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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un nuovo tassello nell’intricata vicenda della centrale di stoccaggio Gas Plus, che potrebbe sorgere in zona Agraria, a San Benedetto. Così arriva un “parere favorevole” rispetto allo stoccaggio da parte del dirigente regionale della Valutazione ed Autorizzazioni Ambientali, ma vincolato a 6 prescrizioni (quindi obbligatoriamente da assolvere) ed altrettante raccomandazioni.

PRESCRIZIONI Alcune sembrano delle semplici formalità (“qualora esigenze di progetto rendano necessaria la soppressione di essenze arboree dovrà essere attuata la compensazione mediante piantumazione”, oppure “dovrà essere comunicata la normativa di riferimento a cui si intende far sottostare le acque meteoritiche di prima pioggia”), altre più pregnanti. Forse il punto b (“dovranno essere perfezionati con la Provincia di Ascoli Piceno, Settore Genio Civile, i necessari atti di assenso”) è più burocratico ma i punti d), e) ed f) sembrano più complessi. Al d), ad esempio, si legge che “il Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA) dovrà essere esteso anche all’area della Riserva Naturale regionale della Sentina al fine di confermare l’assenza di ricadute ambientali dell’impianto sull’area naturale protetta e sui Siti Natura 2000, sia in fase di cantiere che in fase di esercizio”. Dunque un coinvolgimento esplicito dell’area Sentina.

Il punto e) prevede: “Dovranno essere raccolte ulteriori informazioni circa la composizione del gas naturale eventualmente ancora presente nel giacimento e la possibile presenza contestuale di composti potenzialmente dannosi per la salute”.

Al punto f), infine, si legge: “Il PMA dovrà essere integrato con la predisposizione di un sistema permanente che garantisca un monitoraggio della falda e dei pozzi già esistenti nonché quelli di nuova perforazione al fine di rilevare possibili emissioni naturali o accidentali potenzialmente impattanti sull’ambiente e sulla salute della popolazione esposta”.

RACCOMANDAZIONI I punti g), h) ed i), riguardano aspetti relativi alla vegetazione dell’area, mentre al punto j) si legge: “Concordare con la Riserva Naturale Regionale della Sentina misure di compensazione ambientali destinate a migliorare lo stato ecologico dell’area naturale protetta sia in fase di cantiere che in fase di esercizio”.

Al punto k) invece si chiama in ballo il Comune di Monteprandone: “Il proponente prima dell’inizio dei lavori di costruzione dell’impianto stipuli un accordo con il Comune di Monteprandone finalizzato alla definizione di misure compensative dei limitati impatti in atmosfera generati dalla realizzazione e dall’esercizio dell’impianto”.

Per quanto riguarda invece le misure compensative a favore del Comune di San Benedetto, “la ditta dovrà valutare la possibilità di contribuire all’attuazione degli interventi già previsti dal Comune, volti alla riduzione del rischio idrogeologico dell’area interessata all’impianto”.