GROTTAMMARE – Gremita la sala conferenze dell’Hotel Parco dei Principi di Grottammare giovedì 21 febbraio per la riunione indetta dal presidente dell’associazione Itb Italia (Imprenditori Turistici Balneari) Giuseppe Ricci. Sul banco chiari cartelloni con scritte di protesta contro la direttiva Bolkestein: “Chiusi per fallimento del turismo italiano balneare”, “No alle aste” e ancora “La storia siamo noi”.
All’ordine del giorno l’imminente incontro che si terrà a Marina di Carrara per il salone riservato ai professionisti del settore che si tiene ogni anno alla vigilia della stagione turistica. “Balnearia”, questo il nome, si terrà dal 3 al 7 marzo, e l’Itb con tutti i suoi associati parteciperà anche per avvalorare la sua lotta e il suo impegno contro la Bolkestein (Nel gennaio 2009 la Commissione Europea ha trasmesso al governo Italiano un documento di infrazione in materia di affidamento delle concessioni demaniali marittime. La Direttiva in esame è stata scritta e proposta dall’ex Commissario Europeo per la Concorrenza e il Mercato Interno della UE, Frits Bolkestein, La proposta è stata approvata all’unanimità dalla Commissione Europea), nonostante l’ultima proroga che darà un po’ di respiro agli imprenditori fino all’anno 2020.
In Commissione Industria, infatti, l’emendamento dei relatori (Simona Vicari del Pdl e Filippo Bubbico del Pd) prevedeva che le concessioni demaniali balneari fossero prorogate sino al 2045. La commissione Bilancio del Senato ha bocciato quella modifica, dando invece il via libera condizionato a una mini-proroga.
Ma a Balnearia l’Itb andrà a protestare a gran voce per raccogliere adesioni e rimanere uniti.
Il giorno 6 febbraio ci sarà l’incontro con il direttivo dell’Itb Italia dove saranno dati incarichi e stabilite sedi locali e nazionali.
“È importante esserci per fare mettere in moto l’apparato – ha affermato il presidente Giuseppe Ricci –, c’è bisogno di un legame più stretto, tra noi associati, per portare avanti questa importante lotta. Vedo qui in sala anche operatori di Grottammare e questo mi fa piacere. Noi siamo qui a chiedere l’esclusione dalla direttiva e abbiamo più di cinque motivi per non legarci a essa. Noi non siamo in grado di gareggiare con nessuno soprattutto con chi ha le valigette piene di denaro sporco da riciclare. Non possiamo tollerare che un lavoro che va avanti di generazione in generazione vada in fumo”
Intervenuto poi l’onorevole Pdl Remigio Ceroni: “Sicuramente vi chiederete come mai mi sono fatto vivo solo ora, e se l’ho fatto perché siamo in campagna elettorale. No, e vi dico che sono sempre stato costantemente informato dal mio compagno di banco Sergio Pizzolante che si è sempre impegnato in materia. Non posso dire che il nostro partito non ha sbagliato in alcuni casi al riguardo di questa direttiva, Tremonti allora non era convinto delle nostre tesi. Altro sbaglio è stato fatto dagli organi d’informazione che buttarono nel mirino della finanza, dando loro degli evasori, tutti i proprietari degli stabilimenti balneari. Ci sono persone che lavorano onestamente e con sacrificio da anni e questo non si può cancellare”.
Ricci poi riprende la parola e rincuora Ceroni ringraziandolo della sua presenza da sempre e affermando con convinzione che il Popolo delle libertà e sempre stato realmente vicino a quest’importante causa. “Noi siamo Apolitici – dice Ricci – e abbiamo incontrato tutti i partiti per darci supporto. Purtroppo attualmente poche persone sono vicine questa nostra causa”.
