GROTTAMMARE – Pubblichiamo il comunicato del consigliere Pdl, Lorenzo Vesperini, sulla polemica nata nello scorso Consiglio Comunale a Grottammare nei riguardi della riconferma di Stefano Fabbioni come segretario del sindaco

“Ritengo legittimo da parte del Primo Cittadino di scegliere chi meglio possa svolgere la funzionalità nello staff, non entro nel merito della persona e tanto meno nelle sue capacità, ma mi sorge spontanea la domanda: in un periodo di forte crisi finanziaria ed occupazionale, non era meglio far ricadere la scelta verso chi all’interno della giunta, ma addirittura nei gruppi che compongono la maggioranza, avesse le medesime competenze, sia esso laureato o non, ma sopratutto disoccupato?
Mi complimento nell’aver recepito le direttive nazionali sulla richiesta di abbattimento dei costi del 50%, ma è anche vero che la spesa ingente messa in bilancio utile al buon funzionamento della segreteria personale del sindaco doveva allineare i buoni propositi di risparmio proclamati in campagna elettorale con la necessità evidente di utilizzare somme ben più contenute rispetto al corrispettivo economico che le casse comunali dovranno farsi carico.
Parlare di spending review, sacrifici, responsabilità e attenzione di spesa e nel frattempo vedendosi recapitare giroconti, rendicondazioni e spostamenti di denaro utili a far posto ad un soggetto che, svolgendo già un lavoro, dovrà mettere in difficoltà la macchina comunale che, in un momento come questo, dovrà cercare annualmente i fondi per garantire la seguente spesa.
Mi chiedevo quante famiglie avrebbero potuto usufruire di servizi oppure aiuti dato che quest’ultimi verranno sempre meno: non era meglio formalizzare un’attenta programmazione per eventuali capitoli di spesa che da qui in avanti serviranno per una buona amministrazione della città?

Capisco il ruolo strategico e politico che non discuto nella forma, trovandomi contrario sul contenuto economico di spesa: mi chiedo come mai all’interno della stessa maggioranza non si sia trovata una soluzione a costi relativamente contenuti valorizzando ancora di più le scelte intraprese nella determina delle deleghe rinnovando e confermando l’impronta da spending review intrapresa dall’amministrazione.

Ricordo infine che la politica è missione e condivisione e, in un momento critico come questo, la scelta doveva ricadere su un giovane laureato e non, ma sopratutto su un disoccupato che, con la propria energia, avrebbe svolto la funzione in modo impeccabile mostrando capacità e abnegazione senza recriminare lauti compensi a carico della collettività “.