SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per i complottisti o per chi la pensa male, Astrea-Samb era la prima gara di Serie D dei rossoblu nella quale potevano effettuarsi scommesse “legali” con l’agenzia Stanley Bet. E nelle previsioni iniziali la squadra di Palladini era di gran lunga favorita: la sua vittoria era quotata appena 1,74, ovvero per ogni euro puntato si vincevano 74 centesimi oltre la posta iniziale. Posta più alta con il pareggio: se si scommettevano 10 euro, se ottenevano 31,5 (quindi guadagno netto di 21,5).
Alla fine ha vinto l’Astrea: chi ha messo sul piatto 10 euro, ne ha vinti 44. Chi ne ha messi 1000, ne ha ritirati 4.400 (guadagno di 3.400).
Favoriti i rossoblu anche per quanto riguarda le “doppie”: in caso di scommessa su “X2” il valore era 1,12, mentre in caso di 1X si alzava a 1,84, mentre l’12 veniva pagato 1,25.
Al di là delle considerazioni sulle scommesse negli sport – che di fatto rendono legale qualcosa che altrimenti non lo sarebbe – c’è da far notare alla Lega Dilettanti come sia incredibile che questa scelta avvenga a campionato in corso.
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Non poteva essere scommessa in singola, almeno 3 partite insieme.
Sono sempre stato contrario alle scommesse legali nel calcio ad alti livelli, figuriamoci in queste categorie. Le società sportive sono conniventi con questo scempio poiché nessuna mi risulta abbia protestato ad una decisione presa a metà campionato e che rischierà di falsarlo. Personalmente non credo che i nostri calciatori possano aver commesso nulla di male, perché sono ragazzi bravissimi. Però questo sistema permetterà di dirottare persino tra i dilettanti, con estrema facilità, quello che è avvenuto in Serie A e B, dove servono capitali molto più alti.
un articolo un po’ in malafede e che sembra insinuare qualcosa. Era infatti da sottolineare il fatto che non è possibile scommettere su una singola partita.