura Festival, ispirato alla canzone di Dalla e nato da un’idea di Gino Troli.
Ai cervelli non serve andare all’estero per poter lavorare nel proprio ambito egregiamente, delle volte basta spostarsi di qualche chilometro per avere terreno fertile.

Civitanova è uno di questi. Nonostante la crisi rilancia, punta al futuro e investe sulla Cultura, che di questi tempi è cosa rara. Ha perso il Popsophia? Poco male, si inventa qualcos’altro, anzi, abbraccia di buon grado l’idea di  Troli, di un festival che indaghi sul futuro che ci aspetta.

Una scelta coraggiosa, anche perché non si è puntato ai nomi televisivi, sui vip culturali che solitamente girano l’Italia e riempiono le platee solo per l’eco delle loro opinioni nei talk show.
Giulio Silenzi, l’assessore alla Cultura di una città dalle grandi contraddizioni: dai suicidi di aprile scorso, che hanno acceso le luci della cronaca nazionale sulla città,  a l’essersi resa per questo uno specchio della società italiana, e infine alla risposta che un politico dà a quel fatto di cronaca.

Probabilmente qualcuno lo avrà criticato,  ma poi è facile intuire (forse non per tutti in realtà ndr) che  un festival così lungo faccia girare gente e che l‘idea non è vincente solo in ambito culturale, ricade infatti a pioggia su altri ambiti, come turismo, promozione ed economia locale.

Silenzi avrebbe potuto chiamare un operatore di Civitanova, ma ha avuto la meglio quella che è ha detta dei più, la figura regionale più di spicco a livello culturale, Gino Troli.

Il direttore artistico si è avvalso della collaborazione di un altro sambenedettese, Lucilio Santoni e ospiterà artisti a noi noti come Piergiorgio Cinì, Edoardo Ripani e Riccardo Amabili, (un sambenedettese il cui valore è stato riconosciuto in Francia dopo essere emigrato, ndr).

Tra i personaggi più importanti, Salvatore Settis, Edoardo Boncinelli, Vito Mancuso, Davide Rondoni, Filippo La Porta.

Se Popsophia, era dedicata al popular che va tanto di moda, alla cultura di massa, l’idea di Troli è stata, a nostro avviso quella di ripristinare l’ordine dei ruoli. Per cui l’intellettuale ritorna ad essere unico, non standardizzato, non più vittima del concetto “siamo tutti uguali”. Ciò che possiede, ovvero il sapere, deve però ricadere su tutto, sulla società intera.

Il tutto gira intorno al concetto di speranza, che in Futura Festival, prende una valenza tutta al femminile. Si indaga sul futuro, che è già nel presente. La sfida è trovare i germogli di un futuro migliore già oggi. Questi, secondo l’idea di Troli riguardano cinque argomenti, che all’interno del Festival, caratterizzeranno le sezioni di approfondimento:

Anima– per ristabilire un contatto tra anima e corpo e la naturale propensione all’assoluto
Homo Ludens– Futura Festival apre i giochi al futuro
Humanitas– conversazioni intorno alla scrittura intesa come resistenza
Pianeta– discorsi sull’uomo equilibrista del cosmo e del luogo da conservare
Visioni- si riparte d qui per una disamina di sguardi possibili.

Il Festival  terminerà il 28, in più ci sarà un’appendice il 31 luglio con il regista Paolo Sorrentino. Tra gli ospiti Marco Alemanno con un omaggio a Lucio Dalla.

Le attività si svolgeranno il giovedì a Civitanova bassa, in Piazza XX settembre e dintorni, mentre da venerdì a domenica al Paese Alto, tutte ad ingresso gratuito (leggi programma completo).

Una nota di Santoni sull’evento: “Oggi, il gesto politico più  concreto consiste nel riconoscere chi è più avanti di noi nel prendersi cura del mondo, per salvarlo: questo riconoscimento è  la più vera e più grande forma di contestazione all’esistente. E’ un modo sereno di obiettare e, se portato alle estreme conseguenze, può diventare una rivoluzione. Nel dominio della finanza e dell’economia il mondo è morto, ma tra gli uomini e le donne ci sono ancora esseri liberi e pensanti. Il compito di Futura Festival è riconoscerli e farli riconoscere. Essi indicano la via della speranza a tutta l’umanità. In tal senso, il Festival vuole essere un inedito racconto sul futuro del mondo”.