SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dai fasti di quando doveva diventare una nave scuola, un elemento distintivo della città ed uno spazio mobile a servizio anche del Parco Marino del Piceno, al requiem cantato da tutti i giornali che la davano già allo sfascio. Incerto era stato fino ad oggi il destino dell’imbarcazione attraccata ormai da anni al Porto di San Benedetto. La Geneviève fu acquistata (gratuitamente) della giunta provinciale nell’era di Massimo Rossi ed è criticata dai più, soprattutto perché giace immobile e in totale degrado da troppo tempo.
Se ormai è una certezza che non ci sono i soldi per metterla a posto, ancora non è sicuro che sarà rottamata a breve. Iniziate solo le pratiche di rimozione dell’amianto, come si sta facendo in tutta l’area portuale.
A rendere utile l’imbarcazione ci hanno pensato però dei senzatetto. I Carabinieri di San Benedetto, nella mattinata dell’11 giugno, hanno scoperto che diversi uomini, di varie nazionalità, dormivano all’interno dell’imbarcazione. Tutti denunciati a piede libero.
Lascia un commento
Che peccato, e pensare che questa imbarcazione, vanto dell tradizione marinara locale, avrebbe un potenziale enorme andando ad arricchire le attrazioni del museo del mare. Ma purtroppo i cittadini non hanno scelto amministrazione così lungimiranti da capire il valore dei progetti presentati ma hanno preferito racimolare i pochi spicci del ferro vecchio rispetto al valore inestimabile dell’unico simbolo rimasto dei gloriosi anni della pesca oceanica. Anche per questo siamo un paese in declino, non siamo più nemmeno capaci di valorizzare la nostra storia, ed il peggio è vedere una città che non sa più nemmeno cosa sia la pesca. Ma… Leggi il resto »
Poeta. Dino Campana
Poesia: Fabbricare fabbricare fabbricare
Testo:
Fabbricare fabbricare fabbricare
Preferisco il rumore del mare
Che dice fabbricare fare e disfare
Fare e disfare è tutto un lavorare
Ecco quello che so fare.
Condivido pienamente con Alessandro 84
meglio i sentatetto che i topi no? Quanti anni è che sta li senza un motivo?
Una “nave scuola” non lo è mai diventata,
inoltre gli armatori la “regalarono” alla Provincia
ben sapendo dell’affare che stavano facendo, e
liberandosi di un rottame.
Adesso però la demolizione, la bonifica e lo smaltimento
li pagano con i soldi di noi cittadini.
Finiamola con gli inutili “amarcord”,
i fatti sono questi!
Pienamente d’accordo con Fortebraccio. Alla faccia della donazione!
Sarei cuorioso di sapere chi , della provincia ha accettato questa donazione sapendo che mai e poi mai la nave si sarebbe mossa dalla banchina…….era già un rottame ed aveva bisogno di circa 10 persone di equipaggio (dipendenti)…….booooooooooooooo………….misteri della vita……………………….
Salve a tutti Max Pezzali nel 1995 cantava una canzone che incominciava con le seguenti parole: “Non c’è storia in questa città…”Chi ama la sua terra conserva con amore la sua storia i segni significativi del suo passato,i manufatti ,non li scardina dalle fondamenta con modi barbarici lasciando al loro posto vuoti insanabili e qualche mediocre libro che tenta insufficientemente di narrarne il vissuto. La società urbana consapevole restaura, riusa e riordina le opere dei propri predecessori, le opere d’arte ed artigianato del passato ,gli attrezzi che hanno contribuito a formare la città’ senza buttarne via il frutto del lavoro,… Leggi il resto »
Se c’è un ritorno economico importante dalla vendita del ferro demolito, ben venga, altrimenti sarebbe più interessante affondare la nave in mare in modo da creare una sorta di scogliera artificiale utile per il ripopolamento ittico e come attrazione turistica per sub.
Si dice che il ricavato sia inferiore a 20.000€…
Ogni proposta va bene, ma barattare un pezzo di storia e cultura marinara per 20.000€ mi sembra uno sfregio.
…si dice? Ma quale ricavato,
ha affossato ancora di più le casse
della Provincia.
Anzi, le ha affondate
ulteriormente, come la fine
che avrebbe fatto
di lì a poco.
Salve a tutti Ricordo da bambino una bella Paranza posta di fronte alla capitaneria di porto.Ricordo anche che in una sera di follia fu’ messa sul rogo di una fochera durante la festa della Madonna delle Loreto proprio da quei sambenedettesi che oggi fingono di inneggiare alla storia marinara di questa città’ .Altrove certi valori vengono conservati e diventano attrazione turistica ,qui si preferisce spendere soldi per costruire “paesaggi finti” e sradicati dalla storia del “topos”cittadino,qui prevale la grettezza……Fossi io a decidere proporrei di fare del Geneviève un’estensione del museo del mare ,un’attrazione turistica ,ma ahimè,prevarranno le solite logiche barbariche… Leggi il resto »
Caro Matrixgreen1 io ed l’altro commentatore Gundam abbiamo presentato un progetto (ormai quasi un anno fa) su come poteva essere recuperata e valorizzata questa imbarcazione trasformandola in un’attrazione del museo del mare. Ma nessun politico si è interessato. Ho ancora la presentazione di quel progetto (e forse anche il direttore) ma la politica si è ben guardata dal metterlo ina opera, per carità, roba che si faceva una cosa giusta….
Il Genevieve non è mai stata una barca che possa vantare un passato glorioso nella nostra storia marinara. Fu acquistata d un armatore locale a valore di rottame da una società di Salerno, costruita nei Cantieri SEC di Viareggio nel 1978 era adibita alla pesca del tonno. Trasformata in peschereccio negli anni ‘90 ha fatto i suoi anni di pesca nelle acque senegalesi quando già l’ epopea della nostra pesca oceanica era finita imbarcando solo due italiani ed il resto africani. Nel 2007 ha avuto un finanziamento per la sua demolizione ma l’ amministrazione Provinciale di Rossi ebbe l’ autorizzazione… Leggi il resto »
Che la tirassero fuori e si faccia un monumento per tutta la marineria Sambenedettese!
Salve a tutti Grazie ad alessandro84(molto interessante l’idea)e agli altri commentatori per le delucidazioni .Sta di fatto che si conclude ingloriosamente la vicenda di uno dei fiori all’occhiello della flotta peschereccia sambenedettese, che nel corso della sua “carriera” ha solcato le acque dell’Oceano Atlantico spingendosi fino al largo delle coste sudafricane e argentine. Tonniera o barca da pesca non importa ,rimane sempre un bell’esempio di natante della storia peschereccia di questa città . Ora la sua vicenda si chiude e l’ultimo pezzo della nostra flotta atlantica scomparirà dal panorama del porto. Evidentemente meritiamo le finte paranze del museo del mare,i… Leggi il resto »
Caro “curioso”sono gli stessi personaggi che hanno portato al dissesto finanziario della Provincia,persguendo la divisione,la stabilizzazione di centinaia di dipandenti e fiore all’occhiello l’accettazione della Genevieve.