Elezioni comunali. In proiezione nazionale ha vinto il Partito Democratico che è stato primo ovunque. A dimostrazione che è il Partito più radicato nel territorio e che è da sempre capace di coalizzare gruppi di persone. Anche se a volte con metodi poco consoni e mirati più ad interessi particolari ed egoistici che al bene comune. Stavolta ha avuto anche un altro aiuto importantissimo dall’astensionismo in forte crescita che al Pd difficilmente fa perdere voti o ne fa perdere pochissimi, frutto di una fedeltà spesso troppo interessata.
Li ha invece fatti perdere in tutta Italia al M5S perché, come ho scritto in tempi non sospetti, reincarnare Grillo in ogni comune è impossibile né c’è nei vari territori la capacità di scegliere facce nuove che possano trasmettere con convinzione ai cittadini il pensiero grillino. Cosa che Grillo e Casaleggio non hanno capito. Non basta, inoltre, acquisire il diritto a candidarsi sindaco l’essere iscritto (magari prima di altri) al Movimento. Serve altro.
O meglio può bastare ma non deve essere una regola. Oltre alla necessità di una deroga che va inserita nel territorio (non a livello nazionale per il momento) per dare la possibilità a candidarsi per il M5S anche a chi ha fatto parte di un altro partito politico (lo chiamai 6 Stelle) e magari se n’è dovuto andare per delusione e indignazione, ricorrendo alla lista civica o all’abbandono della politica attiva. La conoscenza del territorio non può prescindere da chi ha provato ad impegnarsi seriamente nel sistema esistente, pur senza riuscire a cambiare certi andazzi clienteristici e negativi per l’intera comunità.
Per il M5S mi sento di poter dire che il mio pensiero è valido per i vari comuni della penisola mentre, per le considerazioni che sto per fare, mi riferisco soltanto al territorio piceno perché non mi piace scrivere di cose che non conosco benissimo. Nelle nostre parti si è ormai consolidato un sistema tra le forze di opposizione che non darà mai frutto in campagna elettorale. Sono totalmente (o quasi) assenti durante gli anni di governo (di solito di centrosinistra) per risvegliarsi dal letargo nei quattro-cinque mesi precedenti nuove elezioni, dicendone di cotte e di crude a chi ha avuto il potere.
Il risultato di tale atteggiamento è doppiamente negativo, primo perché le varie amministrazioni non sono sollecitate a fare meglio (Grottammare e San Benedetto sono i campioni giusti) per cui la gente percepisce poco eventuali errori o eventuali prevaricazioni e non riesce in poco tempo a rendersi conto che c’è qualcuno che, teoricamente, potrebbe fare un servizio migliore per la propria città. Mancanza che è collegata direttamente ai personalismi delle ultime ore pre candidature che portano conseguentemente a frazionamenti e quindi a strane liste con risultati prevedibili molto prima del responso delle urne.
Personalismi (in casa nostra tra il centrodestra) che si potrebbero evitare con una vera opposizione (per esempio a partire da adesso per Grottammare) che durante il suo cammino stimolerebbe chi governa ma nello stesso tempo creerebbe un leader in grado di rappresentare la fazione politica con la candidatura a sindaco. Nel centro destra accade il contrario: si sopportano per quasi tutto il mandato degli altri per evitare che qualcuno prevalga sull’altro per poi scannarsi tra di loro e quindi auto sconfiggersi in campagna elettorale, alla resa dei conti cioè. Chiaramente io non ne faccio una questione di preferenze (il Pd è meglio del Pdl, il M5S è meglio di entrambi…) ma semplicemente faccio riferimento a quanto accade nel mio territorio; magari in altre zone lo stesso ragionamento può farsi a parti invertite.
