Elezioni. Riparto dal mio precedente disappunto: chi ha vinto ha vinto ora è importante che chiunque voglia governare deve dare la precedenza a trasparenza, onestà e competenza. Perché oggi questo interessa al cittadino, nient’altro per ora. Il resto, appunto, verrebbe da solo. Togliere innanzitutto tante occasioni (quelle che fanno l’uomo ladro) con la trasparenza assoluta già sarebbe un bel passo avanti. Anteporre la competenza alla convenienza, in particolare da parte dei funzionari, sarebbe l’inizio di un Italia che guarda al futuro.

A proposito di un male che non appare mai nelle varie discussioni politiche, certi funzionari di ogni ordine di grado, vi invito a leggere attentamente il testo della canzone “La Cumbia Di Chi Cambia” di Adriano Celentano. È un ostacolo reale che va rimosso e che tutti i politici si trovano di fronte. Per l‘onestà è un po’ più difficile perché chi non ce l’ha non ce l’ha e sono pochi quelli che la praticano anche se non sono costretti (leggi: necessità di trasparenza).

Detto questo entro nel merito dei risultati elettorali. Hanno detto chiaramente che l’Italia non vuole più le chiacchiere ma i fatti per i quali ora gli italiani aspettano al varco il Movimento di Grillo che predica semplicemente quello che la grande maggioranza del popolo stavolta vorrebbe davvero.

Un popolo che è stanco di leggere che il numero di parlamentari italiani è superiore a quelli statunitensi, che gli stipendi e le relative pensioni (vedi il “povero” Fini dei nostri giorni) toccano cifre talmente alte il cui superfluo permetterebbe a molti italiani di arrivare a fine mese invece che a metà mese (così hanno detto le ultime statistiche): ai cittadini il fatto che la cifra non risolverebbe tutti problemi non importa niente, vogliono semplicemente che si cominci da lì.

Popolo che non può più accettare enti pubblici inutili, province, mini comuni, stipendi di consiglieri regionali assurdi. Per non parlare di 100 mila persone che hanno emolumenti mensili tra i 30 mila e i 92 mila euro mensili.

Popolo che è stanco di vedere rimborsi elettorali alla cieca perché così ha deciso il Parlamento colluso (se qualcuno pensa che non sono stati loro, Pd e Pdl in comunione, a fare Leggi che, colmo dei colmi, oggi fanno vomitare a loro stessi, vedi porcellum, si faccia vanti). Italiani che vedono le società partecipate come fumo negli occhi mentre la politica collusa le vede come rifugio (dorato) in peccatorum perché serbatoi di voti di scambio.

Non mi viene in mente altro ma in conclusione gli italiani (anche molti di quelli che non hanno votato Grillo) esigono che si parta da lì. Anche perché un po’ di euro si risparmiano né possono impedire il progresso (economia, lavoro, sanità, legalità) che, il M5S vuole più di chi (Pd), soltanto dopo il patacrac, ha iniziato a parlare di trasparenza, la chiave di tutta la buona politica del futuro.

Come può quindi il M5S iniziare a trattare o far parte del governo se prima non si azzerano tutte quelle caste che hanno fatto scrivere libri a molti ma che principalmente hanno fatto imbestialire il popolo italiano. Se chi vuole la fine delle caste viene definito populista, anche io sono populista.

Un altro motivo che spinge Grillo a non voler fare comunella con Pd o Pdl è che il “contatto” potrebbe diventare “contagio” come è capitato alla Lega, a Idv, movimenti che non hanno saputo tenere duro e i risultati si sono visti. In questa situazione se un deputato o senatore M5S ha qualche tentazione deve essere lui a farsi avanti e smentire le promesse fatte. Con il contatto per loro sarebbe molto più facile e possibile. Grillo non mi sembra uno stupido.

Una cosa buona, seria ed onesta l’ha detta il sindaco Pd di Bari: “L’elezioni hanno detto che l’Italia ha affidato a Grillo e ai suoi il compito di cambiare la Repubblica“. Aggiungo che va data la possibilità al M5S di proporre il dimezzamento dei Parlamentari e dei loro benefici (quelli di Grillo già lo fanno), l’eliminazione delle Province, l’eliminazione dell’attuale sistema elettorale e dei rimborsi gratuiti. Tre proposte alle quali il Pd ma anche il Pdl devono rispondere in modo trasparente se sono d’accordo o no. Dopo, sono convinto, sarà possibile iniziare insieme il cammino verso il necessario progresso perché il cosiddetto “piccolo” risparmio di denaro pubblico che si otterrebbe non sarebbe fine a se stesso.

Anche a livello locale Lega, Idv hanno commesso errori gravissimi e Grillo deve tenerne conto nel prossimo futuro. Argomento che rinvio al prossimo disappunto. Grazie.