SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un esposto al Servizio Territorio Ambiente della Regione e un altro alla Sovrintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche. Le pensiline fotovoltaiche tornano al centro dell’attenzione all’indomani delle contestazioni presentate da due residenti di Via Paganini, strada antistante il Palariviera.
Le accuse sono di natura estetica e procedurale. “Non risulta sia stata effettuata alcuna valutazione di impatto ambientale – si legge nel documento datato 23 maggio – così come non risulta sia stata rilasciata l’autorizzazione paesaggistica. L’area su cui si estende il parcheggio, ora occupata dall’impianto fotovoltaico, è compresa infatti tra quelle di interesse paesaggistico e quindi tutelata per legge”. Viene fatto inoltre presente che l’intervento “ha completamente snaturato i luoghi, operandone una trasformazione radicale con impatto visivo fortemente negativo, in una zona, peraltro, a vocazione prettamente turistica, sia per l’estensione che per la tipologia delle pensiline d’appoggio utilizzate”.
Innumerevoli le foto allegate. Il dito viene puntato anche contro la cabina Enel a servizio della struttura, posta al confine tra il parcheggio del multisala e, appunto, Via Paganini. “E’ lunga circa 13 metri ed è stata posizionata previo taglio di una palma di alto fusto, in ottime condizioni di salute, in una zona molto frequentata soprattutto nel periodo estivo”.
Nelle considerazioni si polemizza sull’atteggiamento tenuto dalla giunta comunale. Per quanto concerne i siti esterni, in principio il Palariviera non era stato preso in considerazione. Al contrario, erano state individuate zone poi accantonate, tra cui spiccavano Piazza San Filippo Neri, Via De Gasperi ed un tratto di percorso sull’Albula. Problematiche conseguenti l’allaccio alla rete Enel e difficoltà nell’ottenimento di alcuni permessi ed autorizzazioni, hanno fatto sì che venisse indicato il parcheggio in Piazza Aldo Moro, capace di raccogliere circa 600 kilowatt. Nell’esposto si sottolinea che i nuovi spazi furono promossi con delibera di giunta n.39 il 7 marzo 2013 e che, appena un giorno dopo, “veniva approvato il progetto esecutivo per gli interventi presentati dall’impresa Troiani & Ciarrocchi srl, incluso quello sul parcheggio del Palariviera”.
Dunque si osserva: “Il Comune ha approvato la deliberazione 39 dichiarando che le variazioni proposte non rappresentano modifiche progettuali sostanziali dell’oggetto in gara, ma in realtà un semplice raffronto tra i progetti fa emergere sostanziali modifiche e soprattutto contrasta con la necessità, deliberata in precedenti atti, che i siti fossero stati valutati preventivamente idonei dal servizio competente. Il Comune ha invece recepito, sic et simpliciter, la variazione presentata dall’impresa aggiudicataria Troiani & Ciarrocchi srl che, come risulta dalla deliberazione 39, aveva avanzato richiesta in tal senso in data 28 febbraio 2013”. Ed ancora: “In data 5 febbraio 2013, quindi trenta giorni prima dell’approvazione della detta deliberazione, l’impresa Troiani & Ciarrocchi aveva costituito la società Sbt Park Energy srl con oggetto sociale attività di sviluppo, di progettazione, di realizzazione, di gestione e manutenzione di impianti solari fotovoltaici da installare…sulle pensiline per parcheggio site in San Benedetto, Piazza Aldo Moro. Ciò significa – concludono gli autori della lettera – che era stata costituita una società per la gestione di un impianto in un momento in cui l’impianto stesso, negli atti deliberativi del Comune, non era stato neppure previsto”.
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Spero che prima o poi queste orrende tettoie vengano rimosse, sono delle coltellate inflitte a San Benedetto!
Si fà una delibera il 7 marzo ed il giorno dopo si approva il progetto di Troiani & Ciarrocchi!
La stessa ditta apre una società un mese prima per la gestione di un impianto che non c’era!
