SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per ora solo una protesta verbale, in futuro si vedrà. La Legambiente preferisce studiare per bene la faccenda e raccogliere informazioni a riguardo, ma in ogni caso storce il naso dinanzi all’installazione di impianti fotovoltaici sulle pensiline dei parcheggi. Tra le aree interessate gli stalli di Piazza del Pescatore, di Via D’Annunzio e di Via Togliatti, a pochi passi dal Tribunale per un totale di 2200 kilowatt globali.

“Va ribadita la validità del solare e dell’energia alternativa, tuttavia questi ci sembrano ecomostri dall’impatto terribile”, denunciano dall’associazione ambientalista. “Oggi la tecnologia avanzata probabilmente consente strutture più leggere, meno ingombranti alla vista”.

La fase di riflessione sarà articolata e non è escluso che possa sfociare nella redazione di un esposto. Tanti i quesiti posti dal movimento ambientalista: in primis, ci si domanda se agli Uffici Comunali fosse stato minuziosamente illustrato il piano d’intervento e la sua realizzazione. Inoltre, spazio a domande sull’utilità pubblica del progetto: a quanto verrà rivenduta l’energia prodotta? “E’ fondamentale saperlo, per comprendere la congruità degli accordi”.

Il patto venticinquennale porterà complessivamente nelle casse comunali circa 600 mila euro. “Se si fosse saputo che era così impattante, il Comune avrebbe dovuto informare i direttivi dei Comitati di Quartiere. Non sappiamo se sia avvenuto”.

A criticare l’operazione è anche Lina Lazzari, socia dell’associazione e consigliera comunale tra le fila del Pd, dal 2006 al 2011: “Non è una questione soggettiva o di gusto personale. Quelle strutture sono un colpo per una città che ha una serie di problemi da risolvere dal punto di vista della qualità urbanistica. Non riesco ad incontrare cittadini che non la pensino come me”.