ALBA ADRIATICA – Un piccolo investimento, circa 30 mila euro, per ripetere la positiva esperienza già fatta nel 2011 e monitorata dall’Istituto Zooprofilattico “Caporale” quanto la foce del Vibrata fu trattata con un sistema di disinquinamento biotecnologico –  utilizzo di biopromotori, una miscela di batteri ed enzimi già presenti in natura – a zero impatto ambientale.

L’assessore all’Ambiente, Francesco Marconi, questa mattina, ha registrato l’assenso e la collaborazione dei Comuni di Martinsicuro e Alba Adriatica, delle associazioni di albergatori (Albatour e Costa dei Parchi) e della Ruzzo reti (erano presenti l’assessore Andrea D’Ambrosio per Martinsicuro, il consigliere Marcello Paoletti per A.Adriatica; Roberto Brandimarte di Albatour; Carlo Ciapanna della Ruzzo Reti. Pur non presente ha già assicurato la sua adesione Andrea Montecchia del consorzio Costa dei Parchi).

“Un piccolo sforzo  economico da fare insieme per replicare la positiva esperienza condotta nel 2011 con questo sistema di disinquinamento ecologico che riduce la carica batteriologica aumentando le capacità di autodepurazione del fiume. Durante la stagione estiva, quell’anno,  non si registrarono i problemi che solitamente si presentano mentre nel 2012, quando per mancanza di fondi non abbiamo effettuato alcun trattamento, ad agosto, i prelievi hanno registrato la presenza di una carica batteriologica ben oltre i livelli consentiti con inevitabili ripercussioni negative sull’ambiente e sull’industria turistica” ha spiegato l’assessore Marconi.

La Regione Abruzzo e la Provincia, con il recupero di residui passivi, stanzierebbero una parte della somma necessaria e, con il contributo dei privati, dei Comuni e del Ruzzo Reti si riuscirebbe ad arrivare a quei 30 mila euro che assicurano un ciclo di un trattamento completo con i biopromotori da effettuarsi prima della stagione estiva.

La presenza di Nicola Ferri dell’Istituto zooprofilattico Abruzzo e Molise “Caporale” e del vicepresidente del Ruzzo, Carlo Ciapanna, ha offerto la possibilità di illustrare da una parte le attività  sperimentali portate avanti dall’Istituto per il monitoraggio, la diagnosi e il controllo a distanza della qualità delle acque e dall’altra per fare il punto sugli investimenti che l’acqueddotto ha messo in campo dopo il 2010 per migliorare il sistema di depurazione della Val Vibrata.

Perché i problemi di inquinamento del fiume partono da lontano, come hanno ricordato i Comuni presenti, e sono strettamente connessi sia allo stato delle reti fognarie comunali, sia alla depurazione che alla presenza dei numerosi scarichi  industriali abusivi.

“A monte, a Civitella del Tronto, dove attualmente esistono solo fosse di raccolta, realizzeremo una conduttura che incanalerà le acque reflue e le farà arrivare direttamente al depuratore di Sant’Egidio – ha sottolineato Carlo Ciapanna – mentre a valle è  prevista la delocalizzazione dei depuratori di Alba e Martinsicuro da spostare nelle aree artigianali, lontani dalla spiaggia”.

Tutti d’accordo sull’urgenza di tornare a  porre con forza alla Regione la questione del  modello di gestione dei fiumi – oggi siamo di fronte ad una pluralità di soggetti, Regione, Genio Civile, Ruzzo, Comuni, Provincia con evidenti problemi di programmazione, congruenza ed efficacia degli interventi – e anche per questo lunedì pomeriggio l’assessore Francesco Marconi parteciperà, lunedì prossimo alle 16, all’assemblea dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata.

“Il  progetto pilota sul contratto di fiume sul Tordino è stato premiato a Bologna in occasione del VII Tavolo nazionale Contratti di fiume proprio per la forte e innovativa sperimentazione in unasituazione territoriale complessa e frammentata – chiosa l’assessore all’Ambiente – è logico e auspicabile poterlo replicare sul Vibrata: in questo momento le risorse sono poche per tutti ma se ci mettiamo insieme, con una filiera che parte dalla Regione, potremmo affrontare in maniera radicale la maggior parte dei problemi”.