SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Voto contrario al Bilancio di Previsione, firmato Domenico Pellei. La sorpresa arriva a notte inoltrata, quando cominciano a spuntare i primi sbadigli. Il consigliere comunale dell’Udc, generalmente consono all’astensione – pratica a più riprese difesa e rivendicata – si oppone al documento finanziario proposto dall’amministrazione Gaspari.

Gli astenuti rimangono quindi tre: Loredana Emili, Sergio Pezzuoli e Marco Calvaresi, quest’ultimo intenzionato a rispettare il ruolo istituzionale garantito dal Presidente del Consiglio.

Prima conseguenza della fine del ciccantismo? Il diretto interessato nega fermamente, anche se in sala consiliare il pensiero va subito alla mancata rielezione in Parlamento dell’onorevole ascolano. “Nel mio intervento ho evidenziato delle carenze sul piano pluriennale delle opere pubbliche e contestato la maggioranza in tema di lungomare e tassa di soggiorno”, si difende lui. “La mia linea è stata sempre quella di una minoranza costruttiva. Il Bilancio non l’abbiamo redatto noi, non abbiamo possibilità di controllarlo e di conoscere le reali tipologie di spesa. In cambio ho condiviso gli emendamenti sul Sociale”.

Verità o meno, a questo punto contano – e conteranno – i numeri. Senza l’esponente dei Verdi Andrea Marinucci (assente mercoledì sera), Gaspari ha potuto fare affidamento su 12 adesioni, a fronte di ben 9 consiglieri all’opposizione, che con l’eventuale contrarietà dei due democratici “ribelli” diventerebbero 11.

Col nuovo scenario basterebbe un raffreddore abbinato alla fuoriuscita di appena un altro componente di maggioranza a produrre la crisi politica. Mai ipotizzata in questi due anni di sonni tranquillissimi, ma improvvisamente divenuta attualissima.