Su un’altra cosa però vedo una differenza sostanziale forse non decisiva, rispetto alla precedente, per il risultato finale. Sulle strategie. Detta quella del M5S che andrebbe rivista nel modo che ho descritto sopra, è sbagliatissima quella adottata dai perdenti a Grottammare. Hanno scelto di puntare sugli stessi “campi” nei quali il centrosinistra (ex Dc e Pci) è maestro da sempre, invece di prendere il coraggio in mano e far capire con forza (magari senza le solite promesse anche quelle roboanti che ormai lasciano il tempo che trovano) la loro diversità decretando la fine del clientelismo e la nascita della trasparenza totale unita alla necessità che la città venga coinvolta nelle decisioni comunali più importanti prima che esse vengano adottate. Ci sarebbe stato meno astensionismo e tutto a loro favore.
Coinvolgimento delle cittadinanze che non esiste nei nostri comuni, purtroppo, mentre è la base fondamentale nei comuni statunitensi. Cambiamento, va ammesso, che ho letto nelle parole di Enrico Piergallini appena ha avuto la certezza della sua elezione a sindaco. “Fusse che fusse la volta bona”, diceva il grande attore ciociaro Nino Mandredi.
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Infatti come accade per il Movimento CInque Stelle di San Benedetto del Tronto spero che gli amici di Grottammare riescano a svolgere, seppure anch’essi con un solo consigliere, un fruttuoso e lungimirante lavoro politico nella loro città, fatto di concreta, propositiva e operosa presenza, per far si che attraverso il fare possano in verità meritare, nel tempo, la fiducia e il rispetto dei loro concittadini. Nell’augurare al neo Sindaco Piergallini buon lavoro, rivolgo lo stesso sincero e affettuoso augurio ad Andrea Crimella perché delicato e prezioso sarà il suo compito, come quello dei suoi compagni di viaggio di cui lui… Leggi il resto »
Caro direttore, secondo me commetti una piccola ingenuità, affiancando i risultati Grottammaresi a quelli Sambenedettesi. E’ vero, infatti, in entrambi i casi che abbia fatto gioco agli uscenti l’evidente debolezza delle opposizioni. In questo non sbaglia. Tuttavia, mentre a San Benedetto la riconferma di Gaspari fu ampia ma sofferta (uno dei rari casi della storia in cui un candidato sindaco prende meno delle forze che lo sostengono), e quindi si può parlare di una vittoria “per abbandono dell’avversario”, per così dire, a Grottammare Piergallini ha brillato di luce propria, aumentando sensibilmente i voti rispetto ai suoi candidati sostenitori e cogliendo… Leggi il resto »
Caro Daniele sfondi una porta aperta e non occorre che spiego perché. Non mi sembra di aver paragonato Merli o Piergallini a Gaspari, ho semplicemente detto che le opposizioni sono evanescenti durante tutto il mandato per poi farsi vive a quattro mesi da nuove elezioni. Questo è il concetto che volevo far passare e che mi sembra incontrovertibile. Questi i motivi che hanno portato ad una vittoria netta, secondo me. Non ho messo in discussione né Merli né Piergallini con il quale non ho mai parlato in vita mia. Mi sono invece piaciute le sue prime parole da sindaco perché… Leggi il resto »
Beh, ovviamente hai ragione, ma appunto per quanto dicevo, mentre è comprensibile ciò che è successo a grottammare (è molto difficile costruire un’opposizione con una amministrazione efficente e, anche qui, non entro nel merito delle singole questioni o delle preferenze politiche), è molto meno comprensibile ciò che è successo a san benedetto, ovvero mi domando incessantemente perchè, pur in presenza di un’amministrazione che gode di una scarsissima credibilità, non si sia riusciti a costruire una alternativa più credibile di quella che abbiamo costruito (e ovviamente parlo anche per il sottoscritto). Penso che la lezione che ci dà Grottammare debba farci… Leggi il resto »
La differenza è che Grottammare è ancora a conduzione “famigliare” mentre San Benedetto che è tre volte più grande ha subito un’immigrazione che l’ha imbastardita facendogli perdere la creatività di quei pionieri-indigeni che l’hanno resa il fiore all’occhiello del turismo marchigiano e per tanto tempo dell’Italia centrale.
