SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sarebbe facile infierire, sulla condanna per “colpa grave” nella gestione dei fondi destinati all’architetto Luigina Zazio in merito alla stesura del Piano Regolatore: 230 mila euro ma, alla fine, nulla di fatto, e anzi la condanna della Corte dei Conti al sindaco Giovanni Gaspari (deve risarcire 119 mila euro) e al dirigente Germano Polidori (59 mila euro).
La giustizia, ovviamente, faccia il suo corso.
La vicenda, tuttavia, consente di definire “cosa non fare” in merito alla gestione urbanistica. E qui, però, le vicende dell’amministrazione Gaspari si intrecciano con quella precedente, il centrodestra del sindaco Domenico Martinelli.
La vicenda del nuovo Piano Regolatore parte infatti all’inizio dello scorso decennio, con l’incarico dato al professor Piergiorgio Bellagamba, i cui lavori furono però “cestinati” a causa della crisi di giunta che portò alla fine del mandato con alcuni mesi di anticipo; a quel punto, Gaspari decise di affidarsi all’architetto Luigina Zazio, professionista di area progressista e di chiara fama.
Ora, che Gaspari e Polidori siano stati condannati in primo grado, è un fatto.
E ovviamente non chiediamo una pari condanna per quanto avvenuto in precedenza né la cosa ci compete, ma almeno si riesca a capire cosa è avvenuto.
Ad esempio: era il lavoro di Bellagamba di livello qualitativo tanto scadente da rendere necessaria una sua sostituzione?
Sono stati i lavori di Bellagamba utili all’architetto Luigina Zazio, o, invece, del tutto inutilizzabili?
L’unica persona che può rispondere a questi dubbi è Germano Polidori, che ha vissuto entrambi i passaggi: da Martinelli e Bellagamba a Gaspari e Zazio. E, assieme a lui, l’Ufficio di Piano, se volesse.
Scriviamo queste cose perché la “prova” che Gaspari e Polidori abbiano agito giustamente (e dunque potrebbero rifarsi in appello) sta tutta qui: se gli elaborati di Bellagamba non fossero stati tali da garantire la realizzazione di un nuovo Piano Regolatore per “insufficienza” tecnica, o presunta tale.
A tal proposito ecco una serie di interessanti link ad articoli di Riviera Oggi (al tempo Sambenedettoggi.it).
Piano Regolatore: le verità di Piergiorgio Bellagamba
Prg: che fine farà il lavoro di Piergiorgio Bellagamba?
Bellagamba, il Piano Regolatore e quella delibera fantasma
Bellagamba vs Zazio: continua il forum sul Prg
C’è un però. Che non è tecnico, ma politico.
La questione Zazio (che è una valente tecnica) dimostra come i soldi vengano comunque buttati, indipendentemente dalla “colpa grave” sottolineata pesantemente dalla Corte dei Conti.
Non ha senso, infatti, impegnare un ufficio e un tecnico come la Zazio per la pianificazione urbanistica della città con un impegno economico tanto importante se, nel contempo, l’amministrazione comunale modifica le carte in tavola. Non è una metafora: pensare ad una nuova città mentre quella esistente viene modificata letteralmente attraverso varianti e variantine, è privo di senso.
Siamo convinti che il lavoro di Luigina Zazio sia stato all’altezza, tuttavia la “colpa grave” amministrativa è, ad esempio, pensare ad una MegaVariante da 300 mila metri cubi, oppure ad una torre da 48 metri di altezza in zona portuale che, da sola, sconvolgerebbe l’area (tra l’altro soggetta ad un Piano particolareggiato). Tutto questo a prescindere dalle considerazioni del tecnico profumatamente pagato.
Chi ci capisce più nulla.
