SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A colloquio con Leo Sestri. Gli architetti Alfredo Gazzoli, Albino Scarpantoni e gli ingegneri Giulio e Simone De Angelis hanno incontrato lunedì mattina l’assessore ai Lavori Pubblici. Oggetto della discussione? Il progetto di un percorso ciclopedonale da far sorgere parallelamente al sottopasso esistente in Via Mare.
Un clima definito dai presenti cordiale, all’indomani delle polemiche che avevano contaminato la questione. Sestri aveva sottolineato che una proposta simile era già stata avanzata da una società facente capo alle ditte Troiani&Ciarrocchi, Nobilioni e Di Concetto. Il prezzo dell’operazione, valutabile attorno agli 800 mila euro, verrebbe annullato dalla concessione di cubature alle tre imprese costruttrici.
“Crediamo sia il caso di superare la concezione del baratto”, denuncia in coro il gruppo. “Il nostro obiettivo è di porre l’attenzione su una situazione importante”. L’assessore, dal canto suo, specifica come questo sia stato l’unico progetto ad oggi presentato al Comune. L’altro infatti è stato sottoposto esclusivamente alla visione dei residenti del quartiere.
“A noi non hanno riferito nulla – garantisce Sestri – in ogni caso la discussione sarà profonda. Non siamo disposti a concedere tutto pur di ottenere un’opera. Stiamo valutando lo sviluppo urbanistico di una zona un po’ degradata. L’auspicio è collegare il mare all’antico, riqualificando l’area”. Detto ciò, un aspetto è assicurato: l’amministrazione comunale non potrà valutare quell’area in modo indipendente dal contesto. Qualora venisse varato il primo project, una variante urbanistica per l’incremento delle volumetrie sarebbe obbligata. E una strada simile metterebbe quasi certamente sul piede di guerra parte della cittadinanza.
Alla base rimane pertanto la promessa elettorale di Gaspari. “La risoluzione del problema di Via Mare – ammette ancora l’assessore socialista – è nel nostro programma di mandato. E’ nostra volontà eliminare quel tappo esistente oggi, creando un passaggio sicuro. I restyling di Viale Buozzi, piazza Montebello, del lungomare nord e di Via Mare sono tutte nostre priorità. Il dubbio è solo uno: da dove cominciare?”.
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E’ agghiacciante come l’unica politica che riesca ad attuare l’amministrazione Gaspari sia quella del cemento sempre, comunque e dappertutto! Non conoscono altro Dio al di fuori di quello del cemento…. che tristezza…
Poi andrebbero quantificate a quanto ammontano queste cubature… Assunto che si vero il costo stimato di 800K (a cui mi aspetto un audit dai tecnici del comune, in virtù anche dei ribassi ottenibili in gara d’appalto), considerando un prezzo di vendita di circa 3000 €/mq spero non concedano più di 1000 m^3 (meno di 400mq).
Cavao cavao meravigliao, in salsa portodascolao, e il pensiero di certe telefonate. il cemento cioccolao .
Chi sono i proprietari dell’area in questione e i soci?? FUORI I NOMI a chi andra fatto l’aumento della volumetria.. FUORI I NOMI DI SOCIETA’ e SOCI grazie
I nomi dovrebbero essere quelli dati dall’assessore: “Sestri aveva sottolineato che una proposta simile era già stata avanzata da una società facente capo alle ditte Troiani&Ciarrocchi, Nobilioni e Di Concetto”.
I terreni dovrebbero essere quelli lungo via mare nei pressi della piscina. Sono solo informazioni informali, non ho nessuna fonte attendibile da citare, solo indiscrezioni di chi è molto vicino al quartiere mare, da prendere quindi con il beneficio del dubbio.
Confermo le indiscrezioni di chi è molto vicino (dentro!) al quartiere mare: il terreno, per ora agricolo, si dice in proprietà tra un assessore ed un ex consigliere comunale Dc.
Indiscrezioni (?) da prendere quindi con il beneficio del dubbio. Se non fosse così, possono tranquillamente sbugiardare l’indiscrezione! Più trasparenza, non si può!
Credo che “Sfrinca”, se gli sarà chiesto, sarà in grado di chiarire indicando il nome della sua fonte. Ma è anche vero che chi si è sentito chiamato in causa può smentire certe voci di fantasia. Se tali sono. Ci guadagnerebbe la tanto auspicata trasparenza.
Non c’è una vera e propria fonte, altrimenti avrei scritto “con certezza”.
Si sente nei bar,nelle edicole,nei negozi,nelle strade del quartiere.
Dato che si sente tanto parlare di trasparenza (purtroppo, solo parlare)potrebbero benissimo mettere a tacere queste voci dicendo chi sono i proprietari di quell’appezzamento di terreno, ora agricolo. Ci guadagnerebbero tutti.
In via Manzoni a ridosso della ferrovia si concedono cubature ma di ponti ciclabili ( che sarebbero comodi in direzione molo nord ) manco l’ ombra.