SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La possibilità di ricucire il rapporto “è ridotta al lumicino”, ma nulla è ancora perduto. Paolo Perazzoli, ex sindaco di San Benedetto e attuale consigliere regionale, non fa passi indietro, eppure intravede la luce in fondo al tunnel: “A patto che vi sia una rivoluzione totale, una mossa che dia nuovo impulso all’amministrazione Gaspari”. La cosiddetta mossa del cavallo, proposta dall’ex sindaco nella bollente riunione del Partito Democratico di mercoledì scorso.

Gaspari recepisca questa esigenza, si apra un confronto politico e programmatico”. Tradotto: vanno ridisegnati gli obiettivi, attraverso paletti da ripiantare assieme. Non solo: “Urge un rimpasto radicale, si cambino delle personalità di questa giunta ricorrendo a risorse esterne”.

I nomi? Non si fanno. Anche se non sono un mistero i destinatari dell’affondo. Da una parte Paolo Canducci, possessore delle pesanti deleghe all’Urbanistica e all’Ambiente e ritenuto in parte responsabile della vicenda delle pensiline fotovoltaiche, dall’altra Margherita Sorge, assessore “pigliatutto” impallinata a più riprese la scorsa estate e letteralmente boicottata in occasione delle parlamentarie democratiche di dicembre.

C’è un asse sbagliato – prosegue Perazzoli – che causa di tanti guai e che ha portato a risultati non virtuosi. Il tempo passa e il cero si consuma”.