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La verità torno a dire non era se Bellagamba era o non era competente(lasciatemelo dire era ed è sempre un professone universitario)ma come mai certe aree che con il Prg di Matrinelli-Bellagamba avevano il francobollo come aree verdi,invece ora sono recintate ed sono passate edificabili…
Magari, se sei bene informato, puoi aiutarci ad indicare a quali aree ti riferisci. Io non sono in grado di dire se Bellagamba fosse o meno capace: tuttavia, se il suo lavoro è valido, esso dovrebbe essere stato utilizzato dalla Zazio. In questo caso però con una spesa complessiva di oltre 400 mila euro non si ha avuto alcun Piano Regolatore. Al che, se fossi Gaspari e Polidori, starei attento a ricorrere in appello. Se invece il lavoro di Bellagamba si prestasse a critiche tecniche (il che è tecnicamente possibile, non c’entra nulla che sia professore universitario), allora dovrebbe essere… Leggi il resto »
Il livello di analisi critica sale. Bene. Ma nessuno si è chiesto da “cosa” uscissero fuori questi incarichi, da quale input, da quale volontà. C’è (c’era) un indirizzo della Giunta? Una sua decisione informale? Insomma la responsabilità di procedere con l’incarico fu esclusiva del Sindaco o dettata da un volontà più ampia, collegiale e solidale? Domande cui bisogna dare una risposta. Morale della favola: oggi il Nuovo Piano Regolatore Generale di San Benedetto del Tronto resta una chimera. Tanti soldi spesi per niente (non dimentichiamoci di ex Dirigenti, che avevano già avviato il procedimento di variante generale). Non è tanto… Leggi il resto »
Caro Pierpaolo non nascondiamoci dietro un dito, di tecnico in tuta questa vicenda non c’è nulla. Il tarlo è nella politica, perchè nomina ricattando dirigenti strapagati al fine di renderli incapaci di esprimere un qualsiasi giudizio critico di fronte alle assurdità proferite da un assessore all’urbanistica senza specifiche competenze(guardacaso in quella giunta era Gaspari)? Semplice per l’assurdità di voler far prevalere il primato della politica su questioni tecnico-scientifiche, per giunta senza alcuna partecipazione dei cittadini! E chissà cosa c’è dietro…. Mi spiego se il Sindaco, nonché assessore all’urbanistica (e chiediamoci perchè si è tenuto per se una delega tanto pesante),… Leggi il resto »
Indipendentemente da come andrà a finire questa vicenda quello che è accaduto a San Benedetto è lo specchio di questa nazione. Anni anni anni, soldi soldi soldi per non produrre niente… no anzi per produrre chili di carte che non servono assolutamente a nulla. Quanto tempo ci vuole per approvare un piano regolatore? Quanti soggetti devono esprimere il loro parere “competente”? Utilizzo appositamente la parola “competente” perchè il problema italiano sono fondamentalmente due: 1) i politici che amministrano le città fondamentalmente e solitamente non sono competenti e per questo di avvalgono delle consulenze (ma voi vi fidereste di un tecnico… Leggi il resto »
Mauro1973, Lei ha mai osservato un quadro di Picasso?
Troverà facilmente 10 persone a cui piace tantissimo e 10 persone a cui non piace affatto. Ecco questa è la politica.
Ma se quello è un quadro di Picasso o no, Lei coma fa ad evere la certezza che sia autentico, chi lo certifica?
Ecco questo lo fa un tecnico.
Vede Mauro73, il problema nasce quando la politica non è in grado di esprimere una sua opinione e chiede (o costringe) al tecnico (magari di parte, no?), di certificare che quel quadro è bello.
Non si tratta di essere garantisti: una condanna in primo grado è una condanna in primo grado.
Ma si ricorre in appello solo se c’è qualcosa che non si è detto in primo grado.
E dunque occorre spiegare se il lavoro di Bellagamba fosse insoddisfacente. Altrimenti, se era invece un lavoro ben fatto, è inutile ricorrere in appello, credo.
Poi c’è la “colpa” politica: inutile pagare 230 mila euro per fare un piano se poi il lavoro della professionista viene annullato dalle megavarianti di turno.
Se la parcella di Bellagamba è stata pagata il lavoro è stato giudicato soddisfacente se non lo è stata evidentemente no. Il problema è che quello che per una amministrazione è soddisfacente per un altra non lo è… e così si rismonta tutto e si inizia tutto da capo. L’urbanistica non è scienza è opinione (opinione di un ingegnere).
Saluti a tutti
Mauro
Mauro 1973 immagini un architetto che progetta un grattacielo bellissimo alto 100 piani, tutto in plastica, e poi lo sottoponga alla committenza. Quest’ultima chiederà ad un ingegnere di trovare la soluzione statica affinchè il grattacielo non crolli o collassi rovinosamente a terra. L’ingegnere di qualità svilupperà una speciale plastica che garantisca e rispetti tutti i requisiti di staticità previsti dalla normativa vigente. Lo stesso rapporto che si ha tra l’architettura e la statica si ha tra la pianificazione e l’urbanistica. Si puà pianificare una città bellissima piena di grattacieli (volumetrie), ma poi bisogna che un urbanista faccia in modo che… Leggi il resto »