SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Taglio del nastro per il nuovo ed ampliato scalo d’alaggio, un’opera considerata dall’amministrazione comunale necessaria per potenziare l’attività della pesca e dei cantieri navali cittadini. Un intervento imponente, consistito nell’adeguamento tecnico-funzionale del vecchio scalo, costruito negli anni sessanta (e successivamente ristrutturato nel ’97 e nel 2000) per essere utilizzato dai sollevatori mobili di nuova generazione. Le opere hanno reso l’infrastruttura idonea all’uso di sollevatori capaci di ammarare imbarcazioni di peso fino a 500 tonnellate e lunghezza fino a 36 metri che ovviamente necessitano di un bacino di maggiori dimensioni.
L’inaugurazione si è svolta sabato mattina, alla presenza tra gli altri del sindaco Giovanni Gaspari, dell’assessore ai lavori pubblici Leo Sestri, di quello alle attività produttive e politiche del mare Fabio Urbinati, dell’assessore regionale alla pesca Sara Giannini, del comandante della Capitaneria di Porto Michele Castaldo e del vice Prefetto aggiunto di Ascoli Piceno, Marco Tomassini.
I lavori, durati otto mesi, sono costati 1 milione di euro, finanziati per due terzi dall’Unione Europea, attraverso i Fep (fondi europei per la pesca). Il progetto è stato redatto dallo studio “Seacon” di Roma, specializzato in opere marittime.
“Abbiamo soddisfatto la necessità delle imprese di pesca e della cantieristica che chiedevano uno scalo più grande, che per loro vuol dire opportunità di investimenti maggiori”, ha affermato Gaspari. “In questa zona sono tanti i lavori in corso: dalla riqualificazione delle bitte e delle torri faro al dragaggio dell’imboccatura del porto per la quale sono stati intercettati fondi nazionali. Sappiamo anche che entro gennaio il Consiglio superiore dei lavori pubblici si pronuncerà sul Piano Regolatore del Porto la cui approvazione definitiva permetterà al porto di San Benedetto di tornare ad essere una zona nevralgica della città”.
“L’ampliamento è un’opportunità per il rilancio dell’intera attività portuale sambenedettese, sia per il comparto della pesca, sia per quello della cantieristica navale – hanno invece dichiarato gli assessori Sestri e Urbinati – siamo certi che uno dei volani per la ripresa dell’economia locale sarà proprio il settore che gravita sull’ambito portuale e riteniamo che la nuova infrastruttura sia una grande opportunità per gli imprenditori del settore che ora potranno competere sui mercati nazionali ed internazionali per acquisire commesse per imbarcazioni di stazza superiore a quelle finora costruite o ristrutturate”.
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Poche e crude parole .Non ci vuole tanto……….ma questi signori prima di tagliare il nastro si sono mai affacciati o fatto una camminata al porto?A chi ed a che serve il nuovo scalo se da questa estate ad oggi sono state distrutte 20 / 24 imbarcazioni , se la pesca è in crisi come non mai ,se la cantieristica piange “zocche ” di lacrime come meloni ,se le officine al porto non lavorano e licenziano.Evidentemente non sono un politico ,ragiono terra terra ,non sono lungimirante ,non capisco nulla …………..ma sò guardare e capire la realtà delle cose .Ahhhhhhh ” la… Leggi il resto »
sandro mi ha anticipato
come i fa’ a dire che hanno salvato la pesca se nell’ultimo anno piu’ di 20 pescherecci sono stati rottamati…..
al limite tutto questo andra’ a favore dei natanti che vengono da altre citta’ e altri porti…..