Elezioni. La situazione italiana è ingarbugliatissima, nessuno ha le idee chiare. Il Pd ha Bersani che sembra sempre più “un uomo solo al comando” ma non nel senso che intendeva lui quando rimproverava le leadership di Berlusconi e Grillo. Già in campagna elettorale i “suoi” non lo hanno aiutato, adesso stanno facendo del tutto per bruciarlo definitivamente. Io (magari sbaglio perché non lo conosco personalmente) ma ritengo Bersani l’anima buona del Partito, l’unico (o quasi) intenzionato a voler un po’ di cambiamento sulla falsariga di chi ha votato Grillo.
Gli manca (gli è mancata) la personalità giusta per imporsi in un Partito tuttora governato dalla vecchia guardia ex Pci-Dc che lo ha “ricattato” e protetto da Matteo Renzi, solo perché lo temevano meno del sindaco di Firenze. Incapace di misurarsi sul piano del convincimento con due veri capipopolo come l’obsoleto S.B. e l’astro Grillo, ha fatto il gioco dei suoi “nemici” interni.
Non mi aspettavo però che il suo antagonista alle primarie finte (forse P. B. non se n’è accorto ma Dalema e compagnia sì) gli tirasse oggi il colpo di grazia indicandogli di “collaborare” con il Pdl se il M5S non accetta di dargli la fiducia. Ora si trova tra tre fuochi, al Pd “storico” e a Sel o Monti si è unito anche Renzi che, con la dichiarazione di ieri ha aperto una “guerra” che aveva promesso di non voler fare. Una decisione che avevo apprezzato perché onesta in quanto lo ritenevo cosciente che non aveva perso contro Bersani ma contro l’apparato interno e organizzatissimo che aveva paura di lui. Quell’apparato che tuttora (non so fino a quando però) raccoglie voti nei territori con gli stessi sistemi clientelistici eredi dei loro ex grandi partiti di provenienza, Dc e Pci.
Isoaltissimo com’è per colpe non proprio sue e sballottato dai renzisti e dai dinosauri, credo che il segretario Pd possa uscirne fuori soltanto con dichiarazioni forti alla Grillo per attirare a se la parte buona degli elettori Pd. Soltanto così, secondo me, potrà in futuro collaborare con Renzi e probabilmente con lo stesso M5S. Ritengo infatti che l’obiettivo di Matteo Renzi e di Grillo (e Casaleggio) sia quello di eliminare il “marcio del clientelismo diffuso” all’interno del Pd, tenuto ancora in piedi da Dalema & C.
Sistema del clientelismo (“dammi il voto e io ti sistemo“) che nelle recenti elezioni ha poco inciso perché la gente ha guardato più ad un rinnovamento generale oramai ineludibile che ai propri piccoli e grandi interessi personali. Interessi che torneranno in ballo nelle elezioni amministrative per la carica di sindaco. Dovranno tenerne conto i candidati del Movimento di Grillo ai quali, per non perdere il capitale di voti ottenuto, consiglio di non mettersi sullo stesso piano del vecchio sistema che contestano ma fare campagne elettorali improntate sulla necessità di votare per il bene comune e condannando chi passa casa casa a promettere voti in cambio di favori… personalizzati. Un concetto che va fatto capire con forza anche a costo di… perdere. Rischio da correre perché solo attraverso voti più consapevoli passa il necessario rinnovamento della politica che deve guardare al bene generale mettendo in primo piano e sullo stesso piano TUTTI i cittadini delle località interessate.
Il Pdl e Monti? Il centrodestra si regge esclusivamente sulle spalle del cavaliere, che ha nel sangue il carisma della comunicazione per la quale però non usa scrupoli, punta al traguardo e basta. Sulla scia del macchiavellismo più sfacciato: il fine giustifica i mezzi e confidando sul fatto che gli italiani hanno già dimenticato che i “fini” precedenti non hanno affatto giustificato i mezzi. Berlusconi incide ancora di più perché ha una grande dote che nessuno gli può disconoscere: il suo dire è sempre chiaro e diretto, senza quei fronzoli che spesso non aiutano a capire. Se non tornava in campo lui, il Pdl era bello che finito e mi vien da ridire quando Alfano canta vittoria. Dopo che, per sicurezza, S.B. gli aveva tolto la parola durante la campagna elettorale per ridargliela a missione compiuta. Senza S.B. il centrodestra dovrà ripartire da zero.
Su Monti sinceramente ho un po’ le idee confuse: mi fece una grande impressione quando prese in mano il governo. L’appeal è poi proporzionalmente sceso sia per l’accresciuto ed evidente impoverimento della nazione con la definitiva scomparsa del ceto medio sia perché, ascoltando i vari professori ed illustri economisti, mi hanno convinto di più le tesi di quelli che non hanno apprezzato il suo cammino governativo.
Per non farla lunga, secondo me, la governabilità italiana è appesa alla resistenza dei vecchi marpioni ex PCI e DC e dei loro metodi. Quelli che il M5S sta combattendo e che sono ancora al timone come si è visto chiaramente quando Bersani ha dovuto riunirli per fare l’analisi del voto. Quando alcuni di loro decisero di non ricandidarsi mi ero illuso che si sarebbero tirati definitivamente fuori. Purtroppo l’evidenza ha dimostrato che non è così e che Bersani è tuttora nelle loro mani e nelle loro “sacche” di voti che si stanno vuotano ma non ancora in modo sufficiente. Quando si vuoteranno a vantaggio di Bersani, Renzi e del M5S, credo che saranno i grillini a cercare accordi con il buono del Partito Democratico.
