Samb Società. Voglio troppo bene alla mia squadra di calcio per affermare che quanto ho ascoltato questa sera su Radio Azzurra mi ha rassicurato sul futuro dei nostri colori. Una premessa prima di spiegare perché. Bartolomei e Pignotti sono i primi dirigenti locali a riportare la Samb tra i professionisti dopo che un “pazzo” come Sergio Spina li ha coinvolti nel progetto quattro anni fa. L’imprenditore cuprense ce l’ha messa tutta con un grande sforzo finanziario che gli sta creando ora problemi, soltanto perché la crisi dell’edilizia non… l’aveva prevista.
Altrimenti avrebbe continuato a fare pazzie per la sua Samb nella quale aveva anche sbagliato moltissimo ma sempre in buona fede. Insomma non aveva preso la Samb per secondi fini e la stessa cosa hanno fatto Pignotti e Bartolomei.
Cambio argomento e torno alla trasmissione durante la quale sono intervenuti due probabili acquirenti della società, Stefano Carangelo impreditore (non ho capito di cosa) e Luca Ragazzoni, entrambi milanesi o meglio lombardi. A parte che ai due il giornalista Luca Bassotti non ha fatto nessuna domanda difficile, nonostante alcuni nostri lettori gliele abbiamo suggerito con tanto di documentazione, è sbagliato parlare di due imprenditori: Ragazzoni è un manager (un ruolo di chi solitamente viene pagato, non paga). Sarebbe come far passare Giulio Spadoni per un imprenditore.
All’imprenditore (Carangelo) andava chiesto quanto denaro era disposto a cacciare per rilevare quote della Samb. Lo stesso Bartolomei, nella trattativa con Fabio Russo aveva parlato solo di questo: o Fabio Russo tira fuori 750 mila euro contanti o non se ne fa niente. Insomma un’intervista alla camomilla con troppe risate inutili e troppi complimenti reciproci. Che non sono mai un buon segno. Debbo altresì precisare che lunedì mattina Claudio Bartolomei mi ha detto che i milanesi avrebbero preso il 60% e che lui avrebbe vigilato con una quota di minoranza. Gli ho risposto che con il 60% faranno quello che vogliono. In trasmissione si è parlato di quote diverse. La mia sensazione è che Bartolomei (nonostante i salamelecchi durante la trasmissione) li abbia già scaricati. Vedremo.
Chiudo con una storia breve ma vera che risale a poco meno di 25 anni fa: era il 1989 e la Samb era appena retrocessa dalla serie B. Il capitombolo spinse le banche a sollecitare il rientro economico ai dirigenti della Samb che si erano impegnati negli anni girandosi cambiali per amore della Samb. Le banche sono furbe e sanno anticipare gli eventi, sapevano che in serie C sarebbe diventato molto più difficile, dopo otto anni di B, reggere il peso economico al quale i vari Zoboletti e soci si erano sottoposti. Con lo stesso amore di Pignotti e Bartolomei oggi ai vertici della Samb . Che fare quindi? La vecchia dirigenza come quella attuale era formata fa gente seria e mai (se non costretta come purtroppo accadrà) avrebbero subito l’onta di far fallire la loro squadra del cuore.
Come d’incanto arrivò il salvatore della patria, un certo Antonio Venturato da Treviso, che disse loro: non vi preoccupate dei debiti, ci penso io. Anzi vi dò io 4 miliardi per sanare il tutto. Cifra che poi si rivelò inesistente ma fu sufficiente per togliere il potere e quindi la società ai nostri concittadini, alcuni dei quali dovettero contrarre mutui per saldare il debito con le banche. Così fu.
Dopo di che, tra un mondo di bugie piccole e grandi, quello che tutti chiamavano finanziere veneto iniziò una tattica che ebbe i suoi frutti, anzi gli permise addirittura una promozione dalla C2 alla C1 dalla quale era retrocesso l’anno prima. La tattica era raccolta in un famoso detto “Per pagare c’è sempre tempo” e “Il creditore prega sempre per la salute del debitore”. I giocatori senza stipendi resistevano nella speranza di pagamenti che venivano loro promessi con opere di convinzione per le quali il mio “amico” Venturato era maestro. Il detto “i nodi vengono sempre al pettine” però pose fine alla storiella nel modo che tutti conosciamo.
