SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pronto a tornare in tv con un programma tutto suo. Va solo cercata una rete disposta a sposare il suo progetto. “E’ un quiz semiserio sul calcio, molto interessante. Si intitolerebbe Il Rompipallone, come la rubrica che curo per la Gazzetta dello Sport. Ho realizzato la puntata zero ed è stata molto incoraggiante”. Lo rivela Gene Gnocchi, giunto a San Benedetto del Tronto venerdì per presentare il suo libro “Il Gene dello sport” e partecipare alla manifestazione Sports Stars al Circolo Maggioni. “Il format è mio, sto cercando di piazzarlo – prosegue – non so se su Rai Mediaset o addirittura Sky o La7, dipende”.

Hai già pensato ad una collocazione ideale nel palinsesto?

“Potrebbe funzionare un giornaliero di circa quaranta minuti, oppure la classica ora e un quarto in seconda serata”.

Ricalcherà la scia di “Gnok Calcio Show”?

“No, sarebbe un quiz vero. Si proporrebbe di trovare il sostituto di Prandelli alla guida della Nazionale. Domande che riguarderebbero l’essere mister, molto divertente e interessante”.

L’ultima stagione l’hai invece passata alla “Domenica Sportiva”. Come è andata?

“Bella esperienza, devo dire. Il calcio mi piace, ho trovato compagni di lavoro comprensivi e disposti a farsi prendere in giro. Certo, è un po’ faticoso, erano quasi tre ore di diretta. Ho conosciuto parecchia gente che non pensavo fosse così simpatica. Viceversa, altri che credevo simpatici si sono rivelati antipatici”.

A chi ti riferisci?

“Per esempio, Mazzarri è una persona di grande spirito, non parrebbe. Al contrario, Stramaccioni ha manifestato un carattere particolare. Ogni volta cercava una scusa, le sconfitte non arrivavano mai per colpa sua. Il calcio non sa tanto ridere di sè, ma pian piano ci si sforza di farlo ridere”.

Sono passati nove anni dal tuo primo e ultimo Sanremo. Non fu un successo sul fronte degli ascolti. Cosa ricordi di quell’esperienza?

“Fu un’avventura difficile, fummo contattati appena due mesi prima e fu l’anno in cui le case discografiche boicottarono il festival di Tony Renis. Il cantante più famoso di quell’edizione non ricordo nemmeno chi fosse”.

La kermesse fu condotta da Simona Ventura, tua compagna di viaggio per molti anni. Che collega è stata?

“La Ventura è stata una spalla eccezionale, è una persona fantastica. Ho lavorato per sette anni con lei benissimo, non mi ha mai chiesto nemmeno una volta cosa avessi intenzione di dire o proporre in diretta. Mi ha sempre garantito massima libertà e autonomia. Anche quando l’allora ministro Gasparri telefonò in diretta per protestare su un mio servizio, lei prese le mie difese”.