Arrivato poi in sala con il suo fascicolo di documenti contro l’attuazione della direttiva l’onorevole Ignazio Abrignani. Già da tempo ha sposato le idee e le richieste dell’Itb: “ Devo per prima cosa ringraziare Giuseppe Ricci. Posso dire con soddisfazione che siete oggi i principali interlocutori della causa arrivati fino in parlamento e nel circuito mediatico, dando quindi un’ottima risonanza a quest’importante questione. La vostra figura oggi è importante grazie anche a Ricci e alle sue battaglie. Ma voglio dirvi che c’è bisogno di ancora più coesione. Ora quello che dobbiamo fare è trovare un impegno comune e portarlo avanti con convinzione”.
L’onorevole spiega poi che la proroga concessa non era e non è la soluzione al problema. Il loro punto d’arrivo, il bersaglio a cui mirare oggi è l’Europa.
E prosegue: “Dobbiamo dunque andare in Europa da vincitori e con una nostra direttiva specifica. È il tempo di avere pretese e non di continuare a subire. La nostra realtà imprenditoriale balneare è impareggiabile con altre realtà europee”.
Abrignani conclude, chiedendo alla platea di ragionare ragioni sulle imminenti elezioni: “Votare Grillo? Nel suo programma parla di rimesse per biciclette nei condomini. Credo che le problematiche in Italia siano altre. Non disperdete il voto”.
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Dobbiamo unire tutte le forze per far si che una realtà lavorativa specifica delle nostre spiagge non venga distrutta da una legge dell’unione europea totalmente sbagliata.
I diritti dei nostri balneatori deve essere difeso e tutti insieme dobbiamo condannare quelle forze politiche italiane che oggi dicono si alle aste.
Quando la maggior parte di voi si degnera’ di dichiarare il reddito dell’affitto degli ombrelloni allora potrete reclamare diritti, fino a quando non avrete un risveglio di onesta’, tacete.
Diritti? Mi sfugge quale sia il loro diritto…. forse la rendita di posizione? Se permetti i balneari potranno vantare diritti solo una volta che verrà aggiudicata la gara per la concessione demaniale. I balneari non sono i proprietari della spiaggia ma solo dei concessionari! La libertà del mercato, la tutela della spiaggia e del suo pubblico utilizzo sono dei diritti… se volete dei diritti vincete la gara per la concessione e poi chiedete tutti i diritti che vi spettano, ovviamente per la durata della concessione.
mmhh .. tutto cio’ puzza un po’ di casta… avete la proroga fino al 2020 .. e io non so ancora se avro’ lavoro tra due mesi…
Una Domanda: Come facciamo a tutelare l’interesse pubblico privatizzando un bene di tutti? Voi giustamente avete i vostri legittimi diritti, ma i singoli cittadini non hanno diritto ad una percentuale adeguata di spiaggia libera?Magari maggiore di quella data in concessione? Non hanno diritto qualora lo volessero e ne abbiano le possibilità, di concorrere liberamente alla gestione di una risorsa collettiva come la spiaggia? Non credete che il fatto di vedersi rinnovare in maniera automatica una concessione, in alcuni casi anche per diversi centinaia di anni, sia una sorta di privilegio? Credo che rimettere mano seriamente alle normative sulle concessioni balneari,… Leggi il resto »
Girate il mondo e guardate se esistono spiagge cementificate come le nostre , tutt’al più troverete qualche chiosco che affitta sedie a sdraio che alla sera vengono portate via. a Copacabana e Ipanema, tanto per dire , di cemento ho visto solo le torrette ” postos” dei pompieri che effetuano il servizio “salvataggio”, una ogni 500 metri.
…e poi mi spiegate cosa c’entra l’invito a non votare grillo ?
che noia questo argomento…è stato sviscerato da questo giornale e dai noi commentatori che ci trovano a dire ogni volta le stesse cose, questa protesta è solo ed esclusivamnete degli operatori che rivendicano la pretesa assolutamente infondata di diventare proprietari intoccabili di una cosa che è di tutti…non è una battaglia condivisa dall’opinione pubblica, non so più come mandarglielo a dire!!!