Oggi, venticinque anni dopo, il mondo è cambiato e nessun proprietario di una società di calcio accetterebbe più pagamenti con cambiali o forme similari ma solo con contanti, “alla pedica”, come si dice dalle nostre parti. Purtroppo stasera a Radio Azzurra non si è sentita una pur minima cifra in caso di cessione societaria. Nè tanto meno Bassotti (poco giornalista nella circostanza) ha fatto a Bartolomei una domanda semplice semplice: a quanto ammonta il debito della società nei confronti dei calciatori in primis e dei creditori in genere. Quelle che prima erano voci ora sono fatti palesi che nessuno più mette in dubbio. Non credo infatti assolutamente che, per qualche migliaia di euro, un uomo d’onore come Pazzi avrebbe rischiato… la fascia di capitano. La cifra che nessuno conosce è sostenibile dal duo Pignotti-Bartolomei? O meglio da Pignotti perché il vice presidente ha una quota molto inferiore (30% contro 70%) e già un po’ di soldi li ha versati.
Gli attuali dirigenti sono persone serie come i soci pre-Venturato e il solo pensiero che la società fallisse per colpa loro potrebbe non farli dormire la notte. Nè tanto meno il più abbiente e meno esposto sembra voler (o poter) azzerare il tutto. E se, per ipotesi, qualcuno gli dicesse di non preoccuparsi del debito perché se lo accollerebbe lui (o loro), una volta acquisita la società, un sollievo (dopo notti magari insonni) un qualsiasi debitore lo proverebbe. Resterebbe un “solo” rischio, lo stesso che si concretizzò ai tempi di Zoboletti: in caso di insolvenza il creditore rivendica i propri diritti sempre con il primo debitore… “il secondo chi lo conosce”, si usa dire in questi casi. La storiella finisce qui. Ogni riferimento non è puramente casuale.
Copyright © 2019 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
caro direttore…fermo restanto tanti commenti o dubbi leciti che possano saltare fuori su queste trattative…la domanda che spesso mi pongo in merito e’….perche’ costoro hanno interesse ad acquistare il pacchetto societario della sambenedettese senza una pianificazione esposta di un progetto di crescita economica per la societa? …chi potrebbe veramente aver un interesse senza una riqualificazione della città verso un progetto sportivo?….putroppo in mancanza di progetti che riguardano la crescita turistica e territoriale dubito che vi siano interessi veri…se non di mero amore di qualche imprenditore locale che di questi tempi non sia afflitto da questa crisi drammatica…….
Buongiorno Direttore. Ho ascoltato l’intervento della cordata, ieri sera. Mi ricordano (spero di essere smentito) un po’ due personaggi di una favola con un burattino di legno (potrei alludere a Geppetto e alla fatina buona…?!?). Cmq per me Bartolomei con la mossa di prorogare di un giorno ha già deciso per no. In effetti, ma perchè affidare la guida tecnica ad una persona a digiuno di calcio professionistico e che negli ultimi anni è vissuto ad intermittenza tra: inoperosità; tentativi di inserirsi con discussi personaggi in società in difficoltà; ha lavorato solo per brevi parentesi in serie D come d.g.… Leggi il resto »
Ha completato il mio pensiero ripetendo una mia stessa convinzione “Cmq per me Bartolomei con la mossa di prorogare di un giorno ha già deciso per no“
Ho ascoltato la trasmissione poco fa scaricandola dal sito ufficiale,e questi fantomatici milanesi mi sembrano tanto qualcosa di già visto. Tanto più se si fa un giro per il web si scopre che questi personaggi non sembrano avere una buona nomea, pertanto mi auguro che la società se dev’essere ceduta, venga data a chi può dare garanzie SERIE e non ai soliti avventurieri di turno.
Se poi, questi “imprenditori milanesi” acquisteranno la Samb e la porteranno in B, beh vorrà dire che l’impressione che ho avuto era sbagliata, tanto meglio…
La Sambenedettese deve rimanere Sambenedettese. Sarebbe il caso di compattarci una volta per tutte e organizzare una manifestazione in comune per costringere i politici (destra e sinistra) ad aiutare (NON ECONOMICAMENTE) la samb.
