SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tra dicembre e gennaio sono state 13 le verbalizzazioni effettuate dalla Polizia Municipale per le violazioni del regolamento comunale sull’utilizzo e l’occupazione del suolo pubblico. La comunicazione è giunta dall’assessore alle Attività Produttive, Fabio Urbinati, durante il Consiglio Comunale di martedì: “Sono già state inviati quattro avvisi di avvio del procedimento di decadenza della concessione e sono in corso di invio sei dichiarazioni di estinzione della concessione di occupazione per scadenza del termine di validità con contestuale ingiunzione allo sgombero. Inoltre, è stato riscontrato l’adeguamento alla normativa per una attività, una verbalizzazione è stata archiviata e una delle attività ha cambiato sede”.
Cifre che hanno soddisfatto i consiglieri democratici Evangelisti e Pasqualini, promotori dell’interrogazione: “Non c’era nulla di strano nella nostra richiesta. Questa normativa è un risultato importante, pochi Comuni possono vantare tale strumento”.
La seduta ha preso in esame solo tredici dei diciotto punti all’ordine del giorno. L’assise ha quindi approvato in via definitiva la variante al piano regolatore generale che delimita in modo più ristretto le zone specificatamente destinate a funzioni connesse con le attività portuali, in coerenza con i contenuti del piano regolatore del porto.
Sul fronte del Popolo della Libertà, il capogruppo Bruno Gabrielli ha interrogato l’amministrazione relativamente ad una presunta necessità di variante al piano regolatore per la realizzazione del sottopasso ferroviario di via Pasubio. L’assessore ai Lavori Pubblici, Leo Sestri, ha precisato che il Prg del 1990 non ha sostituito ogni atto precedente: quella era infatti una variante generale al piano regolatore adottato con delibera consiliare dell’1988.
Ed ancora, Luca Vignoli ha ottenuto delucidazioni in merito alle cause degli smottamenti di Monte Renzo e ai rischi per i cittadini che vivono in via Montefeltro. “Si è provveduto con urgenza alla pulizia del terminale del canale ostruito per smottamento di una scarpata di proprietà privata”, ha puntualizzato sempre Sestri. “A seguito di una prima relazione geologica, si è provveduto allo sgombero dell’appartamento di via Montefeltro 12 e, dopo un successivo monitoraggio e controllo della stabilizzazione del fenomeno, sono state avviate azioni volte ad evitare un aggravio della situazione. La ditta proprietaria dell’area si è fatta carico dei lavori di sistemazione del versante della collina e della strada e il Comune ha provveduto ai lavori di manutenzione straordinaria della strada per ristabilire la viabilità interrotta. Successivamente al ripristino si proseguirà nel monitoraggio della condizione della collina. Nel frattempo la ditta ha provveduto a risanare la situazione, ripristinando uno stato di sicurezza, per cui sarà possibile in tempi brevi revocare l’ordinanza previa acquisizione di una ulteriore perizia geologica, pervenuta solo nella giornata odierna, in cui vengono spiegate le cause del problema e le conseguenti azioni da intraprendere”.
Il Consiglio comunale ha infine varato un piano finanziario che permetterà di indire un bando ad evidenza pubblica per la gestione per i prossimi cinque anni della manutenzione del patrimonio edilizio scolastico ad un costo massimo annuo iniziale di 165 mila euro circa che prevede un ribasso.
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Veramente l’informazione di 13 infrazioni (solo relative all’art.5) data da Urbinati era già contenuta nell’interrogazione presentata da Pasqualini ed Evangelisti (il numero di 13). Interessante, invece, il fatto che siano stati avviati i procedimenti per rimuovere gli abusi e sanzionare i responsabili. Mi auguro che, per correttezza, sia applicata la pena prevista dall’art.26 (obbligatoria) che vieta una nuova occupazione prima di 12 mesi. Altrimenti, come al solito, sarà la solita manfrina dell’italietta.