SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alla presenza del mecenate dottor Giuseppe Naponiello, del sindaco Giovanni Gaspari e delle massime autorità civili e militari, sono stati scoperti nella mattinata di domenica 2 giugno i cinque totem illustrativi dell’azione di lotta al “punteruolo rosso” che si svolgerà sulle palme del centro cittadino grazie al contributo offerto dall’imprenditore e Gran Pavese Rossoblù.
L’area trattata con i prodotti specifici sarà quella delimitata ad ovest da viale Padre Olindo Pasqualetti, a sud dalla recinzione della Palazzina Azzurra (il cui parco sarà oggetto di un altro specifico intervento), ad est da viale Marinai d’Italia e a nord da via Fiscaletti.
Il contributo è formalmente erogato da Finagro s.p.a., società di cui il dottor Naponiello è presidente, leader mondiale nella produzione di fitofarmaci ed è pari a 72.600 euro (60.000 euro più IVA). Tali risorse serviranno a trattare con prodotti di contrasto alla proliferazione del punteruolo circa 200 palme della zona centrale della città.
Da parte del sindaco Gaspari il ringraziamento ufficiale a Naponiello per aver preso a cuore uno dei principali problemi che attanagliano il patrimonio palmizio della Riviera. Da parte dell’imprenditore la rassicurazione che l’azienda, d’intesa con i soci americani, sta portando avanti una sperimentazione che sta dando dei buoni risultati e che potrebbe aiutare ad individuare una cura che debelli definitivamente l’infestazione.
Giuseppe Naponiello ha svolto tutti gli studi medi, inferiori e superiori, nelle Marche. Dottore commercialista, ha iniziato l’attività professionale a Milano dedicandosi nei primi anni soprattutto al salvataggio di imprese industriali ed alla conseguente salvaguardia di posti di lavoro. Si è specializzato nel settore della contrattualistica lavorando per imprese operanti soprattutto nel settore della cosiddetta “chimica – fine”.
Con il supporto di investitori americani che già operavano nel settore della chimica è divenuto egli stesso imprenditore facendo divenire l’industria italiana leader mondiale nel settore della produzione di alcuni fitofarmaci. Da sempre innamorato di San Benedetto, dove ha una casa, ha deciso di impegnarsi in prima persona e con l’apporto della sua azienda nella battaglia per sconfiggere il proliferare del “punteruolo rosso” che sta decimando i palmizi di tutta Italia e della sua città d’adozione.
Lascia un commento
Ho sempre ritenuto che gli esperimenti si debbano svolgere in ambienti protetti e non a cielo aperto. Sono certo che il paragone vi sembrerà spopositato ma personalmente ritengo che tutto ciò assomiglia molto al campo di concentramento di Auschwitzt dove il Dott. Mengele effettuava esperimenti in campo medico sugli esseri umani e la medicina moderna, oggi, in taluni ambiti, ne gode i benefici. La festosa “PARATA” si sarebbe dovuta tenere alla fine del periodo sperimentale di trattamento e in caso di successo non 5 ma 50 TOTEM sarebbero dovuti essere posizionati in città con il nome dell’azienda che aveva finalmente… Leggi il resto »
Si può sapere qualche cosa di più sul trattamento? Quali tipi di sostanze verrano usate ?
Nel quadrilatero sono presenti 3 parchi giochi per bambini , i nostri figli corrono rischi di allergie a tali sostanze ? Intossicazioni ? i bambini sono soggetti sovente a mettersi le mani sporche in bocca.
In effetti è alquanto incongruo che si “festeggi” ancor prima di aver ottenuto il benchè minimo risultato… Tra l’altro, torno a chiedere: esiste una mappatura precisa dell’attuale stato di salute delle palme “pubbliche” sambenedettesi? E’ possibile sapere quali sono le principali linee d’intervento, quali protocolli e prodotti verranno applicati? Chi si incaricherà di valutare gli effetti ed i risultati e su che periodo? Infine, è cosa logica che si sia provveduto ad eliminare esemplari ormai vegetalmente morti, lasciandone però parte del fusto nel terreno e senza minimamente provvedere all’installazione di nuove essenze? Che immagine daremo in tal senso durante la… Leggi il resto »
Infatti, pifferi&pifferai e le palme danno la gloria, e il progetto arboreo alternativo è stato pensato?