Io ho un progetto e presto lo presenterò alla città.
L’ho sempre stimata e rispettata come persona anche se non sempre ho condiviso i suoi punti di vista.
Speriamo che sia l’ispirazione piu’ idonea in questo momento e che sia presa in seria considerazione.
L’impressione è che Bartolomei abbia più feeling con Carangelo che con con Ragazzoni;ascoltando la coda della trasmissione appare altresì chiaro che il vicepresidente vorrebbe continuare con l’attuale staff
Allora se oggi Bartolomei avrà le risposte positive che si aspetta dall’imprenditoria locale, e se verranno confermate le “buone nuove” sullo stadio(sussurrate) sia dal Sindaco che dall’avv Gaetani, magari ci si puo auspicare un bel TRIO Bartolomei-Carangelo-Pignotti + supporto imprenditoria locale.
Certo acoltando ieri sera Ragazzoni, mi ha fatto ripiombare in un recente tristissimo passato, e solo sentendo l’accento..
ME SA REVETAT LU STOMMACH’…
ma chi è questo Carangelo , in che settore opera ? Basta che non vende le carote ………
Da quel che si leggeva sui giornali di Verbania, squadra dove è passato, infelicemente, il nostro Carangelo appena 6 mesi fa, lo stesso “dovrebbe” far parte di una cooperativa milanese chiamata “Staff and Service” che si occupa , come visionabile dal sito internet, della gestione di vari servizi quali trasporti spedizioni e molti altri. Detta cooperativa è entrata a far parte della “Ebesse World” che racchiude al suo interno altre aziende e organizzazioni che si occupano di altri tipi di servizi. La posizione che ricopre esattamente Carangelo non sono riuscito a trovarla su internet, spero che non faccia l’ autotrasportatore!… Leggi il resto »
Permettetemi una piccola riflessione, che sà anche di dubbio amletico: ma squadre tipo il Lanciano o Cittadella in B ( per non parlare del Sassuolo in serie a), Entella, Feralpisalò, S.Marino o anche il Borgo a B., Gavorrano, Renate e tante, ma tante altre società, tra C1 e C2, con stadi da parrocchia e 100 abbonati come tifosi, come accidenti di diavolo fanno a sostenere i propri tornei ????? E’ mai possibile che, decine e decine di società che non stanno quasi nelle cartine geografiche, svolgono i loro campionati, tranquilli e senza problemi e invece NOI, ogni anno, sull’orlo del… Leggi il resto »
Una bella domanda ma credo che le realtà, da lei accennate, più di un anno o due non restano tra i professionisti se non hanno capacità tecniche e manageriali molto sopra la norma che riguardano al massimo due o tre società in Italia. Le grandi piazze falliscono perché sono oggetto delle mire di chi vuole lucrare con il calcio alla maniera dei ladri di polli. Per farle capire meglio le dico che società con 100 abbonati (che prendono temporaneamente il posto delle fallite) non interessano ai ladri appena accennati perché la toccata e fuga riguarda principalmente la consistente cifra in… Leggi il resto »
Su queste vicende il primo interrogativo è sempre lo stesso: Quale può essere la molla che spinge un ipotetico investitore a mettere dei soldi nella Sambenedettese calcio?
Per me c’è una sola risposta possibile: la passione per il calcio e per la Samb!
Quindi va con se che l’investitore “serio” può essere solo locale, o meglio ancora un azionariato diffuso locale che coinvolga la tifoseria.
Per contro, uno che viene da fuori, al 99 virgola 9 per cento viene per prendere e non per dare.
Mi sembra talmente palese e già vissuto più volte da rendere superflui altri ragionamenti.
Santarelli da Roma
http://www.amarantomagazine.it/news_dett.php?id=456
Per piacere Bartolomei………………….
meglio ancora; http://www.tempostretto.it/news/vizio-lupo-piero-santarelli-ci-riprova-praticamente-fatto-acquisto-spal.html