MARTINSICURO – Un milione e 220mila euro. A tanto ammonta la somma che i Flajani chiedono al Comune di Martinsicuro con il pignoramento nell’ambito del contenzioso per l’esproprio nel 1998 di un terreno di proprietà della famiglia.

L’istanza sarà giudicata il prossimo 27 febbraio, quando il giudice dovrà decidere se rendere esecutivo il pignoramento di 813mila euro nei confronti del Comune (condannato in Appello a pagare il debito) ed eventualmente accogliere anche la richiesta dei Flajani per un aumento del 50% della somma (in base ad una rivalutazione degli interessi e l’aumento delle spese legali).

Una vicenda, quella del debito Flajani, che è deflagrata la scorsa estate con la sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila che condannava il Comune a pagare gli eredi Flajani per l’esproprio nel 1998 di un terreno poi utilizzato per ampliare il depuratore di Villa Rosa. Il contenzioso era stato avviato a seguito dell’esproprio, e il Comune aveva vinto il primo grado nel 2006 pur essendo in contumace. I Flajani decisero a fine 2007 di fare ricorso in Appello, e anche in questo caso il Comune non si era costituito in giudizio. La sentenza di secondo grado ha però ribaltato le sorti, con la famiglia Flajani che dovrà essere risarcita di 557mila euro più gli interessi legali a decorrere dal 2004, per una somma complessiva ad oggi di 813mila euro.

La sentenza è diventata esecutiva lo scorso 22 dicembre, e successivamente i Flajani hanno presentato l’atto di precetto per il pagamento della somma. Sul fronte opposto il Comune ha fatto richiesta al Tribunale di sospensione dell’esecutività della sentenza, in attesa del ricorso in Cassazione.

Con l’udienza del 27 febbraio (che potrebbe però essere rinviata al 13 marzo, quando si deciderà anche la sospensione dell’esecutività della sentenza) il giudice potrebbe decidere per il pignoramento degli 813mila euro del Comune, oppure per la sospensione della sentenza in attesa del ricorso in Cassazione, ma non è escluso che potrebbe anche rivalutare la cifra  a un milione e 200mila euro come richiesto dai Flajani. In quest’ultimo caso il Comune, oltre agli 800mila euro già accantonati in bilancio per il pagamento del debito, dovrebbe reperire dalle casse comunali altri 400 mila euro.