Direttore, perdonami ma sei completamente fuori strada. Dal 1951 ad oggi Grottammare è passata da meno di 6800 abitanti a oltre 15500, con un incremento del 130%. Che è una percentuale anche più alta dell’incremento demografico sambenedettese. La tesi del “forestiero” che “sporca” l’originale creatività degli indigeni è di un provincialismo incredibile.
Io sarò fuori strada ma tu sei fuori tema. Cosa c’entra l’aumento demografico con quello che ho scritto. Anche se va considerato che l’aumento è dovuto a San Benedetto del Tronto che si è “allargato” e non a Grottammare che è cresciuto. Io stesso ne sono l’esempio classico. Io vado al mare nella spiaggia della zona Ascolani e ti assicuro che i turisti degli ombrelloni a fianco al mio ritengono di stare in vacanza a San Benedetto. Per la tesi del forestiero sei ancora di più fuori strada perché è abbastanza chiaro che non mi riferivo a Grottammare ma a… Leggi il resto »
Vivo a San Benedetto da 8 anni e, a nome di tutti gli immigrati bastardi passati, presenti e futuri, chiedo scusa a tutti i pionieri indigeni per la perdita di creatività. Di certo, sento sulle mie spalle (pro quota), il peso di aver indotto i proprietari di alberghi a trasformarli in residence, così come mi pento di aver fatto si che prosperasse un imbarazzante pressappochismo nella gestione del turismo rivierasco.
Abbiate pietà di me.
Alessandro Binni
Caro Alessandro Binni, tra immigrati bastardi e imbastardimento di una certa politica turistica c’è una bella differenza. Se l’ho offesa mi scuso ma non era mia intenzione farlo. È poi chiaro che non si può fare di tutta l’erba un fascio come non volevo. L’andazzo dell’ultimo trentennio mi ha spinto ad evidenziare una differenza che era rapportata alla conduzione famigliare grottammarese che ancora resiste. Del resto guardi quanta vera sambenedettesità c’è tra gli ultimi sindaci. Mi spiace che l’abbia presa come un’offesa personale, ci sono anche “stranieri”, lei è uno di quelli (si tolga la quota, le assicuro che la… Leggi il resto »
Direttore…. Zarè GIUSTISSIMA DISAMINA..
Il commento sull’immigrazione che ha provocato un imbastardimento di San Benedetto strizza l’occhio ai veri sambenedettesi che si sentono da tempo un tantino derubati di qualcosa, e vedono la città peggiorare rispetto alle glorie passate. Sinceramente a volte viene in mente anche a me una considerazione simile, ma riflettendo devo rigettare questo pensiero perché SBT è sempre stata un porto di mare, che ha conosciuto nella sua storia mescolanze di razze diverse e ne ha fatto la sua forza e la sua originalità, quindi ben venga l’immigrazione e la crescita che ne consegue. C’è da fare un rimprovero invece ai… Leggi il resto »
Caro first, sarà per la “combinazione” che vediamo la vita in un modo quasi identico ma devo egualmente ringraziarti per come sai compensare (magari quella parola “imbastardimento” avrei fatto meglio ad evitarla) e completare i miei pensieri. Te ne devo dare atto io ma, credo, anche la nostra città natale. Un grande abbraccio.
Concordo con Daniele, Merli è stato un buon amministratore ed ha fatto molte cose come fece anche il suo predecessore. Il Lavoro di Merli per la Grande Opera ha fatto vedere il differente spessore rispetto al suo compagno di partito di San Benedetto, poi va anche ricordato l’eccellente lavoro svolto al Piceno Consind per assestare le posizioni di debito ed anche la splendida terrazza sul lungomare che ha dimostrato che si possono fare belle cose spendendo poco. Evidentemente Grottammare sa scegliere meglio la sua classe dirigente rispetto a San Benedetto.
Da cittadino sambenedettese mi coglie un po’ di invidia verso i nostri dirimpettai…..ma che ci avranno più di noi?
