Presidente Repubblica. Rivedo in questo momento sulle facce di Berlusconi e i suoi le bocche larghe viste la sera prima della non elezione di Marini. Subito dopo e fino alla non elezione di Prodi facce scure e malessere generale fino ad una rivoluzione di piazza nel caso il professore di Bologna fosse stato eletto. Poi criticano il M5S che a livello di parlamentari non è mai andato fuori le righe.

Il Pdl è felicissimo perché ha ottenuto quello che voleva come se fosse stato eletto D’Alema o Marini, o Amato. Berlusconi sorride e scherza soddisfatto all’interno di Montecitorio con i suoi fedelissimi. Già, da sola, è una gioia che equivale all’assoluta sconfitta del Pd. Non vorrei, anzi sarebbe bello se quei circa trecento elettori traditi da un’ala del partito votata all’inciucio, si vendicassero. Probabilmente Napolitano sarebbe eletto comunque ma inciderebbe non poco sulla formazione del nuovo governo che porterebbe al disgregamento del Pd come merita per non essere stato capace di abbandonare i capi della prima repubblica che, secondo me, hanno agito in modo subdolo e disonesto. Come lo confermano le parole di Vendola da alcuni giorni.

Vedo nel futuro una coalizione M5S-Sel sbaragliare il campo in nuove elezioni. Stanno, infatti, loro esprimendo la volontà di quel popolo che segue con attenzione la politica. Popolo sempre in crescita grazie principalmente a Beppe Grillo. Ho appena sentito una dichiarazione “vomitevole” di un parlamentare del Pd: “ma che vuole Sel se con il solo 3% di voti, grazie a noi, ha avuto 50 deputati eletti. Dovrebbe ringraziarci”. Questa signori miei è la politica e ci permettiamo di criticare Grillo che vuole semplicemente farla scomparire

Ma era un altro il motivo principale del mio disappunto: la gioia di Berlusconi non è  motivata dalla rielezione di Napolitano, del quale non gliene frega niente, bensì dal motivo per cui Napolitano ha accettato: torno se vi alleate, altrimenti resto a casa. Non certamente una bella cosa che lo stesso striminzito comunicato nel quale tra le pochissime righe dice che hanno parlato solo della presidenza della Republica. Come un bambino di quasi novant’anni che di fronte ad una marmellata che è sparita, dice senza che nessuno lo abbia interrogato: “Non sono stato io“.