SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tensioni e sgambetti continui. Da ventuno mesi lo stesso identico copione. Eppure, il secondo tempo dell’avventura di Giovanni Gaspari in Municipio era partito con i migliori auspici. Grazie anche ad un’opposizione lacerata e ridimensionata, a partire dal Popolo della Libertà. Certo, i Cinque Stelle rappresentano tutt’ora una spina nel fianco, ma pur sempre meno di Daniele Primavera, voce critica della sinistra che tanti grattacapi aveva creato al primo quinquennio dell’amministrazione. Senza dimenticare Sinistra Ecologia e Libertà, riaccolta a braccia aperte e disinnescata mediante primarie.

LA PRESIDENZA A CALVARESI Si prospettava un delizioso viaggio di nozze. La luna di miele sarebbe stata inoltre addolcita dall’ambiguo rapporto con l’Udc, in virtù di un Laboratorio Marche mai smentito. Proprio la presidenza dell’assise regalata a Marco Calvaresi creò i primi malumori in casa Pd: “Si discute oggi di Laboratorio quando fino ad appena dieci giorni fa dell’ipotesi Calvaresi alla Presidenza nessuno sapeva nulla; l’agnello sacrificale io non lo faccio”, tuonò Fabio Urbinati. Motivo di tale disappunto? Semplice: il nuovo assetto allargato avrebbe penalizzato il primo partito di maggioranza, intento a rivendicare il comando dell’emiciclo oltre ad almeno due assessorati. Minacce inutili, perchè se Urbinati ottenne sì un incarico in giunta, in compenso i democratici si ritrovarono con appena un altro esponente in squadra, Margherita Sorge, titolare di ben quattro deleghe.

IL CASO CANDUCCI I mal di pancia si abbatterono anche su Paolo Canducci. Non eletto per la seconda volta consecutiva, riuscì ugualmente ad imporsi su Andrea Marinucci, accaparrandosi contemporaneamente gli assessorati all’Ambiente e all’Urbanistica. La lista Verdi-Socialisti potè inoltre contare sulla riconferma di Leo Sestri ai Lavori Pubblici.

LA ROTTURA CON L’IDV A quel punto, come in una sorta di effetto domino, fu l’Italia dei Valori ad alzare la voce. I dipietristi occuparono la casella di vicesindaco, abbinata però all’assessorato all’Attuazione del Programma. “Chiedevamo delle deleghe importanti, se per il sindaco non siamo più indispensabili ne prendiamo atto e usciamo dalla maggioranza”. Da abile chirurgo, Gaspari accontentò Eldo Fanini con la gestione di Impianti Sportivi, Decoro Urbano,  Parchi e Giardini, Protezione Civile e Partecipate.

GUERRA PER LA SENTINA Le Partecipate animarono l’autunno del 2011. Specialmente la Riserva Sentina, la cui presidenza fu sottratta a Pietro D’Angelo a vantaggio di Sandro Rocchetti, in quota Partito Democratico. I Verdi rivendicarono il buon lavoro espresso dall’ex consigliere regionale e il concetto di “meritocrazia”; mentre la Emili tagliò corto ricordando le rinunce effettuate dal Pd in occasione della composizione della giunta.

SORGE NEL MIRINO Cultura, Turismo, Sociale e Pubblica Istruzione: la Sorge pigliatutto ci mise poco ad attirare su di sé le critiche del centrosinistra. “Troppo potere ad un’unica persona”, è ancora adesso l’accusa più ricorrente. A far scoppiare definitivamente l’incendio contribuirono la passata estate il progetto della Sea Card, l’attuazione della tassa di soggiorno ed il fallimento del Musical Europa Festival. Il picco negativo alla vigilia di Natale: candidata della Riviera alle parlamentarie per il Pd, venne platealmente boicottata da Paolo Perazzoli, che invitò gli elettori a preferirle l’ascolana Anna Casini.

LO STRAPPO CON PERAZZOLI Già, Perazzoli. Da storico scudo a principale avversario di Gaspari. Tutto per colpa di un distributore di benzina che l’amministrazione vorrebbe far sorgere lungo Viale dello Sport, a due passi dal Palasport. La delibera “nata male e piena di incongruenze” venne al contrario approvata dal Consiglio nella notte in cui Loredana Emili mollò l’incarico da capogruppo.

TELENOVELA EMILI Da qui l’ennesima telenovela, probabilmente la più estenuante e corrosiva. Insieme a Sergio Pezzuoli, da quel 26 novembre 2012 laa Emili inaugurò un conflitto intestino a viso aperto che culmina con l’astensione al momento del voto del Bilancio di Previsione dell’anno in corso. E’ la goccia che fa traboccare il vaso: i consiglieri del Pd esplodono e, con l’apprrovazione di Gaspari, scrivono alla direzione provinciale per verificare se esistano gli estremi per una doppia espulsione: “E’ forse il caso che Emili e Pezzuoli cambino postazione durante i civici consessi, il loro atteggiamento ci crea imbarazzo”. La replica è immediata: “Siamo noi i traditori o chi non mantiene le promesse stipulate nel programma di mandato?”.

DALLA RUSSIA CON SUDORE E siccome si annoiavano, ecco l’ultima perla in ordine di tempo: la Fiera di Mosca. L’investimento di 40 mila euro manda su tutte le furie Marco Curzi in un’infuocata riunione di giunta, pertanto sono i tweet del primo cittadino dalla Russia ad indignare in maniera trasversale. “Già fatta sauna, piscina e colazione”. Della serie: viva la sobrietà.

Il film è attualmente in lavorazione. La Via Crucis è ancora tutta da scrivere per un centrosinistra che, non trovando nemici ufficiali, ha preferito crearseli a tavolino.