SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Centinaia di locandine e volantini stampati inutilmente. Questi avvisavano la cittadinanza delle tre assemblee di quartiere sul Bilancio fissate inizialmente per lunedì 18, martedì 19 e giovedì 21 febbraio e in un secondo tempo annullate. Impossibile rivelare le cifre esatte della spesa (probabilmente non si toccheranno i mille euro), dato che dai funzionari del Comune non è stato possibile ottenere alcuna informazione in merito. Fatto sta che la vicenda ha irritato non poco parte della maggioranza, che considera l’episodio l’ennesimo autogol in vista delle elezioni politiche.

Gli incontri con i residenti erano stati cancellati all’indomani dell’esposto a firma di Daniele Primavera. Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista aveva puntato il dito contro alcuni manifesti elettorali con i quali il Comune sottolineava gli interventi compiuti in favore della Sentina e della mobilità dolce.

Una puntualità che aveva indispettito Primavera, intento a ricordare come nella squadra di Gaspari vi siano esponenti al contempo candidati al Parlamento. Il ricorso all’Agcom, con la pratica che sarà redatta dal Corecom (presieduto da Pietro Colonnella) ha comunque messo in preallarme la giunta.

Oltre alle assemblee, è stata soppressa la conferenza stampa di lunedì per la presentazione dei risultati del monitoraggio del canale consortile e, certamente, sarà rinviato pure il faccia a faccia col primo cittadino di sabato prossimo.

I 6×3 restano tuttavia ancora installati, scatenando il nuovo disappunto di Primavera: “Sebbene siano state annullate una serie di iniziative previste, anch’esse chiaramente confliggenti con le norme richiamate dall’esposto, i manifesti di propaganda istituzionale sono ancora lì. Dalle notizie che giungono da Agcom e Corecom – continua – sembra sia impensabile che questi siano rimossi in tempi brevi da una ordinanza realmente efficace di qualche ente di vigilanza. Nella migliore delle ipotesi, arriverà tardivamente una sanzione simbolica. Ci si chiede, a questo punto, a cosa servano le leggi e le autorità di vigilanza se un esposto chiaramente fondato come quello prodotto non produce alcun risultato tangibile, non dico una sanzione pecuniaria, ma almeno l’immediata rimozione della propaganda indebitamente esposta”.

L’ex consigliere comunale non cela inoltre i dubbi su un ipotetico conflitto d’interessi in atto. “La presidenza dell’ente controllante è affidata nientedimeno che a un ex sottosegretario del partito contro i cui esponenti si ricorre”, tuona Primavera. “Seppure con le lentezze tutte italiane, ritengo assai probabile che qualcuno sia, nel prossimo futuro, chiamato a rispondere dello spreco economico cui l’ente è stato sottoposto per un utilizzo chiaramente privatistico delle risorse pubbliche. Che questo spreco sia perpetrato da chi ha sempre manifestato contro gli abusi berlusconiani, ad ogni modo, è un dato che riempie di amarezza che non sarà di certo lenito da alcun tipo di provvedimento degli organi competenti; l’amarezza resterà in ogni caso, ma sarà per noi un ulteriore stimolo a continuare nel contrastare gli abusi di un piccolo potere tanto inconcludente quanto arrogante”.