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Sarà un impresa titanica riuscire a strappare la resistenza della CASTA ferocemente attaccata alle poltrone, privilegi e fiumi di denaro…….Viva l’onda di cambiamento! Lunga vita agli uomini-destino….
Bersani è sempre stato un cavallo perdente, un eterno secondo ossequioso e allineato ai poteri “forti” interni al partito; appare e probabilmente è una brava persona, ma con scarsa personalità e scarsissima verve, non è certo un leader e scompare al cospetto di Grillo e di Berlusconi. La domanda è: come mai questo personaggio poco rilucente è a capo del PD? La risposta secondo me sta nell’interruzione della catena meritocratica che si verifica quando una organizzazione ha vita troppo lunga e degenera in caste interne in lotta tra loro, che oscurano eventuali personalità forti per favorire “delfini” deboli e malleabili… Leggi il resto »
Che Bersani abbia fatto il gioco dei suoi “nemici” interni è probabile. Direttore faccio notare che è in gioco lo Stato che ha un debito pubblico non indiffirente e stiamo in una situazione che la disoccupazione almeno secondo le stime, in quest’anno andrà oltre il 12%. I consumi sono calati e compreso quelli primari e anche quelli alimentari. Condivido l’analisi molto lucida che si fa in quest’articolo, ma Bersani non è solo. Certo è vero ci sono dei giochi intorno a lui e ben descritti ma non è solo. Bersani è in relazioni con i poteri forti dell’economia e in… Leggi il resto »
Da uno che si presenta con la Bindi come braccio destro, Vendola come braccio sinistro e con Morando come stratega che si poteva prevedere? Una sconfitta alla Occhetto! Durante la campagna elettorale ha detto:se otterrò il 51% governerò come se avessi avuto il 49%! Ha avuto appena appena il 29% e vuole governare come se avesse avuto il 70% dei voti! Vi sembra una persona normale o la botta gli ha spostato tutte le rotelle? Dà la colpa al M5s che non dà la fiducia ad un suo governo di minoranza nato già morto e sepolto e si chiede in… Leggi il resto »
Eppure Bersani diceva di voler sbranare tutti… Bersani non è lucido e non ha capito affatto la situazione in cui ci troviamo. E’ sempre stato “out of sync”, da quando invitò gli italiani a trasformare i loro mutui a tasso variabile in mutui a tasso fisso…proprio nel momento in cui i tassi raggiunsero il massimo storico (2007)! E’ stato “out of sync” quando il Berlusca iniziò la riforma dell’Università, con l’intento di tagliare le spese inutili, accorpare le sedi distaccate, limitare il potere dei baroni e dare gli incentivi ai professori in base al merito. Beh, in quel frangente Bersani… Leggi il resto »
Non hai detto un filibustiere come tanti altri onorevoli quindi confermi.
..Bersani sarà pure uno sprovveduto, ma tu Gundam ancora incensi Berlusconi che guida la categoria della malapolitica
Finchè un personaggio come Berlusconi dopo tutto quello che ha promesso e non fatto, portando l’Italia sull’orlo del baratro e la corruzione al potere, prende ancora il 25% dei voti allora non c’è proprio nessuna speranza per il popolo italiano.
Meritiamo solo il fallimento e l’umiliazione.
Poi toccato il fondo forse risorgeremo grazie alle persone di buona volontà.. la storia è ciclica,ma gli italiani continuano a non imparare dagli errori.
Che tristezza infinita…
il terremoto M5S ha reso pericolanti le due case di sinitracentrodestra , e se non fanno in fretta ad uscire Besani e Berlusconi alla prossima scossa rischiano di rimanere sotto le macerie. Bersani , come daltronde Berlusconi, pensava cullandosi che le strutture reggessero il colpo e invece rischia di ritroversi tra gli sfollati , e se lo meritano entrambi perchè negli ultimi anni hanno imbastito politiche da camerieri al servizio della BCE della UE e delle multinazionali. Da queste ultime elezioni il partito che ne èsce con le ossa rotte è proprio quello sinistro-centro-destro dell’euro perchè le famiglie, le imprese… Leggi il resto »
La ciurma (italiani incazzati) è stanca e sfinita e all’orizzonte non si vede terra.
Il timone è senza comando e i due ufficiali di bordo si preparano al duello.
Che farà il capociurma? Aspetterà
o li butterà giù dal vascello?
Ora probabilmente chi vota ancora Berlusconi non ha capito i limiti della sua politica e si illude ancora che il cavaliere possa abbassare la pressione fiscale o rimettere in moto l,economia ferma. quel che noto però è che invece di provare a conquistare quei voti o almeno una parte (magari è riuscito a Beppe Grillo ma bisogna ancora vedere cosa se ne farà di quei voti che non sono suoi per sempre)si parla sempre con disprezzo degli elettori del centrodestra (Lo ha fatto qualche sera fa a mio avviso in maniera vergognosa il Grande Oliviero Toscani dicendo che a dover… Leggi il resto »
Vorrei fare in primo luogo una considerazione di natura matemanica . Che piaccia o no, il M5S è il primo partito d’Italia, almeno per quanto riguarda la Camera. In secondo luogo vorrei dire che costruire una grande coalizione che lo tenesse fuori o, peggio, affidare il governo a un personaggio “super partes” che formasse un governo “a scadenza” sarebbe uno schiaffo alla chiara volontà di cambiamento che è emersa dalle urne. A livello politico, una scelta di questo tipo significherebbe un disperato aggrapparsi della vecchia politica ai detriti del naufragio di cui la Seconda Repubblica si è resa protagonista, con… Leggi il resto »