SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Sembra impossibile che qualcuno rinunci a una poltrona perché ritiene di non essere più adeguato a svolgere bene il proprio compito. Non per risparmiare se stesso, quanto per non far mancare nulla al popolo che gli è stato affidato”. Don Dino Pirri allontana le dietrologie sulle dimissioni di Benedetto XVI e svela l’umanità del Pontefice: “Perché i leader del mondo siamo abituati a vederli mascherati di false giovinezze e a sentirli sbrodolare menzogne, quando si tratta di riconoscere i propri limiti e la propria inadeguatezza”.

Sacerdote della diocesi di San Benedetto, Ripatransone e Montalto dal 1998, dove è stato parroco e assistente dell’Acr e dell’Agesci, Pirri è attualmente ecclesiastico nazionale dell’Azione Cattolica. Ha dunque avuto modo di avvicinare in questi otto anni Joseph Ratzinger, che oggi giustifica e ammira per il gesto: “Ha compiuto l’atto più bello per un pastore che ha a cuore il bene delle pecore: cari fratelli, non ho più le gambe agili per stare dietro a tutti, la vista si fa opaca e non riesco a scorgere i pericoli a tempo debito, la stanchezza mi impedisce di rimanere a vegliare su di voi per tutta la notte; e allora vi affido al Pastore Buono, perché trovi uno più adeguato. Il Papa – continua – che a volte, anche a me, è sembrato un po’ conservatore, ci ha stupiti tutti con un gesto profetico e rivoluzionario: ci ha ricordato che il mondo lo ha già salvato Gesù Cristo, il Figlio di Dio Crocifisso e Risorto. Per cui non dobbiamo salvarlo noi, di nuovo. Che tutti siamo solo poveri operai nella vigna del Signore e non i padroni della Terra. Che non dobbiamo temere la debolezza e il limite, ma l’ostentazione e la superbia, piuttosto”.

Pirri sopporta l’ironia dei social network, ma non “la ricerca ossessiva del complotto”. “Nell’ultimo incontro con lui, insieme ai ragazzi dell’Azione Cattolica ci ha detto: Se vi aiutate l’un l’altro a cercare il grande Autore della vita, della gioia, dell’amore, della pace, scoprirete che questo Autore non è mai lontano da voi, anzi, è vicinissimo. E noi per questa vicinanza, non ci lasciamo né confondere né abbattere, ma continuiamo a camminare nella gioia. Sono grato al Signore per il dono del suo pontificato, e pieno di speranza per quanto lo Spirito Santo e Birichino vorrà ancora donare alla Sua Chiesa e al mondo intero”.