SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Enrico Letta non prende impegni e fa scena muta sui temi cari al Piceno. E pensare che ad interrogarlo era stato lo stesso sindaco Gaspari, intenzionato a strappargli una promessa sull’attuazione del Parco Marino e sul delicato tema della Bolkestein.

Il capolista delle Marche alla Camera se la cava chiamando in causa la scaramanzia: “Ci incontreremo dopo il voto e ne discuteremo”. Come dire: prima vinciamo, poi si vedrà. Un peccato, perché così facendo il comizio sambenedettese – preceduto dalla visita pomeridiana ad Ascoli – ha toccato esclusivamente vicende nazionali, da Berlusconi alla crisi economica, passando per la legge elettorale.

L’unica concessione giunge sul turismo: “Conosco le Marche, ho spesso lavorato con Spacca. La vostra regione è diversa dalla mia Toscana. Voi avete in ogni comune, anche nel più piccolo, un piccolo teatro, che è sinonimo di cultura. La stagione estiva è andata male perché non ha fatto vacanza non solo chi ha perso il lavoro, ma pure chi non ha riscontrato perdite. Si è generato un clima di austerità, dobbiamo invertire la rotta e rimettere l’economia in movimento”.

La presentazione dell’onorevole era spettata al primo cittadino: “A Letta, che avrà sicuramente un ruolo nel futuro Governo chiediamo interventi concreti. Il Parco Marino ha visto un susseguirsi di iniziative in questi anni. Il centrosinistra proponeva, il centrodestra ha bloccato. Adesso tutto è pronto per il decollo, tuttavia tutto è fermo al Ministero e la Provincia non sa dove orientarsi. Uno dei suoi primi atti sia quello di dare vita a questo progetto, che ha bisogno di 220 mila euro per lo start-up iniziale”.

Gaspari si era espresso anche sul Porto e sulle concessioni balneari: “Chi investe deve avere il tempo per ammortizzare gli investimenti. Non si possono ottenere autorizzazioni quadriennali, c’è necessità della fiducia negli imprenditori per far ripartire il mercato e regalare concrete opportunità di lavoro”.

“Sono aspetti sul quale il prossimo governo dovrà trovare delle intese – ha tagliato corto Letta, lasciando il Municipio – la situazione non può rimanere così”.