ANCONA – “Aiutare gli inquilini a basso reddito, attraverso un contributo regionale che abbatta il costo degli affitti sostenuto dalle famiglie in difficoltà economiche”. Questo è l’obiettivo di un proposta di deliberazione che la Giunta regionale ha inviato al Cal (Consiglio delle autonomie locali) per il previsto parere, prima dell’adozione definitiva.

La delibera individua i criteri di riparto del Fondo 2013 destinato alle locazioni private, nell’ambito delle iniziative di sostegno delle politiche abitative. Sono disponibili 1 milione e 250 mila euro. La proposta indica come beneficiari i cittadini in possesso di una capacità economica (valore Isee) non superiore all’assegno sociale Inps 2013, pari a 5mila 749,90 euro.

Il contributo andrà calcolato in modo che l’incidenza del canone annuo sul valore Isee si riduca al 50 per cento, con un contributo massimo pari a 1milione 149,98 euro (un quinto dello stesso assegno sociale 2013). La proposta di riparto è stata concertata con le organizzazione sindacali degli inquilini maggiormente rappresentativa a livello locale.

“Nonostante l’azzeramento del Fondo statale dal 2012 – afferma l’assessore all’Edilizia pubblica, Antonio Canzian – la Regione continua a sostenere le famiglie in difficoltà con risorse proprie. Negli ultimi anni si è verificato un progressivo aumento delle domande per usufruire del contributo di sostegno alle abitazioni in locazione: dalle 6.300 del 2002, siamo passati alle 9.300 del 2012, con una contestuale riduzione delle risorse disponibili. Dal 2002 al 2012 il rapporto dei contributi rispetto al fabbisogno è sceso dal 37 all’8 per cento. Aumentano, quindi, le richieste, calano i fondi disponibili, rendendo necessario massimizzare gli effetti del sostegno, indirizzandolo prioritariamente verso le fasce dei cittadini a più basso reddito, che devono sostenere un affitto notevolmente oneroso rispetto alla loro capacità economica”.

La scelta è stata quella di uniformare la presentazione delle domande all’assegno sociale Inps 2013, rispetto ai due assegni sociali annui in precedenza ammessi e valutati. Non cambiano invece i criteri di riparto tra i Comuni. Slittano, però, al 31 dicembre 2013, i termini entro i quali le amministrazioni comunali devono indire i bandi e, al 15 marzo 2014, quello per proporre la partecipazione al Fondo.

“In questo modo – spiega Canzian – i Comuni possono chiedere ai cittadini, che presentano la domanda, la documentazione completa per la verifica del canone effettivamente pagato nel corso dell’anno concluso e inoltrare le richieste di partecipazione al Fondo attraverso il software di gestione messo a disposizione dalla Regione, conoscendo già l’effettiva situazione del fabbisogno dei contributi”.