GROTTAMMARE – Chissà se nel 1955, anno in cui chiuse per sempre lo storico forno che per 400 anni aveva fornito il pane a Grottammare, qualcuno avrebbe mai immaginato che diventasse a distanza di poco più di mezzo secolo un museo. Chissà se qualche illuminato dell’epoca avrebbe mai pensato che dalla stimolazione olfattiva del profumo del pane si sarebbe passati al quella visiva dei quadri di uno dei grandi rappresentanti del Paese Alto, Giacomo Pomili, per gli amici Giacomino, per il mondo dell’arte “Il Tarpato”.

Domenica 12 maggio dalle 17, le opere dell’artista potranno essere visitate nel Museo a lui dedicato (entrata in piazza Peretti, sotto l’arco, accanto alla scala del Teatro dell’Arancio).

“Nel 1992 cominciò il recupero delle logge- ricorda il sindaco Luigi Merli, parlando della amministrazione Rossi- ma nel ’95 queste erano ancora transennate e nella piazza rimase per anni fissa una gru. Abbiamo cominciato da capo riqualificando l’ex municipio e il Teatro. Grazie alle risorse raccolte negli anni, pezzo pezzo abbiamo cominciato il restauro grazie ad un progetto che ha mosso la sensibilità della città. Il Borgo stava crollando negli anni 80, ora è in continuo recuperato”.

Il sindaco uscente ribadisce la sua gioia per aver riconsegnato alla città di Grottammare il suo antico Paese Alto che è tra i Borghi più belli d’Italia. Ringrazia lo storico Mario Petrelli, per aver sollecitato l’impegno dell’amministrazione e promette che anche l’edificio del vecchio ospedale sarà pronto per l’anno prossimo.

“Così Fazzini, ospite fisso del Borgo quando tornava, Giacomino, Casilde e Bicchierù (personaggi che i grottammaresi non dimenticheranno mai, per le loro tipicità ndr), riavranno il loro Paese Alto”.

Enrico Piergallini ringrazia di nuovo Antonella e Rosa Maria Pomili per aver donato al Comune, le opere di famiglia in comodato d’uso e ricorda che ogni anno l’amministrazione destinerà 3mila euro per acquistarne una.

“Con l’apertura del museo del Tarpato- continua l’assessore alla Cultura- si completa il sistema museale di Grottammare insieme ai due musei civici, il Mic, e il Torrione della Battaglia e il  Museo Diocesano. Aperture, tutte, che si legano alle radici di Grottammare:ai personaggi, Fazzini, Pomili e Sisto V e al Festival dell’Umorismo”.

Piergallini poi sottolinea che Tarpato era l’artista più artista e che mentre Fazzini e Sisto V hanno avuto successo, anche in vita, Pomili è stato un esiliato, uno che sembrava pazzo.

Bisogna prenderci cura di una figura così artistica– conclude l’assessore- Crea un punto di partenza e raduno per fare in modo che tutti gli storici dell’arte abbiano finalmente coscienza di quello che è stato Pomili”.

Un’altra anticipazione è stata che sarà destinata una stanza dello stabile anche alle lettere di Liszt.

Un grande ringraziamento per la realizzazione del Museo del Tarpato va all‘Ufficio Cultura di Grottammare, alla responsabile del progetto Liliana Ruffini e all’architetto Bernardino Novelli che ha lavorato al progetto con Valeria Angelini, Alessandro Vittorini, Orgeas e Fausto Fede.

Un plauso soprattutto alla giornalista Tiziana Capocasa che ha contribuito a creare il percorso delle opere.

Le ditte che hanno lavorato sono Travaglini Domenico & Franco srl; I.T.E. Idrotermoelettrica srl; TRE srl; Ascani Impianti e Costruzioni srl; Enzimar snc di D’Erasmo Marino e Peroni Enzo; Savelli Ascensori srl; Ciam Ascensori srl; Allestimento La Mercanti srl; La Cornice.

Il museo sarà aperto sabato e domenica di maggio e giugno e da metà luglio a settembre, tutti i giorni.