Caro Direttore, i risultati di Grottammare sono tutti da venire, si parla infatti con superficialita’ della Grande Opera. Si dovra’ capire quanto verra’ effettivamente realizzato alla fine, quanto sara’ concesso in termini di speculazione edilizia intorno all’Opera, come verra’ gestita la struttura. Il comune ha fino ad ora gestito vacche “grasse” contraendo mutui e debiti che si diranno “investimenti”, ma tali sono. Ora la sfida dell’amministrazione e’ quella di gestire la macchina amministrativa senza risorse. Giudicare positiva l’inizio di un esperienza per le prime parole dette appena eletto mi sembra un apertura di credito esagerata. Ovviamente rimane il plauso per… Leggi il resto »
Quindi?
veramente sulla grande opera mi pare che sia tutto chiaro ciò che compete alla parte pubblica. Si sa già che non ci sono state volumetrie aggiuntive rispetto all’assentito, si sa già che ci saranno ulteriori opere ben specificate a beneficio della città, si sa già che l’area non è stata sottratta alla disponibilità dell’ente ma ad un privato che ha deciso di cederla, si sa già che il beneficio di questo privato non è un cambio di destinazione ma solo di posizione delle volumetrie già concesse. Mi pare si sappia già tutto. La qualità dell’opera e l’uso che se ne… Leggi il resto »
Formentini quanto conta la tua persona politicamente ??
Ho notato , da quanto ti hanno messo in un lato,da parte, ti scagli contro tutto e tutti.
Fatti un partito tutto tuo,hai il talento e le capacità, provaci.
Ti sei fatto gia contare in precedenza , hai perso, datt na calmata..
Caro Mariano, la devi smettere di riprendermi e dirmi quello che devo o non devo fare. Non avere paura, fino a quando Ceroni non si dimette da coordinatore regionale PDL ed Assenti da coordinatore provinciale del PDL io non mi calmo proprio per nulla. Vaneggi dicendo che mi scaglio contro tutto e tutti, io mi scalgio solo contro i 4 poltronisti che invece tu assecondi ed appoggi. Tu ed il PDL di Grottammare vi siete fatti pesare: 8,95%……………………………….. In politica come nella vita oltre alle poltrone ci sono la dignita’ e il merito dei risultati raggiunti. Il PDL perde ovunque… Leggi il resto »
Salve a tutti Circa 20 anni fa a Grottammare è nato “un vero progetto politico” , ancora oggi vitale ed efficace ,che ha basato la sua azione sull’interpretazione realistica dei veri bisogni della comunità locale. Il Progetto si poggia sul concetto che ciascun cittadino, partecipe di una funzione sociale, è soggetto competente e responsabile della costruzione della propria comunità, per cui è riconosciuta ad ognuno un’attitudine normale e necessaria a prendersi cura delle interazioni sociali . Si sono cosi realizzati , nel tessuto sociale della città, spazi stabili di dialogo e luoghi di formazione sociale e politica “per una democrazia… Leggi il resto »
Il problema non è nella classe politica ma nei cittadini che non puniscono, con il voto, questi comportamenti anacronistici. La situazione di San Benedetto è molto paradossale, sembra che peggio si amministri la cosa pubblica e più voti si ottiene. Probabilmente credo che questa situazione sia imputabile alla superficialità di chi crede che dalla promesse elettorali trarrà dei benefici diretti, perchè se dal voto otterranno un privilegio otterranno tante ingiustizie quanti sono i cittadini ad esprimere la sua stessa preferenza, perchè diciamocelo chiaramente: i favori politici attecchiscono solo per la superficialità di valutazione dei cittadini; se si avesse modo di… Leggi il resto »
“se si avesse modo di capire che il “favore fatto a me” danneggia molti altri cittadini“, questa tua frase è il mio ‘cavallo di battaglia’, ma proprio come dici tu sembra che agli italiani piace farsi del male. O meglio lo capiscono soltanto quando il male colpisce loro stessi. È l’egoismo italico che non mi stancherò mai di condannare.
Per il “favore” ovviamente precedenza a chi esibisce la tessera di partito , a seguire coloro che che hanno garantito il voto.
Appunto.