GROTTAMMARE – Una riunione partita in sordina quella del 8 maggio. Alla conferenza dei sindaci dell’area vasta, tenutasi a Grottammare, di primi cittadini ce n’erano 11 su 33.
Alla presenza del Direttore dell’Area Vasta 5,  Giovanni Stroppa, tante sono state le critiche emerse, a partire da quella del sindaco di Grottammare, Lugi Merli: “Reparti in difficoltà a causa della non determinazione esatta per il futuro. Urge una accelerazione e in attesa di un ospedale unico bisogna rendere efficienti entrambe le strutture di San Benedetto ed Ascoli”.

Da subito si comprende che uno dei problemi è anche la cattiva informazione. Non si comprende da parte di chi, ma si deduce dalle seguenti dichiarazioni di Giovanni Gaspari (San Benedetto), di Valerio Lucciarini (Offida) e soprattutto di Tiziana Pallottini (Carassai) che uno dei problemi da risolvere è la comunicazione tra la direzione sanitaria e la classe politica.

Lucciarini palesa le sue perplessità sulla chiusura dell’Hospice di Offida a favore di una nuova struttura a San Benedetto “Nella città che amministro c’è un plesso già pronto e mobilitato dal 2007, non capisco come mai vogliono aprirne uno a Sbt. Certo è che se la cessione risolvesse il problema del Piceno, firmerei lo spostamento stamattina”.
Continua poi criticando il progetto dell’Aria Vasta nato 15 anni fa: “I presupposti diversi dovevano essere quelli attuali. E poi mi chiedo se la razionalizzazione creerà un gettito solo dove avviene o in tutta la regione?

Gaspari prende la parola e rende pubblica una notizia da lui appresa nella mattinata, la presunta chiusura o ridimensionamento del laboratorio di analisi.
Gli fa subito eco ma con toni accesi, il sindaco Pallottini: “L’ ospedale non funziona. Ma andiamo al concreto, voglio sapere cosa avete in mente per il laboratorio analisi e chiedo di essere coinvolta come sindaco. Se qualcosa va bene nelle strutture è grazie agli operatori ma li state spolpando, svuotando delle aree e gli operatori non sanno quale sarà il futuro. Andiamo insieme nei reparti, (sfida Stroppa,ndr) e vediamo!”.

Alle dichiarazioni della Pallottini risponde la dottoressa Diana Santoni che spiega: “Creeremo un unico punto dove processare il sangue proveniente da entrambi i laboratori. Tutti e due saranno attivi per l’emergenza, ma alcuni esami specifici saranno fatti ad Ascoli ed altri a San Benedetto. Ricordo che i laboratori sono automatizzato e che all’utente non cambia nulla”.
Ma la Pallottini non demorde: “Approfondisco il discorso e poi se ne riparla”.

Il direttore Stroppa invece ritorna sul problema dell’Hospice, dichiarando che non è stata mai presa una decisione in merito allo spostamento, mentre sul lavoratorio, sottolinea che l’area vasta ha bisogno di un solo centro.
“Piena disponibilità al dialogo e al confronto con i sindacati. Vorrei ricordare che il13 maggio ci saranno le elezioni dei dipartimenti, medico, chirurgo emergenza-urgenza, dei Servizi e Materno- Infantile. Siamo la prima area vasta . Dopo le elezioni , tempo un mese andremo ad indentificare le figure”. Durante la conferenza è stato distribuito il volantino del Cimo (Coordinamento Italiano Medici Ospedalieri) che denuncia come illegittima la indizione delle elezioni dei membri elettivi dei Comitati di dipartimento.

Stroppa ribadisce la sua volontà al confronto, ma in altra sede. Poi ricorda: “E’ vero che nel 2012 siamo stati costretti al turnover con il 20 % di personale in meno e ciò ci ha messo nelle condizioni di poter assumere 147 persone entro agosto. Andremo a stabilizzare anche 58 persone. Da qui a fine anno non più di 40 persone a tempo determinazione e questo è un risultato positivo. Ringrazio i professionisti che hanno potuto lavorare con organico ridotto. Siamo comunque in sofferenza e i percorsi di interazione vanno ad una riorganizzazione dei tue plessi, assetti su due modelli che stiamo definendo”.

A questo proposito il sindaco di Ripatransone Remo Bruni, chiede se sia possibile in futuro che le amministrazioni ricevano dei report su quello che è stato fatto.
Domenico Annibali di Comunanza pone invece l’attenzione sulla Zona Montana e sull’Ospedale di Amandola sotto utilizzato per le emergenze.

CASE DI CURA PRIVATE. E’ intervenuto alla conferenza anche il dottor  Antonio Romani di Villa San Marco casa di cura privata: “Le case di cura aderenti all’Aiop, che insistono sul territorio, sono quattro di cui una monospecialistica e tre multispecialistiche. Abbiamo attualmente 207 posti letto per le multi e 75 per la mono. La riforma  ne prevede  rispettivamente 133 e 47 con un abbattimento del 36%.
Letti da riconvertire in lungo degenza 11. Ripeto che sono dati appresi dai giornali e mai comunicatici ufficialmente nè concordati.

Occupiamo 325 dipendenti oltre a 36 medici a tempo indeterminato. Circa 200 liberi professionisti , quasi per la totalità medici.
Abbiamo effettuato, dati 2012, 11mila ricoveri della Regione e 15mila da fuori Regione. Come prestazioni ambulatoriali 85mila della Regione e 42mila da fuori Regione.
Circa 1500 ricoveri inviatici dai Pronto Soccorsi dei due ospedali. Nei primi quattro mesi di quest’anno ne abbiamo ricevuti oltre 500 e ciò conferma il trend dello scorso anno.
In caso di riduzione di posti letto sia nel pubblico che nel privato dove troveranno posto i nostri concittadini? La riforma prevede una riduzione di 16 pl a villa San Marco, 37 a villa Anna , 21 a stella Maris ed infine 28 alla San Giuseppe. Quali criteri siano stati utilizzati non ci è dato saperlo.

Noi sosteniamo che togliere i posti letto al privato, visto che sono già pagati nei budget, e’ una finzione che non porta alcuna economia ma che danneggia ulteriormente  il sistema”.