E che ci si vuole di più per denunciare un certo malaffare? Questi sono senza vergogna, continuano ad imbrogliare nonostante tutto!
Altro che Corte dei Conti, qui ci vogliono le manette! Se si fanno cose del genere, senza sfrontatezza, significa che c’è del marcio marcio!
Spero vivamente che anche altri concittadini seguano l’esempio e presentino formali segnalazioni agli enti competenti, in modo che le differenti questioni che riguardano queste violente e oscene lacerazioni al “tessuto” cittadino vengano adeguatamente affrontate attraverso l’utilizzo di strumenti realmente efficaci. Verba volant scripta manent.
Riego, ma questo ruolo non spetterebbe pure all’opposizione?
La stessa cosa chiedo anch’io a te in una risposta a Luca Vignoli sull’irregolaristà di via Marsala: perché non presenti “formali segnalazioni agli enti competenti, in modo che le differenti questioni che riguardano queste violente e oscene lacerazioni al “tessuto” cittadino vengano adeguatamente affrontate attraverso l’utilizzo di strumenti realmente efficaci. Verba volant scripta manent.“
Allora a SBT centro è abitata mediamente da cagasotto, scempi ben maggiori e nessun esposto…(me compreso)
Ci sono scempi urbanistici peggiori, tollerati negli anni, anche al centro. Io spero che questo dia il buon esempio.
Salve a tutti Tempo fa proprio su questa questione ,su un mio commento , suggerii che su un intervento del tipo “pensiline fotovoltaiche” oltre ai comuni strumenti concessori , la V.I.A. (valutazione di impatto ambientalee il “rendering foto realistico” erano da considerarsi ,per una serie di motivi anche indicati chiaramente dalla legislazione urbanistica ambientale, indispensabili strumenti di valutazione “ante operam “ quindi di controllare se questi fossero stati presentati a corredo della domanda. Oggi si torna a parlare di questo , ma se si andrà a fondo , probabilmente si potrebbe scoprire ,oltre tutto, che quei bulloni di ancoraggio al… Leggi il resto »
Mi pare che gli interventi descritti si configurino come realizzati in contrasto con le previsioni degli strumenti urbanistici generali e dei regolamenti edilizi vigenti, in assenza di titolo edilizio (permesso di costruire), in assenza di autorizzazione paesaggistica (ordinaria), pertanto in mancanza dei prescritti pareri di competenza dell’ASUR, dell’ARPAM, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche di Ancona, e. forse, in qualche caso, anche dell’Autorizzazione Demaniale ai sensi dell’art. 55 del Codice della Navigazione e dell’Autorizzazione Doganale ex art. 19 del D.Lgs. 374/90, oltrechè in assenza del deposito dei calcoli delle strutture in c.a. e acciaio al Servizio… Leggi il resto »
Salve a Tutti
Sinceramente non credo che in comune vi siano tecnici così sprovveduti tuttavia “nella questione pensiline” qualche piccola svista in effetti potrebbe ,dico potrebbe, esserci stata anche perché la tipologia delle opere è del tutto nuova e si presta ad interpretazioni normative soprattutto quando ad essere giudicati sono solo disegni in scala. Un “Rendering fotorealistico comparativo “ probabilmente se fosse stato osservato attentamente ,avrebbe messo in evidenza la inadeguatezza e il fuori scala urbana di simili brutture essendo solo questo elemento già determinante per impedirne, o per mitigarne in qualche modo l’impatto.
Grazie per l’attenzione
Salve a Tutti
Dimenticavo di ribadire per prima cosa che le “Mega brutture” sono vincolate al suolo da piastre e bulloni e questo di per se ne configura i caratteri di “facile rimovibilità” . Vista l’oggettiva carenza normativa comunale sull’utilizzo degli spazi pubblici , per seconda cosa mi chiedo : Chiunque può chiedere di istallare “Pensiline” , alle stesse identiche condizioni accordate alla ditta Troiani e Ciarrocchi , su piazza S. Giovanni Battista ad esempio ? E’ solo una domanda.
Grazie per l’attenzione