SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si salvano in otto: Open Sea, Maremoto, Scultura Viva, Festival Ferrè, Gioca la Luna, le serate alla Capannina, la Piccola Rassegna della Felicità e Piceno d’Autore.

Sono questi gli eventi (definiti “strategici” e “consolidati”) che, usando un termine calcistico, non affronteranno i preliminari. Per loro una qualificazione assicurata al tabellone estivo di Scena Aperta, per il quale però non è ancora stato stanziato il finanziamento definitivo. Nel 2012 si aggirò attorno ai 260 mila euro, ma la cifra è destinata a scendere, per via delle limitazioni imposte dalla corposa spending-review applicata dal Comune di San Benedetto.

Per le altre manifestazioni il percorso sarà più articolato. I promotori dei vari appuntamenti dovranno presentare le domande, che saranno valutate e collocate in un’apposita graduatoria di merito sulla base di criteri specifici.

Il punteggio più alto (20) verrà attribuito ad iniziative di rilevanza culturale, artistica e territoriale. A seguire (15 pt), importanza alla collaborazione di più soggetti in rete tra loro, al rapporto tra la quota economica che il proponente garantirà con proprie risorse ed il contributo richiesto all’amministrazione e all’utilizzo di linguaggi innovativi. Infine, attenzione alla fruizione e alla valorizzazione del patrimonio storico culturale (10 pt) e alla flessibilità del progetto in relazione alle esigenze del palinsesto (5 pt).

La concessione di denaro pubblico per ogni singola proposta coprirà al massimo il 50% dell’intero costo e, in qualsiasi caso, il contributo non potrà mai essere superiore a 5 mila euro. Precisazioni che, di fatto, escludono definitivamente la seconda edizione del Musical Europa Festival dal cartellone.

Costata solo al Comune 60 mila euro (a cui si sommarono altri 40 mila euro “esterni”), la creatura di Gianni Togni finirebbe per ottenere un importo di ben dodici volte inferiore.

I rapporti tra l’organizzazione e il Municipio si sono raffreddati. Impensabile inoltre ipotizzare la copertura di privati, considerate le polemiche piovute sulla kermesse: nelle due serate di gala al Palariviera gli spettatori paganti (dati Siae) furono appena 178 il 21 luglio e 379 il giorno seguente, per un totale di 362 e 563 persone. Senza dimenticare che dinanzi ad una previsione d’incasso mediante i biglietti di 20 mila euro, in cassa ne entrarono appena 8 mila.

“Cercheremo di razionalizzare le spese”, dichiara la direttrice dell’Ufficio Cultura, Anna Marinangeli. “Lo faremo attraverso questo processo di trasparenza”.