SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sospiro di sollievo per la ditta “Luciani Carlo, Saverio, Francesco e Yuri snc”. L’Eragon è stata riportata a galla senza il bisogno di un pontone.
Grazie alla potente gru della ditta Cemi Metalmeccanica srl di Falconara, che si è unita a quella della ditta Pepa di Civitanova Marche in sostituzione a quella che si era spezzata domenica 3 febbraio, il peschereccio affondato nel porto di San Benedetto nella serata di venerdì primo febbraio, è stato portato in superficie.
Lo scafo è stato prosciugato con due idrovore dei Vigili del Fuoco di San Benedetto, che sono intervenuti con una squadra di sette uomini, mentre le operazioni in acqua sono state portate a termine dal sommozzatore Otello Ratta, che ha anche posto in opera una serie di cavi per sollevare la prua.
Il danno subito dall’armatore è consistente. Finendo in acqua è stato reso inservibile l’impianto elettrico, le strumentazioni di bordo, il motore dovrà essere revisionato le spese di recupero del natante.
Ora si dovrà stabilire la causa dell’affondamento e su questo le autorità marittime hanno aperto una inchiesta.
Rimaniamo in attesa di comunicazioni ufficiali.
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