SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per incrementare il turismo negli stabilimenti balneari e dare visibilità ai prodotti enogastronomici del territorio, è stata presentata l’iniziativa “Menù Km 0”. Questo progetto è stato organizzato dal politico e titolare dello stabilimento “Il Pescatore” Marco Calvaresi.
Hanno collaborato alla realizzazione il presidente dell’Arisap (Associazione ristoratori sambenedettesi e piceno) Ferdinando Ciabattoni e il direttore dell’ufficio marketing Massimo Pompei, il presidente dell’omonima azienda agricola Vincenzo Polini, il presidente del centro agroalimentare “Marche Frutta” Paride Napolitano, l’amministratore di “Amicimar” Antonio Amici e il responsabile dell’azienda vinicola “Cherri” Paolo Cherri. Hanno dato patrocinio al programma l’assessore comunale Fabio Urbinati e il vice presidente della Camera Confcommercio Gino Sabatini.
È stato realizzato un menù popolare con l’obiettivo di unire la qualità dei prezzi alla qualità dei prodotti territoriali. Inoltre sarà permesso al turista di poter “localizzare” la provenienza degli stessi prodotti, in modo tale da poter visitare direttamente i luoghi e le aziende di produzione. La speranza è di incoraggiare, non solo nel settore balneare, il turismo in tutta la zona del Piceno.
Un altro punto di forza che si vuol rilanciare è la tradizione culinaria presente in tutto il territorio. Far conoscere ai visitatori le tante attività familiari che da tante generazioni offrono il loro notevole contributo lavorativo a tutta la provincia.
La volontà è di mettere a disposizione del villeggiante un’accoglienza impeccabile che unisca la qualità nostrana dei prodotti alle bellezze paesaggistiche del territorio.
Per fare ciò diversi imprenditori e ristoratori hanno compiuto dei sacrifici non indifferenti. Il loro augurio è che altri seguano il loro percorso, anche per condividere insieme lo scopo unitario di rilanciare il turismo in tutte le sue componenti. Una grande pubblicizzazione dei prodotti locali potrebbe aiutare a contrastare in maniera decisa la crisi e la forte concorrenza dei prodotti provenienti dall’estero.
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i collaboratori, gli sponsor e partrocini mi sono molto chiari, al contrario non ho capito il progetto in cosa consisterebbe…un menù fisso di prodotti locali a costo calmierato?…comune a tutti gli chalet?..per soli turisti o anche per utenti nostrani come i prodotti eventualmente proposti?
è un menù fisso a prezzo popolare (ridotto rispetto al normale) di prodotti e specialità locali…per adesso hanno aderito “il pescatore” e altri chalet vicini…ma si punta per l’estate ad estenderne la diffusione a tutti gli stabilimenti..questo menù vale per chiunque, forestieri e turisti nostrani..
….Scusate…. Ma c’è bisogno di tutto questo associazionismo, di tutto questo marketing, di presidenti, di Camere di Commercio e tutto il resto per fare un menù con prodotti locali ad un costo ragionevole?
….Stiamo messi bene…..
Concordo conpippopippo130
vedo pippopippo 130 e rilancio..ma chi non sceglie questo menù, a prezzi non calmierati e dunque cari..che mangia?..ciofeche che vengono da chissà dove?..e finora che ci è stato servito spacciato per nostrano?…a me comunque l’unica filiera che interessa seriamente è quella della ricevuta fiscale e dei controlli ad essa collegati…poche ricevute pochissimi controlli….
Sabri, d’accordissimo con te: pochissimi controlli fiscali, ancor meno (se non quasi nessuno) dal punto di vista amministrativo e sanitario… Sul da dove e come arrivino molti ingredienti e materie prime, ci sarebbe tanto da discutere e da approfondire, vedi anche i recenti fatti di cronaca in mertio. In un anno solare, quante cucine e laboratori di chalet, ristoranti, bar, pasticcerie vengono controllati in Riviera? O la cifra complessiva è drammaticamente vicina allo 0, oppure abbiamo solo esercenti virtuosi, dato che non si ha praticamente mai notizia di sanzioni o chiusure temporanee!!! Dal punto di vista fiscale, ti riporto la… Leggi il resto »
samba 55: sul malcostume, giusto o sbagliato che sia,seconodo me sbagliato,pechè siamo noi consumatori che “aiutiamo” a fare evasione,se vai da un professionista NON si crea certo il problema della fattura.Pero’ se nessuno la chiede è INUTILE LAMENTARSI poi!!Stesso discorso al bar,in pizzeria,ecc.ecc.!! Intanto chiediamo! poi possiamo sempre rivolerci a chi di dovere..!!
Infatti non ce n’è’ assoluto bisogno, ma in Italia sapessi come fa gioco
sono pienamente d’accordo con sabri67 quando scrive “…e finora che ci è stato servito SPACCIATO e ,aggiungo io,PAGATO per nostrano? Questi signori devono OBBLIGATORIAMENTE rispondere a questa domanda!!!
Per esperienza personale posso dire che ci sono tante aziende produttrici con tanto di spaccio aziendale,con prezzi uguali se non addirittura i certi casi superiore ai negozi!!Parlo di aziende produttrici dalla riviera fino ai sibillini!!
Esempio stupido: un litro di vino bianco pagato qui in riviera 1,20,lo stesso tipo di vino allo spaccio aziendale dell’azienda produttrice l’ho pagato 1,20!! Adesso mi chiedo dove sta’questo risparmio?Anzi ci ho rimesso anche la benzina!!