MONTEPRANDONE- Torna a parlare il Presidente del Consind Luigi Merli per spiegare i motivi che hanno portato il suddetto ente ad interrompere i lavori per il sottopasso in via Fosso Nuovo costringendo cosi  il Comune di Monteprandone a pagare di tasca propria i 300 mila euro necessari per il completamento.

“Quando fui eletto Presidente nel 2011 il Consind versava in acque davvero brutte- esordisce Merli- in passato possiamo affermare che ci sia stata una gestione parecchio allegra di questo ente pubblico, ideato negli anni 70 e gestito un pò come la Cassa del Mezzoggiorno con finanziamenti a fondo perduto statali, per poi cambiare verso il 1996, ma alcuni vizi rimasero.” Merli riassume poi i tratti salienti che portarono a sottoscrivere gli accordi coi comuni di Monsampolo e Monteprandone per la realizzazione di due sottopassi ferroviari.

L’errore è tutto lì. Non spettava a noi accollarci le spese per i sottopassi. Cosa c’entra un nucleo industriale provinciale con quell’opera? Naturalmente era nostro interesse occuparci di eventuali espropri di terreno e relativi rimborsi, ammetto anche che era nostro interesse che si realizzasse la tanto agognata metropolitana di superficie con la chiusura dei passaggi a livello in modo da consentire l’elettrificazione, ma poi basta. Il resto era di interesse dei rispettivi comuni e il Consind non avrebbe dovuto sobbarcarsi altre spese.”

Merli snocciola poi un pò di cifre spiegando come poi il Consind non sia riuscito a far fronte agli aumenti di spesa: “Se ne iniziò a parlare verso il 2002-2003. Poi nel 2007 furono stipulati gli accordi per l’inizio dei lavori coi rispettivi comuni. Le cifre dovevano essere di 645 mila euro per il sottopasso di Monsampolo, 743 mila per quello di Monteprandone e 878 mila euro totali per le strade.  La Regione Marche provvedeva tramite una legge a contribuire con circa 80 mila euro annui di conto interesse sul mutuo, su un totale di 95 mila euro più o meno. Poi andando avanti con i lavori i costi sono aumentati. V’è stato uno sforamento di circa 250 mila euro rispetto a quanto preventivato. Il Consind anche per carenze pregresse non è poi riuscito a mantenere quanto promesso. Abbiamo dovuto interrompere i lavori anche per non dichiarare ufficialmente default con tutti i danni che ciò avrebbe comportato per tutti i comuni che ne fanno parte, oltre ad un crollo del valore di tutti i nostri beni immobili ma anche degli impianti tecnologici come quello per la depurazione e per l’acquedotto attualmente con un valore di 15 milioni di euro su per giù, o le aree edificabili di nostra proprietà pregiudicandoci cosi ogni possibile beneficio che potremo ricavarne in futuro.”

Il Presidente parla poi del piano per ripianare o quanto meno ridurre il debito che ammontava a circa 38 milioni di euro. “Ora riusciremo forse a chiudere in pareggio il bilancio di quest’anno. Per troppi anni il Consind è andato avanti spendendo più di quanto incassava. E’ questo che ha portato al dissesto. Stiamo tentando di trovare le risorse necessarie per ridurre questo debito anche attraverso strette creditizie che ammontano a circa 5.641.000. euro. Abbiamo un contenzioso col Comune di Ascoli che per anni non ha pagato l’affitto di un locale vicino alla nostra area adibito a scuola materna, col Consind che oltre ad essere stato in silenzio per anni ha anche continuato a pagare le bollette di acqua, questo per citarvi un esempio di malagestione. Per gli amministratori e il personale si spendeva sui 250 mila euro annui. Ora io ed i miei collaboratori lavoriamo gratis e senza rimborso spese per concorrere al risanamento. Sui sottopassi sopra citati almeno stiamo riuscendo a pagare i tecnici e le ditte. C’è chi mi dice ma chi te lo fa fare? La risposta la trovate sui rischi di un’eventuale default sopra menzionato.”

Merli poi si esprime in merito all’ipotesi ventilata da Stracci di chiedere un rimborso al Consind al termine dei lavori: “E’ un suo diritto. Fa il suo dovere di amministratore. Avendo detto che l’errore è a monte e cioè nostro, non rimprovero al sindaco di Monteprandone questa sua eventuale richiesta futura. Intanto proseguiamo sulla via del risanamento poi vedremo.”