SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Venerdì 6 luglio, alle ore 19, sarà inaugurata alla Palazzina Azzurra la mostra dal titolo “Dal museo ‘Guelfo’ Mirò, Chagall, Picasso, Dalì e gli altri”. La rassegna, promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con la regione Marche e curata dalla professoressa Silvia Cuppini, presenta una selezione di opere provenienti dalle collezioni del Museo di Fabriano intitolato all’artista Guelfo Bianchini (scomparso a Roma nel 1997), costituendo un raro esempio di raccolta di opere originali di arte grafica, di grandi maestri internazionali, moderni e contemporanei, dall’impressionismo francese al Surrealismo, fino ai nostri giorni.

I suoi numerosi viaggi attraverso l’Europa sono stati occasione d’incontri, scambi d’idee e completamento d’intuizioni con altri artisti. La continua osmosi artistica – culturale e la profonda amicizia con Cocteau, Chagall, Dalì, Man Ray, Masson, De Chirico, Manzù (solo per citarne alcuni) ha prodotto una galleria di ritratti che hanno l’artista fabrianese come protagonista e, sviscerano ogni lato della sua sfaccettata personalità. Attraverso l’esposizione di opere inedite di alcuni protagonisti dell’arte moderna si persegue lo scopo di mettere a fuoco la dimensione internazionale di Guelfo e dall’altra si offre al pubblico la possibilità di ammirare le principali correnti artistiche.

La mostra si articola in tre sezioni. La prima è una serie di ritratti di Guelfo eseguiti da Corrado Cagli, Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Oskar Kokoschka, Man Ray e Andrè Masson. Nella seconda sono presenti opere dedicate a Guelfo, segno del profondo rapporto di amicizia con Pericle Fazzini, Virgilio Guidi, Tonino Guerra e altri. Nella terza si possono ammirare opere di artisti scelti dall’artista di Fabriano, frutto di acquisti o scambi, fra questi Paul Cézanne, Francisco Goya, René Magritte, Edouard Manet, Joan Mirò, Pablo Picasso e altri.

La Palazzina Azzurra, sospesa fra il mare e un viale di palme, ha guidato il progetto di allestimento verso la trasparenza e fluidità. Le opere appariranno leggere per restituire la fragilità del dono dell’amicizia e dell’incontro. Per la parte grafica è predisposto un ricco materiale illustrativo per accompagnare il pubblico in visita alla mostra e un giornale di rassegna per ritrovare nel tempo il piacere di ricordare l’esposizione.